[Manuali] Costantinopoli

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Vittek
00domenica 4 aprile 2004 15:04
#Vykos
ho chiesto a Diablo, che però mi ha consigliato di chiedere a te per maggiore sicurezza: al mio fumettaro è arrivato il manuale/ambientazione di Vampiri Seconda Edizione di Costantinopoli, me lo consigli? ti dirò che ero molto interessato, però preferirei non acquistare manuali pacco... tu ce l'hai giusto? allora:
a) è bello?
b) quanto lo hai pagato?

#Vittek
Il prezzo di copertina è 30.000 e a me l'hanno fatto 15 euro, ma io ci tenevo ad averlo. Per me vale, è un bel manuale e giocare in quell'abbientazione dev'essere stupendo. Penso sia un po' diversa dal normale Dark Age (ma non ho mai letto un manuale base dei Dark Age...) ma è pieno di intrighi e giochi di potere.

#Vykos
beh, pensavo peggio... è grande quanto i manuali base? non credo...
grazie del parere, ciao!

#Vittek
No, no, scusa, pensavo l'avessi visto!
Le pagine sono pochine, 120.
Il primo capitolo è un'introduzione all'ambientazione, il secondo è la storia della città e dei vampiri di Bisanzio-Costantinopoli fino all'anno 1197, il terzo descrive la geografia dell'impero romano d'oriente e della città. il quarto parla di tutte le famiglie di cainiti della città: è stupendo; le tre famiglie principali sono Toreador (con il matusalemme
Michele spesso in torpore), Ventrue (con il matusalemme Antonius morto di recente) e Tzimisce (con il matusalemme Dragone che ha lasciato la città di recente). Il quinto parla di vari PNG, tra cui il nostro amatissimo Myca Vykos. Il sesto ha degli interessantissimi spunti per campagne.
Non saranno 300 pagine, ma sono piene zeppe di storie.

#Vykos
ho letto sul CB Tzimisce che attualmente Sascha Vykos sta cercando (per diablerizzarli) il Dragone, il Barone Tommaso Feroux (Gangrel) e Malchite (Nosferatu), ma mi vengono tre dubbi:
1)Tzimisce non si era rigenerato nel Dragone dopo la sconfitta inflittagli da Samiel? questo non porta all'annientamento della coscienza e dell'esistenza stessa dell'ospite?
2)con la Diablerie Sascha Vykos intende acquisire le memorie di questi anziani per ricreare Costantinopoli, ma con la Diablerie si riesce ad avere i ricordi del diablerizzato?
3) (dubbio più sconvolgente) un Gangrel BARONE? EHEHEHEHEH! :DDDDD

il costo non è alto, considerando che i Clan Book hanno 100 pagine e costano 18,90?...

#Vittek
CHE RIDI?? CHE RIDI??????? GUARDA CHE NOI SIAMO IL CLAN PIU' NOBILE DI TUTTI!!!!!! :)

(ovviamente parlo rispetto al concetto di nobile grezzo da medio evo, non certo i nobili fighetti del '500-'700....)

Comunque non ti so rispondere... tranne che per una cosa: sì, a quanto mi risulta "assorbire" un'anima attraverso la diablerie concede tutti i ricordi del dialerizzato.
Per il Barone, c'è su Costantinopoli, è un bel personaggio (non per niente il mio indirizzo mail deriva da lui), e ha giurato di difendere gli Tzimisce di Costantinopoli (cosa che comunque hanno fatto molti altri Gangrel in europa, per coalizzarsi contro i Tremere), e per questo gli è stato dato il permesso di fondare una famiglia di Gangrel in città.

#Vykos
bravi... cuccioli servizievoli ed efficenti aventi noi come supremi signori... eheheheheh!
no, a parte scherzi, sono veramente contento, i Gangrel mi piacciono un casino (nonostante questo giocherò uno Tzimisce, come di regola per me... sai, il Narratore lo fa un mio amico obbligato da me ;PPP)

#Vykos
purtroppo il manuale era già venduto... e vista l'edizione non credo che avrò speranze di trovarlo prima di Lucca 2004.
ma visto che non per questo ci scoraggiamo, avrei bisogno di informazioni sommarie sull'ambientazione di Costantinopoli:
1)organizzazione dei vampiri in città, cioè, avevano una scala gerarchica unica o ogni clan era indipendente dall'altro?
2)rapporto tra mortali e vampiri, cioè se è vero che i mortali "adoravano" i vampiri o se la città non era che un enorme gregge per i clan presenti...
3)personaggi famosi (Vykos, Michele, Malachite, Feroux, il Dragone, anche un certo Lasombra di nome Magnus che sembra coinvolto con Malachite, e altri personaggi che reputi degni di nota...)
4)religione corrente (credo cristiana ortodossa, ma quanto era influente?)
5)ruolo e/o presenza dell'Inquisizione (umana o vampirica che sia)
6)possibile che in quell'area geografica non ci fossero conflitti con Cappadoci e Assamiti? quali erano i rapporti con questi clan?
7)quali erano i clan presenti in minore quantità? cioè, oltre a Toreador, Tzimisce, Nosferatu e Gangrel.

scusa se ti tormento, compare gangrel, ma ho una voglia di giocare in quell'ambientazione che porta via...

#Vittek
OK, appena ho tempo ti rispondo per bene, ma okkio a una cosa: tu hai messo quei quattro clan insieme, ed hai già sbagliato: i tre clan dominanti sono Toreador, Ventrue e Tzimisce, che formando un (mica tanto) solido triumvirato; ad ognuo dei capostipiti di questre tre famiglie era concessa la facoltà di permettere ad altri vampiri di fondare una famiglia: tzimisce
lo fece con il barone, non ricordo chi con i nosferatu, e qualcuno con dei lasobra.... e forse altri... non ricordo, ti risponderò per bene appena ho tempo, verso fine settimana, penso! Ciao!

#Vittek
Iniziamo dalle cose facili:

Il Codice dei Lasciti

I vampiri di Costantinopoli non seguono le Sei Tradizioni di Caino. Nel corso dei secoli, e grazie al Brujah Triboniano, essi hanno sviluppato il loro sistema di leggi e costumi: il Codice dei Lasciti. Il principio alla base del Codice è il governo della Trinità: non c'è nessun principe a Costantinopoli, ma le tre Famiglie Toreador, Tzimisce e Ventrue regnano insieme. Ogni famiglia è guidata da un patriarca (anche se Michele è considerato il Patriarca dell'intera Costantinopoli), che regna sulla Famiglia e sulle casate di discendenti a essa sottoposte. Durante i periodici concili della città, soltanto le Famiglie della Trinità hanno diritto di voto e sono in grado di prendere decisioni sulle azioni da intraprendere. I Cainiti che non fanno parte del sistema familiare non hanno voce in capitolo sugli affari della città. Tutte le infrazioni al Codice o le dispute tra le Famiglie della Trinità vengono risolte da una commissione
di giudici costituita da un delegato di ciascuna Famiglia: i giudici sono conosciuti collettivamente con il nome di Qaesitori.
Quelle che seguono sono le leggi alle quali tutti i Cainiti di Costantinopoli sono tenuti a obbedire.

Il Lascito della Trinità: "Dei Tre" è la guida di Costantinopoli. Solamente i Tre possono esprimere le loro preoccupazioni e inserire nuove leggi in questo Codice. Inoltre, è responsabilità dei Tre assicurarsi che siano ascoltate le esigenze dei discendenti.

Il Lascito della Progenie: Solo i membri della Trinità sono liberi di creare nuovi Cainiti. Anche le famiglie discendenti devono rivolgersi ai tre Quaesitori per avere il permesso di creare Progenie. La mancata ottemperanza a questa legge comporta la distruzione della Progenie e l'esilio del Sire.

Il Lascito della Fondazione: Solo i Tre possono concedere dominio in un territorio, così come furono i Tre a gettare le fondamenta della città. Ai Cainiti viene concesso il dominio al momento dell'Abbraccio, se è nel loro destino di riceverne, ed essi sono tenuti a far rispettare il Codice all'interno del loro feudo.

Il Lascito delle Ombre: I Tre sono i signori della notte, e devono regnare nelle tenebre. Dovranno essere venerati come delle divinità, ma la loro vera natura non dovrà mai essere rivelata. Come è ignota la natura del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, così deve esserlo quella della Trinità.

Il Lascito delle Ceneri: La distruzione di un membro delle Famiglie è proibito, a meno che i Tre non la permettano. Alla violazione di questo lascito segue sempre un processo, al termine del quale viene inflitta al colpevole la Morte Definitiva. I non appartenenti alle famiglie non godono della protezione di questa legge.

Anche se queste leggi esistono dal Secondo Concilio dell'Anno del Signore 477, nel 1197 la loro osservanza è in declino. I Cainiti del Quartiere Latino obbediscono alle leggi soltanto a parole; i vampiri che vengono da altre parti d'Europa considerano questi comandamenti arcaici e impossibili da far rispettare.


Vampiri Importanti:

Il Padre: I Toreador Micheliti:
Michele il Patriarca: pazzo, quasi sempre in torpore.
Petronio Arbitro: secondo in comando, musa delle arti minori e quaesitor michelita
Antemio di Tralles, musa dell'architettura
Pakourianis, la Colomba, musa della pittura
Paolo Bathalos, musa della scultura

I Lasombra Ortodossi Magnus: "discendenti" dei Toreador, controllano la chiesa ortodossa
Magnus, il Custode dell'Ortodossia
Sarah la Casta
Pietro l'Umile

I Nosferatu Malachiti e di San Lazzaro: "discendenti" dei Toreador
Malachite, la Roccia di San Lazzaro
Fra' Raimondo, Cavaliere Lebbroso di San Lazzaro
Il Trio

I Figli di Giuda (Setiti): "discendenti" dei Toreador
Khay'tall, il Serpente dell'Eden
Sarrasine, il Figlio Prediletto


Il Figlio: I Ventrue Antoniani
Caius, l'Imperatore della Notte
Anna Comnena, Quaesitor e Ciambellano
Belisario, Prefetto Militare
Nicepherus, Caesar Magister
Irene Stellas, Prefetto Domestico
Ducas, Prefetto di Palazzo
Elena l'Armena, Prefetto del Pretorio dei Territori Occidentali
Basilio di Tessalonica, Prefetto Pretoriano dei Territori Occidentali

Brujah Lexor: "discendenti" dei Ventrue, si occupano della legge
dell'impero.
Natalja Svyatoslav, l'Autoktator
Teofilo e Doroteo

Cappadocii: "discendenti" dei Ventrue
Dama Alexia Theusa, la Dama della Morte: ha da sempre esercitato la sua influenza sulla famiglia imperiale, ma ora le riesce difficile.
Marco Musa Giovanni: di discendenza veneziana, è appena arrivato e sta tentando di soppiantare Alexia come capo dei Cappadocii di costantinopoli (che attualmente ammontano a loro 2).


Lo Spirito Santo: Gli Tzimisce Obertus
Iesu, Santo della Divinità Interiore
Simeone, il Custode del Fratello
La Custode della Fede
Myca Vykos

I Gengrel del Barone: "discendenti" degli Tzimisce
Barone Tommaso Feroux
Verpus Sauzeh, Cavaliere della Luna Crescente dei Gangrel


Vampiri che non fanno parte di nessuna famiglia (riconosciuta):

Assamiti:
Shabah, Inviata di Alamut: A quanto pare Costantinopoli non è il primo problema di Haqim, infatti ha accettato la proposta di Shabah di essere mandata come "ambasciatrice" a Costantinopoli, per tentare di usare le forze della città contro le armate del Saladino e quelle dei Baali e Toreador di Damasco. Ha avuto intrallazzi con il Ventrue Belisario (di cui è "moglie") e
per la Ventrue Elena ha rapito la Lasombra Gabriella.

Baali:
Maria la Nera: non c'è bisogno di dire niente, vero? Vabbè, aggiungerò che sta cercando Michele per vendicarsi.

Malkavi:
Gregorius Dimities, la Musa del Teatro

Ravnos:
Gregorio, il Costruttore di Meraviglie (adottato dai Ventrue)

Salubri:
Achmet il Sognatore, Profeta dei Salubri

(Toreador:
Gallasyn, il Primo dei Caduti)

Tremere:
Theresa Khymena, Sacerdotessa dei Sogni
Abetorius, Inviato del Clan Tremere

Zoe, il Prodigio, Risvegliata studente di Gregorio il Costruttore di Meraviglie


Latini:

Brujah:
Nerea di Spagna

Gangrel:
Isabel Manara, Ladra delle Carogne

Lasombra:
Vescovo Alfonso di Venezia
Vescovo Gabriella di Genova

Vili:
Stanislav, il Profeta di Calomena

"Non lasciate che dicano che la Casa dei Gangrel è disonorevole. Non lasciate che dicano che siamo vigliacchi. Non lasciate che dicano che non siamo leali.
Voi, i Figli della Bestia, i figli dell'oscurità, siete i primi tra i Fratelli." - Ennoia.

Modificato da Vittek 04/04/2004 15.49
Vykos
00domenica 4 aprile 2004 15:43
quindi nessuno sa della presenza del Dragone a Costantinopoli? e lo stesso vale per gli altri due "grandi capi"?

il Dragone è di Quarta, gli altri due?



Vittek
00domenica 4 aprile 2004 15:55
Da quel che ho capito io, è un po' il leit motiv di Dark Age: i vampiri ci sono e alcune volte dominano anche gli umani, basta che non si sappia che sono vampiri. Un esempio che posso riportare (anche se forse viene da una fonte non molto attendibile) è quello di Rudolf Brandl, il Ventrue principe di Praga nel videogame Vampire the Masquerade Redemption, che a quando ho capito era il signore di tutta Praga (non solo il "principe" dei vampiri).
Per l'Inquisizione mi sto spremendo le meningi, ma secondo me nel 1197 non c'era ancora (o almeno non a Costantinopoli, tanto poco dopo sarebbe passata la Quarta Crociata).

I Tre sono di Quarta (Matusalemme!)

Mi-ka-il è venerato come Arcangelo Michele nella chiesa di Hagia Sophia; Iesu è venerato nei monasteri da vari culti di sangue (se non sbaglio... rileggerò ) ; i Ventrue sono capi politici e militari.

Per la chiesa ortodossa, è influente tanto quanto i Lasombra Magnus, tanto è in mano loro... non c'è differenza tra una cosa e l'altra...

"Non lasciate che dicano che la Casa dei Gangrel è disonorevole. Non lasciate che dicano che siamo vigliacchi. Non lasciate che dicano che non siamo leali.
Voi, i Figli della Bestia, i figli dell'oscurità, siete i primi tra i Fratelli." - Ennoia.

Modificato da Vittek 04/04/2004 15.59
Modificato da Vittek 04/04/2004 16.01
Vykos
00domenica 4 aprile 2004 16:15
Re:

Scritto da: Vittek 04/04/2004 15.04
Baali:
Maria la Nera: non c'è bisogno di dire niente, vero? Vabbè, aggiungerò che sta cercando Michele per vendicarsi.
Modificato da Vittek 04/04/2004 15.49



io di questa tizia so solo che ha diablerizzato Michele il giorno della caduta di Costantinopoli, ma mi hanno detto che la sua storia è bella, qualcuno potrebbe riassumerla?

ah, Vittek, suppongo che il Quaesitor degli Tzimisce sia Iesu, no? è il più anziano Tzimisce dopo il Dragone, e se non erro anche suo infante, quindi...

inoltre, scusa, ma Abetorius dei Tremere non è uno del Cerchio dei Sette?? com'è possibile che sia accettato in una città in cui ci sono gli Tzimisce tra le presenze predominanti??



Modificato da Vykos 09/04/2004 14.48
Vittek
00sabato 10 aprile 2004 02:16
Per Maria: tenterò. Per il momento ti basti sapere che non è mai stata abbracciata...
Per Abetorius: sembra che la casa Tremere si sia già conquistata la sua posizione inattaccabile, e quindi ha contatti politici più o meno tesi con varie città, tra cui Costantinopoli, dove ha mandato Abetorius in veste di diplomatico (un po' come l' assamita Shabah, insomma.)
Per Iesu non so, sto ancora cercando di capire chi sia il terso Quaesitor, ma penso che lui sia troppo perso nelle sue meditazioni. Piuttosto Simeone, suo fratello carnale e sua progenie, è portato per questo tipo di cose. La storia di questi due fratelli è mitica, poi te la racconto... intanto, ecco un altro stralcio.

Il Sogno

"Il sogno del Matusalemme Toreador Michele è, in essenza, la città di Costantinopoli. Palazzi, chiese e acquedotti; lo splendore di un tramonto sul Corno d'Oro; una storia ricca e gloriosa: è di queste cose che è costituito il Sogno. Con il suo potere di incutere soggezione e indurre in un estatico rapimento, il Sogno è una delle ultime cose che ancora tiene uniti i Cainiti di Costantinopoli. Persino gli stranieri non possono resistere a una soverchiante sensazione di meraviglia quando ammirano per la prima volta gli infiniti monumenti della città, le magnifiche statue e i sottili riferimenti ai Cainiti della Trinità.
Disgraziatamente il Sogno di Michele, come qualunque altro, è una creazione effimera e aperta all'altrui interpretazione, e ogni Cainita vi trova qualcosa di diverso.
Il sogno è una creazione nata dall'ambizione e dall'egoismo; è l'estrema opera d'arte, non confinata a una tela o a un palcoscenico, ma che si manifesta nell'arazzo dell'umanità. Michele sognava di creare un luogo di bellezza e serenità paradisiache, un testamento immortale non solo a lui, ad Antonius e al Dragone, ma a tutti i Figli di Caino.
Purtroppo, molti appartenenti alla dannata Progenie di Caino considerano l'esistenza stessa qualcosa di effimero e transitorio, benché essi stessi siano eterni. Il loro destino è quello di vedere la decadenza e la fine di ogni cosa, dalla vita delle persone amate alla cultura delle loro origini.
Anche se Costantinopoli offre a Michele l'illusione dell'eternità (l'illusione che non tutto deve per forza avere una fine, che qualcosa sopravviverà a lui e alla sua maledizione), anche questo Sogno sta svanendo nelle tenebre della Lunga Notte..."
Vykos
00sabato 10 aprile 2004 12:40
Re:

Scritto da: Vittek 10/04/2004 2.16
a)Per Maria: tenterò. Per il momento ti basti sapere che non è mai stata abbracciata...

b)anche questo Sogno sta svanendo nelle tenebre della Lunga Notte..."



a) non ci sarà mica lo zampino di un demone anche in questo? magari evocato dal rancore di Maria verso Michele...

b) Vykos sembra non volersi arrendere... a quanto pare vuole diablerizzare anche il Dragone, oltre a Malachite e Feroux, ma secondo voi lui sa che dentro il Dragone c'è Tzimisce?
poi sul CB Tzimisce è scritto "Myca, che era uno Tzimisce e come tutti quelli della sua stirpe aveva una visione dei sogni molto meno poetica e assai più viscerale, distorse le splendenti aspirazioni di Michele per Costantinopoli e i suoi ideali di fraternità nella visione di un impero fondato sulla carne anzichè sulla pietra, e sulla solidarietà di sangue anzichè di spirito."
questo significa che Vykos vuole creare una nuova Costantinopoli come una grande Cattedrale di Carne e legarne fedelmente gli abitanti umani e vampiri tramite legami di sangue e Vaulderie?

un'altra cosa: il Feroux della Red List è il barone? come può esserci finito?



Vittek
00sabato 10 aprile 2004 16:44
No, quello è un Gargoyle se non sbaglio quello con vera fede a 5 (c'è anche in Gehenna).
Vykos
00sabato 10 aprile 2004 20:49
Vit, non è possibile che il barone sia stato uno dei molti Gangrel trasformato in Gargoyle?
vabbè, comunque me ne frega poco...



Vittek
00domenica 11 aprile 2004 17:02
Sinceramente spero di no, e comunque ho sempre pensato che il processo li privasse di individualità e memoria (che possono rifarsi nuovamente dopo, ma che no saranno le stesse), e inoltre mi sembra che lo spelling sia diverso (forse Ferox). Comunque la domanda è inquietante... ma andiamo avanti.

I Dannati

"Costantinopoli è la più grandiosa città d'Europa, ma proietta anche la generatrice di un'ombra oscura: le strade e le ricche basiliche rivelano la presenza dei suoi signori Cainiti; addirittura, molte delle sue sacre icone sono in realtà il riflesso dei vampiri. Il trono imperiale è dominato dalle ambizioni dei Ventrue e, nelle oscure viuzze del Quartiere Latino, i vampiri si danno la caccia l'un l'altro con la stessa disinvoltura con cui attaccano i mortali. Per molti aspetti Costantinopoli è una città che sta precipitando nell'anarchia, mentre ognuna delle sue fazioni si aggrappa disperatamente a redini che sono ormai indebolite e pronte a spezzarsi."

"I Figli di Caino che vivono a Costantinopoli sono impegnati in un gioco elaborato e pericoloso. Nell'Anno del Signore 1197 la città e tutto l'impero, sono estremamente instabili, e i Cainiti di Costantinopoli sono i cittadini che avrebbero più da perdere nel caso tutto dovesse crollare. Da quando l'Imperatore Costantino fondò la città nel 326 d.C., i Cainiti si sono organizzati in potenti "famiglie di sangue", la cui influenza ha avuto effetti diretti sulla crescita e prosperità della capitale. Le tre famiglie principali, chiamate collettivamente la Trinità, fanno risalire le proprie radici a tre antichi Matusalemme: il Toreador Michele, il Ventrue Antonius e il Dragone del clan Tzimisce, che abbandonarono la decadenza di Roma con l'intenzione di creare una città ancora più grane e maestosa.
Le famiglie della Trinità e i loro subordinati (conosciuti come "discendenti") formano la struttura di potere di Costantinopoli.
Disgraziatamente, tra i loro ranghi abbondano il dissenso e la discordia, e il loro controllo sulla città si fa di notte in notte più debole. Michele, il Patriarca della città e capo della famiglia dei Toreador Micheliti, è afflitto da una incipiente forma di follia, che a sua volta colpisce anche le menti dei suoi seguaci. Solo Petronio, la sua Progenie diretta, sembra immune alla follia del Patriarca: il peso della guida della famiglia grava ora pesantemente sulle sue spalle. I Ventrue locali stanno attualmente assaporando le conseguenze di secoli di ambizioni; il loro capo attuale, Caius, ha trascinato la famiglia in feroci intrighi e faide intestine. Gli Tzimisce Obertus si trovano ad affrontare una situazione simile: una pericolosa rivalità si sta sviluppando tra i fratelli Iesu e Simeone sulla questione dell'Abbraccio di una donna mortale.
A contribuire a questi problemi si aggiunge l'arrivo di altri Cainiti da ogni parte d'Europa, che si nascondono fra le vie tortuose di Costantinopoli. L'aumento della popolazione vampirica ha reso sempre più difficile il sostentamento, e alcune delle Carogne (così vengono chiamati i vampiri europei) si sono messe a dare la caccia ad altri Cainiti, alimentando il caos che minaccia di distruggere Costantinopoli. Tra le Carogne vi sono rinnegati e fuorilegge; mentre altri sono dei fanatici che hanno costituito intorno a sé dei culti sanguinari o dell'apocalisse. Il gruppo principale è quello degli Eletti di Calomena, guidati dal Vile Stanislav, che sogna la distruzione della sua intera specie. La più grande minaccia per Costantinopoli sono i Cainiti stranieri che abitano nel Quartiere Latino, che regnano su questa zona come Principi occidentali. Essi sono guidati dal Lasombra Alfonso da Venezia, che sta usando i mercanti latini per strangolare l'economia della città e indebolire la Trinità. A sostenerlo c'è la mano oscura degli Inconnu, che hanno avuto un'influenza rilevante nei recenti avvenimenti. Per lunghi secoli questi vampiri hanno covato un bilioso risentimento per la Costantinopoli di Michele, che ha eclissato la gloria della loro Roma. Gli Inconnu stanno preparando la loro vendetta, sotto il nome di Quarta Crociata."
Vykos
00domenica 11 aprile 2004 19:42
una cosa interessante per i narratori sarebbe sapere in quali rapporti è la Triade di Costantinopoli con i signori vampiri del resto del mondo... oppure quali sono gli affari che reputano importanti, i Tre?
in pratica sarebbe utile sapere di quali questioni si occupano generalmente i signori di Costantinopoli ritenendole di primaria importanza.



Vittek
00lunedì 12 aprile 2004 22:23
Rapporti con il resto del mondo: in conflitto con gli inconnu e gli tzimisce e i Lasobra (quindi spagna e sud italia). Pace tesa con Tremere e Assamiti. Per ora non so dirti altro.
Per i "Tre", se intendi gli antidiluviani, uno non si interessa di niente (è morto), uno si interessa di sè stesso (è pazzo), l'altro non si sa (se n'è andato).

Religioni di Sangue

"Proprio come i loro cugini mortali, anche i Cainiti di Costantinopoli sono profondamente religiosi. La Maledizione di Caino e le profezie di Gehenna non sono per loro concetti astratti o confuse mitologie, ma realtà con le quali hanno a che fare tutte le notti. Mentre continuano ad apparire i presagi di distruzione, un numero di Cainiti sempre più grande persegue una non-vita di stampo ascetico e religioso.
Gli Iesuduiani, guidati da Iesu degli Tzimisce Obertus, costituiscono il più antico ordine religiosi vampirico della città. Gli Iesudiani, che ostentano i paramenti dei tipici ordini monastici, insegnano una filosofia di purezza raggiungibile attraverso la comprensione della crudeltà e della sofferenza.
Quelli che sono più vicini a Michele il Patriarca sono giunti letteralmente alla sua venerazione come l'incarnazione dell'Arcangelo Michele. Secondo questi Cainiti, Michele, il generale delle armate di Dio, è giunto nel mondo per costruire letteralmente il Paradiso sulla Terra.
Un'altra setta religiosa di vampiri è costituita dai Sognatori; questi Cainiti seguono gli insegnamenti del misterioso Salubri di nome Achmet il Sognatore. Da tempo sulla strada di Golconda, Achmet predica la soppressione di tutti i desideri fisici per il sangue in favore dell'esplorazione del placido mondo del sonno e del Torpore.
Infine, ci sono gli Eletti di Calomena, appena arrivati dalle terra al di là dei Balcani per destabilizzare la trinità delle tre fedi vampiriche. Questi folli profeti, per lo più Vili senza clan, sostengono che i discendenti di Caino stanno per essere distrutti dall'ira di una misteriosa "sacra madre".
Il modo in cui queste sette interagiranno sarà determinato dalla loro volontà di preservare Costantinopoli e l'Impero. Se verrà loro a mancare la lungimiranza dei Tre Fondatori, la città non potrà che esplodere in una serie di faide religiose: la popolazione mortale non potrà fare altro che seguire la marea..."
Vittek
00sabato 17 aprile 2004 16:09
La Trinità

La Trinità comprende le stirpi di Michele, Antonius e del Dragone, i quali, ispirati dal modello Cristiano della Divina Trinità, assunsero i ruoli di Padre, Figlio e Spirito Santo nei confronti di Costantinopoli. I Toreador Micheliti sono "il Padre" della città, coordinano la struttira del sogno e la fede Ortodossa. I Ventrue Antoniani rappresentano "il Figlio", reggenti del mondo mortale e pragmatico, a capo delle sfere politiche e militari. Gli Tzimisce Obertus fungono invece da "Spirito Santo", monaci eruditi responsabili del cuore spirituale del Sogno, incaricati di impedirgli di cadere nella stagnazione. Gli Tzimisce Obertus curano inoltre una testimonianza scritta della grandezza della città.

Vittek
00sabato 17 aprile 2004 16:11
Antonius il Gallo

La prima volta che Michele l'Errante incontrò il Matusalemme Ventrue Antonius fu alcuni decenni prima della nascita di Cristo, quando la Repubblica Romana soggiogò la Gallia. Abbracciato parecchi secoli prima dall'Antidiluviano Ventrue, il potente Cainita Antonius aveva regnato con solitario orgoglio sulle tribù della sua regione. Essendosi tuttavia reso conto dell'inarrestabile avanzata dei Romani, riuscì a riconoscervi l'oscuro lavoro del proprio clan e si unì al nuovo ordine. Michele riusciva a malapena a resistere al regale carisma del gallico vampiro, così come lo stesso Antonius era senza difese di fronte all'incomparabile bellezza del figlio di Arikel. I due si attraevano senza possibilità di fuga, e nel corso degli anni successivi divennero prima alleati e poi amanti.
Quando Michele rimase affascinato dalla nuova fede cristiana fu Antonius a fornire consigli e i suggerimenti necessari a far sì che il Sogno potesse vedere la luce; mentre Michele si perdeva in uno stupore meravigliato, Antonius studiava i dettagli per la creazione di un nuovo e potente impero.
La loro relazione non era tuttavia priva di problemi, il più grave dei quali fu senz'altro la comparsa sulla scena del Dragone Tzimisce. Questa mutevole creatura di passione e visione era la contrapposizione quasi perfetta del pragmatico e prosaico Antonius, e per Michele si rivelò egualmente irresistibile. Ben presto Michele divenne di nuovo l'Errante, spostandosi regolarmente dal palazzo romano di Antonius alla dimora cipriota del Dragone.
Antonius si impegnò a fondo nel proposito di forgiare il nuovo impero, cercando nel contempo di riguadagnare i favori esclusivi di Michele; purtroppo per lui ciò non avvenne e, quando Nuova Roma fu infine fondata nel IV secolo dopo Cristo, egli cercò allora di tenerne per sé la parte più consistente. Nonostante ciò il risentimento di Antonius si trasformò lentamente in odio, e lo sfortunato Cainita si impegnò in una disperata lotta per la supremazia contro il Dragone.
Durante il VII e l'VIII secolo Antonius adottò una nuova filosofia per sé e per i suoi discendenti: ispirandosi ai mortali che rifiutavano l'adorazione delle icone, Antonius si ribattezzò l'Iconoclasta e si scatenò contro quei Cainiti che si facevano adorare apertamente dai mortali. Inutile dire che fu il Dragone il bersaglio principale dell'ira di Antonius, ma le sue imposizioni di segretezza e di vita nell'ombra lo allontanarono anche dalla sua Infante prediletta, Septima Dominica. Gli attacchi agli Iconoclasti, sia negli ambienti dei mortali che in quelli dei vampiri, divennero così violenti da condurre, come misura estrema, alla distruzione di Antonius.
Vykos
00sabato 17 aprile 2004 23:14
Re: OT

Scritto da: Vittek 17/04/2004 16.11
Antonius il Gallo



chiicchirichìììììììììì!!!

è una battuta orribile e scontata, ma è stato più forte di me...(:



Vittek
00domenica 18 aprile 2004 12:25
Preferivi Antonius il Gallico?
Vebbè, passiamo avanti...
(Hai letto il post precedente, La Trinità, vero?)

Il Dragone

Michele l'Errante non seppe mai quali furono le origini del suo più enigmatico e potente amante, il Dragone Tzimisce. Ritenuto il primo Figlio dell'Antidiluviano dei Diavoli, il misterioso Cainita esprimeva come nessun altro la filosofia del suo clan: il cambiamento. Non contento di limitare la trasformazione al proprio corpo, egli si considerava un agente di metamorfosi per il mondo intero: attraverso il potere della filosofia e della passione fu lui ad iniziare l'ascesa e la caduta di interi regni e fedi religiose.
Il Dragone e Michele si incontrarono durante uno dei viaggi di quest'ultimo all'isola di Cipro, nel II secolo dopo Cristo, e subito i due Cainiti provarono una fortissima attrazione reciproca. La passione e la perfezione del Toreador si rivelarono irresistibili per il Dragone; Michele, da parte sua, riconobbe nello Tzimisce l'energia primordiale che sarebbe stata necessaria per realizzare il suo Sogno e per riempire il suo cuore.
Il Dragone e Antonius il Gallico divennero partner nell'amore e nel Sogno di Michele: una condizione già difficile anche nei tempi migliori. La logica e il pragmatismo di Antonius ferivano il cuore dello Tzimisce, il quale rispondeva a sua volta al Ventrue, spesso con l'incoraggiamento di Michele.
La loro disputa raggiunse un'intensità devastante per Costantinopoli, con il Dragone che tentava di distruggere tutto ciò che Antonius aveva costruito.
Fu solo dopo che il Ventrue venne ucciso per decreto del suo ex-amante che lo Tzimisce si rese conto del fatto che aveva amato Antonius con la stessa passione che provava per Michele. Poco dopo il terribile crimine, il Dragone abbandonò per sempre la città.
Vittek
00mercoledì 21 aprile 2004 00:32
Gli Inconnu
Dal discorso di addio di Michele ai Cainiti di Roma, la notte prima della sua partenza.

"Lasciamo la Città Eterna perché il suo cuore ha da tempo cessato di battere. Essa muore e voi, signori di una città un tempo gloriosa, vi nascondete nell'ombra, perduti nei labirinti che voi stessi avete creato.
Quando i nostri discendenti guarderanno a questi tempi, vedranno ciò che avete realizzato e si chiederanno che cosa mai è andato storto. Ma visto che vi ostinate a nascondervi, essi non sapranno mai di chi furono i meriti, o le colpe. Le vostre azioni, sia quelle grandi che quelle meschine, saranno perdute per la posterità, e di voi si dirà soltanto che siete gli Incognitus."
Vittek
00domenica 25 aprile 2004 18:46
Oltre le Mura
Durante il regno di Giustiniano (527 - 565 a.D.), mentre l'impero cresceva e si espandeva sui territori del Mediterraneo, così fece anche il sistema familiare. A quelli che non volevano più vivere pagando tributi all'una o all'altra famiglia della lontana Costantinopoli venne concesso il diritto di fondare una propria stirpe "ufficiale" nei territori dell'impero. Ai potenti vampiri originari delle province fu concesso il medesimo diritto, purché acconsentissero a pagare un tributo alla Trinità. Fra quelli che crearono la propria famiglia ci fu un certo numero di Anziani Cappadocii in Anatolia, alcuni capi guerrieri Gangrel in Europa, re Lasobra in Nord Africa e potenti Toreador in Grecia. I Cainiti che invece scelsero di voltare le spalle a Costantinopoli e alla Trinità si ritrovarono ben presto dimenticati e costretti a farsi da parte.
In seguito, mentre le epidemie e gli Arabi toglievano all'impero molti dei suoi territori, il sistema familiare provinciale subì gravi danni; anche a Costantinopoli ci furono dei problemi, come le rivolte iconoclastiche, e i signori Cainiti della città non poterono fare altro che starsene a guardare mentre la loro influenza sulle terre lontane si allentava fino a scomparire.
Nel dodicesimo secolo solo nelle regioni di Tracia e Tessalia si trovano ancora delle famiglie prominenti legate intimamente alla Trinità e all'impero.
Vittek
00domenica 2 maggio 2004 13:39
Famiglia e Clan
A Costantinopoli, la differenza fra famiglia e clan può risultare, nel migliore dei casi, nebulosa. Quasi tutti i membri di una data famiglia appartengono al medesimo clan e i nomi delle famiglie contengono anche quello del clan; nonostante ciò esistono importanti differenze. Infatti, fatta eccezione per gli Assamiti, i Setiti e i Tremere, la maggior parte dei clan vampirici non condivide uno scopo o un'organizzazione comune: sono semplicemente composti dai Figli di un vampiro antico e ormai scomparso. Le famiglie, invece, sono gruppi ben strutturati in cui si riconosce non solo il sangue, ma anche l'eredità spirituale del fondatore del clan. Tutti i membri di una famiglia condividono il legame della loro posizione nella società bizantina e sono impegnati (in un modo o nell'altro) per il progresso e l'onore delle rispettive casate.
Famiglia e clan non sempre interagiscono esclusivamente sulla base del sangue: le famiglie bizantine possono benissimo adottare Cainiti appartenenti ad altri clan come membri ufficiali della propria stirpe. Di solito non si permette a questi "figli adottivi" di creare progenie, ma le tradizioni in questo caso variano di famiglia in famiglia.
Vittek
00venerdì 14 maggio 2004 23:35
I Comandamenti Iesudiani
La Disciplina di Vicissitudine è considerata la manifestazione tangibile dell'Io Interiore, ed è la chiave per la trascendenza. Sebbene altri Tzimisce la vedano in maniera distaccata e in chiave strettamente utilitaristica, Iesu e i suoi seguaci ritengono che la Disciplina abbia un significato sacro. La Disciplina è vista come il tocco di Dio, e nessun seguace di Iesu la può utilizzare volontariamente; soltanto attraverso la preghiera, il digiuno e la tortura l'Io Interiore si può manifestare nella carne. Questo uso ritualizzato di Vicissitudine, chiamata Comunione Interiore, costituisce il più sacro dei princìpi dell'ordine.
Spesso la Comunione Interiore ha effetti bizzarri e misteriosi; è per questo che la gran parte degli Tzimisce non si allontana mai dal monastero. Se le circostanze impongono la loro uscita all'esterno, gli Iesudiani fanno uso di speciali mantelli e di altri stratagemmi per celare la loro "divinità".


L'Immacolata Unione

Secondo Iesu, il corpo umano è frammentato ed incompleto; egli crede che l'unico modo possibile per ottenere la trascendenza consista nel rendere il corpo puro e completo. Dio creò Eva a partire da una costola di Adamo, ed è questa separazione che ha provocato la rovina dell'umanità. Per liberare l'Io Interiore, la razza umana deve essere riunita e fusa insieme in una sola entità.
A questo scopo, l'amore di Iesu per Liliana lo ha spinto a completare ciò che ha chiamato l'Immacolata Unione: con un rituale sacro, Iesu ha dissanguato Liliana, l'ha Abbracciata e si è "fuso" con lei tramite Vicissitudine. L'unico ricordo dell'esistenza della ragazza è l'impronta del suo dolce viso sul suo petto.
Vittek
00sabato 22 maggio 2004 23:17
I contrasti in seno al Triumvirato lasciarono il loro segno soprattutto su Michele il Patriarca: mentre vedeva i suoi amanti impegnati in una lotta mortale per la supremazia e osservava il frantumarsi del suo Sogno, il Toreador percepì il primo sussurro di follia. Determinato a rimediare ai danni apportati al suo regno "divino", Michele cercò con fervore un simbolo della riunificazione cui tanto anelava, e lo trovò in due bambini. Questi erano i giovani figli di un magistrato bizantino che si stava preparando ad assumere i voti monastici: i fratelli Iesu e Simeone esemplificavano le caratteristiche più esemplari degli amanti di Michele. In Iesu, il tocco divino della conoscenza rispecchiava l'antica saggezza del Dragone, mentre in Simeone un'ambizione fredda e determinata ma temperata dalla ragione ricordava al Patriarca le migliori qualità di Antonius.
Al contrario dei due Cainiti, però, i giovani mortali erano uniti su un livello profondamente spirituale: ognuno dipendeva dall'altro e lo appoggiava, ed entrambi costituivano la metà di un'entità più grande.
Sfruttando degli intermediari mortali, Michele divenne il tutore dei due fratelli, e li presentò ai suoi compagni come "dono". Ciascuno dei due Cainiti avrebbe educato il "suo" bambino per essere il suo successore e il simbolo dell'unità che avrebbe assicurato il successo del Sogno. La bellezza e l'innaturale mancanza di paura dei bambini ispirava il Triumvirato, i cui membri erano sempre ben consci del potere dei presagi, e per alcuni preziosi anni la pace regnò a Costantinopoli.
Il primo segno che l'armonia non era destinata a durare a lungo si verificò nel 701, un anno prima che il maggiore dei due fratelli, Iesu, dovesse ricevere l'Abbraccio. Un inviato dell'Antidiluviano Tzimisce giunse a Nuova Roma e pregò il Dragone di non Abbracciare il suo "figlio" promesso, poichè ciò era considerato un cattivo portento dai veggenti del clan. Si trattava di un avvertimento piuttosto grave: l'enfasi posta dagli Tzimisce Obertus sulla cristanità e la vita monastica era già considerata eresia fra i Diavoli d'Europa, e tuttavia in questa occasione il Dragone veniva ufficialmente avvertito dai suoi consanguinei. Il potente Cainita ignorò l'avvertimento e rinnegò una volta per tutte il proprio clan, cosa che condusse a una sanguinosa guerriglia fra le varie fazioni Tzimisce; la lotta continua a tutt'oggi, nel XII secolo.
Il Dragone Abbracciò il suo promesso... e rimase sconvolto quando Iesu cadde in un profondo stato di Torpore. Convinto della responsabilità del suo clan, il Matusalemme si dedicò a una caccia spietata ai suoi consanguinei fra le vette dei Carpazi. Mentre il Dragone era assente, la sanità mentale di Michele continuava il suo inesorabile processo di erosione, e di nuovo il caos si scatenò sulla città. Simeone rifiutò di lasciare il capezzale del fratello, nonostante gli avvertimenti di Antonius che qualunque cosa avvesse causato il coma del Neonato avrebbe potuto colpire anche lui. Nell'Anno del Signore 703, poco dopo il ritorno del Dragone a Costantinopoli, il dormiente Iesu ebbe una visione angelica, si risvegliò dal Torpore e Abbracciò il suo fedele fratello... privando Antonius del dono promesso. Michele indisse il terzo Concilio nel 704 per dirimere la vicenda, ma senza che si giungesse a un accordo.
Dopo il Terzo Concilio, Antonius, amareggiato dalla perdita di Simeone e disgustato dalla quasi onnipotente adorazione per le icone promossa dagli Tzimisce, iniziò a fare piani per coplire il Dragone e i suoi confratelli.
Per appoggiare la sua causa, il Ventrue sostenne l'ascesa del siriano Leone III da mero contadino a imperatore, nel 717.
Nè il Dragone, nè Iesu nè Simeone contrastarono il nuovo tentativo di Antonius di conquistare il potere, ritenendosi più che soddisfatti dell'attuale sviluppo dell'ideale monastico e dell'adorazione iconica nella societò bizantina. Il loro atteggiamento cambiò tuttavia radicalmente nel 726, quando Leone III, dopo aver riconcquistato parte dei territori perduti nei secoli precedenti, ordinò la distruzione della più grande icona di Costantinopoli (una colossale raffigurazione del Cristo, rappresentante in realtà il Dragone). Questo atto costituì l'inizio fra i mortali del movimento degli iconoclasti (distruttori di immagini).
DiablotheTremere
00domenica 4 luglio 2004 22:48
Recupero una vecchia discussione che non mi ero accorto esistesse.

#Alonzo Ruppetti

Ho messo le mani su questa vecchia ambientazione della Stratelibri per il vecchio Vampiri Dark Ages. Me ne avevano sempre parlato benissimo, e botta di culo l'ho trovata. Chi di voi ce l'ha, ci ha mai giocato o altro?
Consigli ed esperienze?

#Midnight

E' un'ambientazione molto bella e curata; tradotta abbastanza bene, con notevoli personaggi. Unica pecca è utile se la giochi prima del 1204, altrimenti non te ne fai nulla. Se combinato con Bitter Ashes (modulo di tre mini-campagne che partono dal 1202 al 1204 credo) potrebbe essere un ottimo supplemento per una bella campagna, a mio avviso.

#Uomo pesce

Come non appoggiare Midnight, ovviamente sai già cosa intendo fare caro Alonzo. Anzi ti dirò che adesso come adesso si sono insinuati nella mia mente anche i Gangrel e sicuramente prima che inizieremo a giocare avrò ancora cambiato idea.

Vittek
00sabato 18 settembre 2004 01:31
Come promesso molto tempo fa, ecco Maria la Nera. A breve Tommaso Feroux.
(Nota: Mi-ka-il è il vero nome di Michele, se non lo sapete)


Maria la Nera

La donna che negli anni a seguire sarebbe stata conosciuta come Maria la Nera venne al mondo come la mortale Ma-ri, figlia di un potente lugal, o comandante della guardia, nella città di Ebla. Donna giovane e bella ai tempi in cui Mi-ka-il fu abbracciato, Ma-ri divenne una dei suoi primi seguaci e adoratori, credendo sinceramente che lui fosse la divinità che dichiarava di essere.
Ma-ri diventò la più fedele dei discepoli di Mi-ka-il, che in cambio le donò il proprio sangue, preservando la sua bellezza come ghoul; inoltre, il Cainita le insegnò a leggere e scrivere i caratteri eblaiti. Ma-ri fu anche per numerosi decenni la più importante amante di Mi-ka-il, e tuttavia neppure questo fu sufficiente a salvarla.
Quando Ebla venne assediata dagli Accadi, Mi-ka-il scomparve. Intrappolata nella città, Ma-ri passò il poco tempo che restavarestava della sua vita mettendo per iscritto su tavolette d'argilla le sue memorie, le sue conoscenze e il neonato odio per il suo falso benefattore. Quando alla fine gli invasori sfondarono le mura di Ebla, Ma-ri si sventrò con la spada di Mi-ka-il, spargendo il proprio sangue sulle tavolette.
Le tavolette d'argilla furono preservate dalle stesse fiamme che distrussero la città, poichè il fuoco le fece cuocere col suo calore; durante l'invasione andarono perdute, ma furono riscoperte tra le rovine della casa di Ma-ri quasi tre secoli più tardi. Dopo che la città fu conquistata per l'ultima volta nel XVIII secolo Avanti Cristo, le memorie di Ma-ri finirono sparse ovunque. Alcune di esse furono portate dai sopravvissuti fino alla città di Ugrit, un centro di potere dei Cainiti; uno dei portatori delle tavolette, ridotto alla fame, cercò di venderle a uno scriba che conosceva i caratteri eblaiti. Lo scriba era un servitore mortale dei Baali, egli riconobbe la descrizione che Ma-ri faceva di sè stessa come corrispondente a quella di un ghoul e le consegnò al suo padrone, un sacerdote Baali di nome Anaduk.
In seguito a ulteriori indagini, Anaduk scoprì che le tavolette contenevano qualcosa di più delle semplici memorie di Ma-ri; esse infatti racchiudevano anche le sue emozioni. Dopo uteriori indagini, Anaduk fu in grado di percepire l'odio e le passioni distruttive che permeavano la scrittura; poteva assaporare la vitae della donna, sentire la sua presenza, e ben presto si rese conto di volerla come mai aveva desiderato nessun'altra. Nella disperata ricerca di un modo per riportarla in vita, Anaduk si vide costretto a ricorrere al suo padrone demoniaco Anoster, membro di una schiera di 36 demoni portatori di malattie conosciuti come Decanii.
Per poter comprare la resurrezione della sua amata, Anaduk offrì sè stesso in cambio, vendendo al demone quel poco che restava della sua anima. Anoster rispose inviando ad Anaduk una Succube che avrebbe dovuto consumare le tavolette e trasformarsi nel prodotto di ciò che vi era racchiuso. Anaduk era stato raggirato in modo magistrale; le tavolette erano gravemente incomplete, e Ma-ri venne ricostruita solo parzialmente. Anche se bellissima, la sua pelle era nera come la superficie bruciata delle tavolette, confusa da ricordi frammentari e scollegati e completamente corrotta dall'oblio. Ma-ri distrusse Anaduk nel momento stesso del risveglio, consumando il suo sangue e diventando una Baali grazie alla vita rubata. Poi, Ma-ri fuggì nella notte e iniziò la ricerca delle sue altre tavolette, nella speranza di poter recuperare i suoi ricordi perduti.
Nel corso dei secoli Ma-ri ricercò i frammenti della sua identità, seguendo un innato sesto senso per localizzare i pezzi delle altre tavolette. Ottenne un discreto successo: tutte le tavolette furono ritrovate e incorporate nella sua nuova essenza. Maria la Nera ora porta la stessa spada che il suo alter ego mortale usò per suicidarsi; ha inoltre scoperto dove si trova Michele, l'ultima parte della sua vita con la quale deve fare i conti prima di poter trovare la pace.

Apetto: Maria sembra una giovane donna di circa quindici anni, ma i suoi secoli di esistenza e la sua natura infernale impediscono a chi la osserva di apprezzare i delicati lineamenti. I suoi occhi sono cerchiati del rosso delle fiamme di Ebla, la sua pelle è nera come la pece e, anche se sembra ustionata, non ci sono segni evidenti di danni o piaghe. Maria cela il suo aspetto sinistro sotto una scura cappa.

Consigli per l'interpretazione: A modo tuo sei paziente, ma non nei riguardi dei piccoli giochi dei mortali o dei Cainiti; non hai tempo per queste sciocchezze, poichè hai un compito da portare a termine. Costantinopoli è per te un luogo difficile dove vivere: la proliferazione delle maledette icone dedicate all'Unico Dio ti tormentano a ogni angolo di strada. Ciononostante, non permetterai che ti impediscano di compiere la tua missione, poichè la notte della vendetta è vicina e presto troverai Mi-ka-il.

Destino: Maria la Nera porterà a termine la sua missione, ma soltanto perchè Michele glielo permetterà. Quando Pietro l'Umile la condurrà infine da Michele, Maria ucciderà entrambi i Cainiti e commetterà Diablerie sul Patriarca; dopo aver assimilato i suoi ricordi, ella si renderà conto che lui non aveva avuto l'intenzione di abbandonarla a Ebla, e che era riuscita a distruggerlo soltanto perchè lui glielo aveva permesso. Infuriata da queste rivelazioni, Maria si scatenerà sulla città, uccidendo tutti gli appartenenti alla Progenie di Michele cheriuscirà a trovare. Alla fine, rivolgerà la sua attenzione al suo custode demoniaco, Anoster, progettando una via per scalzarlo dalla sua posizione. Nel XVIII secolo Maria avrà ammassato potere a sufficienza per usurpare il posto di Anoster e diventare a tutti gli effetti un membro dei Decanii.
Ultimo Grigiovento
00sabato 18 settembre 2004 14:21
Chi di voi ha mai visto "Kindred -The Embraced", il telefilm ufficiale di Vampiri ? Io si e da allora sogno tanto un telefilm su Dark Ages e sulle vicende di Costantinopoli, solo la caduta dell'impero romano ed il conseguente medioevo hanno avuto un'importanza così grande, a Costantinopoli si sono unite storie e persone che ancora oggi hanno peso nel mondo WW, veramente un'ambientazione fantastica ! In particolare adoro le figure del Dragone e di Maria la Nera.

Il Sabbat ha conquistato Roma, l'arcivescovo lancia la sua sfida alla Camarilla, i branchi si stringono alla luce dei fuochi e si preparano a sciamare come lupi per l'Italia. Parteciperai anche tu ? Leggi tutto a www.freeforumzone.com/viewmessaggi.aspx?f=3552&idd=2801
De4thkiss
00sabato 18 settembre 2004 15:35
semplicemente kostantinopoli sekondo me è il miglior supplemento x DA mai uscito... spettakolare!

riguardo al telefilm purtroppo non l'ho mai visto!

P.S. avete visto ke la new line (quella del sda) ha komprato i diritti x la serie televisiva su requiem? ^_^
Ultimo Grigiovento
00lunedì 20 settembre 2004 17:11
Cosa ???? Ho quasi paura ! Comunque su ebay te ne vendono a due soldi quanti ne vuoi di "complete edition of Kindred the Embraced", sono due dvd.

Il Sabbat ha conquistato Roma, l'arcivescovo lancia la sua sfida alla Camarilla, i branchi si stringono alla luce dei fuochi e si preparano a sciamare come lupi per l'Italia. Parteciperai anche tu ? Leggi tutto a www.freeforumzone.com/viewmessaggi.aspx?f=3552&idd=2801
Vittek
00domenica 26 settembre 2004 11:04
Barone Tommaso Feroux

Nato nel nord della francia e unico figlio di un nobile di minore importanza, Tommaso crebbe in relativa serenità, fino al giorno in cui i suoi genitori furono assaliti e uccisi da un branco di lupi. Tommaso passò gli anni successivi alla tragedia in compagnia di suo zio, un uomo cinico e austero. Non ebbe mai un tutore, e la sua unica distrazione divenne la caccia; a dire la verità, Tommaso trovava una strana sensazione di conforto nel trovarsi da solo nei cupi boschi che circondavano la tenuta della sua famiglia.
Tommaso aveva solo diciassette anni quando suo zio morì e lui ereditò la tenuta del padre; tuttavia, il giovane non voleva aver nulla a che fare con i ricordi che albergavano nella vecchia casa, e perciò partì per un pellegrinaggio in Terra Santa. Mentre era in viaggio, infuriato e pieno di risentimento contro l'intero mondo, il giovane passò da una locanda all'altra perpetrando inganni e ruberie. Pochi mesi erano stati sufficienti perchè Tommaso diventasse cinico, acido e soprattutto crudele come lo era stato suo zio.
Fu in un piccolovillaggio slavo che la sua vita cambiò per sempre. Dopo aver passato a bere gran parte della giornata, Tommaso portò nella sua stanza una giovane donna; quando ella rifiutò di concederglisi, l'uomo si infuriò e la picchiò a morte. Il sangue della ragazza era ancora caldo sulle sue mani quando la finestra si spalancò e un immenso lupo nero fece irruzione nella stanza. Prima che Tommaso potesse reagire, la belva fu su di lui e gli tolse la vita.
All'insaputa di Tommaso, la verità sulla morte dei suoi genitori era assai più tremenda di quanto avesse mai immaginato. Sua madre e suo padre erano stati uccisi non già da un branco di lupi ma da un Gangrel reso folle dalla sete, che aveva poi abbracciato la madre di Tommaso. La Bestia avrebbe quasi certamente avuto il sopravvento anche su di lei, se non fosse stato per l'amore che provava per il figlio. Tommaso divenne così per lei l'ultima speranza di salvare la propria anima; di notte Marie, la madre-vampiro, entrava di soppiatto nella camera di Tommaso, dove rimaneva in silenzio a guardarlo finchè non giungeva il momento di cercare rifugio dagli ardenti raggi del sole mattutino.
Quando Tommaso abbandonò la sua casa ancestrale, la madre lo seguì, ma osservò con allarme e delusione le sue azioni delittuose. Ogni donna da lui violentata, ogni uomo da lui derubato erano un morso che la Bestia strappava dalla povera anima torturata della neonata vampira. Alla fine, nella notte in cui Tommaso uccise la ragazza, la Bestia prese il sopravvento in modo definitivo: Marie uccise il figlio nel delirio di una Frenesia sanguinaria. Tuttavia, mentre il povero corpo martoriato giaceva sotto di lei e il suo sangue imbeveva il pavimento di legno, nel cuore di Marie si risvegliò un prezioso barlume di pietà e trstezza. Imprecando contro la Bestia, Marie trascinò il corpo del figlio in un campo e lì lo Abbracciò, seppellendolo poi nella terra sofficie.
Distrutta dalla vergogna e dal senso di colpa, Marie si distese sulla tomba improvvisata e attese l'alba, sperando che il suo sacrificio avrebbe potuto significare la salvezza per Tommaso.
Quando Tommaso si risvegliò e si aprì la strada verso la superficie, lìunica cosa che restava di Marie era la sua collana, poggiata su un mucchietto di cenere. Incerto su quanto gli era accaduto, Tommaso, confuso e affamato, fece ritornoal villaggio deove soggiornava. Lì si nascose mentre la sua Bestia interiore gli sussurrava pensieri di morte e distruzione. Alla fine, la sete gli divenne intollerabile: Tommaso fece irruzione nella taverna, sbranando gli abitanti del villaggio e saziandosi con il loro sangue caldo; la sua frenesia, però, venne interrotta dalle suadenti parole di un monaco, che era rimansto tranquillo di fronta al massacro.
Si trattava di Teoleone, un frate Iesudiano sulla via di ritorno per Constantinopoli, che aveva riconosciuto Tommaso per ciò che era; calmandolo, il monaco passò la notte con il giovane, cercando di salvare la sua anima dalla Bestia. La notte seguente, Tommaso e Teoleone partirono insieme per Costantinopoli. Il viaggio richiese alcune settimane, durante le quali il monaco istruì Tommaso sulla gloria di Iesu, iniziando il lungo processo per insegnare al Cainita a comprendere la sua vera natura.
A Costantinopoli Tommaso venne ammesso nell'ordine e in poco tempo divenne amico di Simeone; ben presto l'acuto intelletto del giovane si rivelò, messo a frutto dalle attitudini degli Tzimisce. Negli anni che seguirono, Tommaso imparò il latino, il greco e l'arabo, passando in biblioteca la gran parte del suo tempo. Il suo rispetto per gli Tzimisce Obertus divenne manifesto a tutti quando Tommaso giurò di proteggere in eterno i monaci e Costantinopoli. Come premio, Simeone avvicinò gli altri Quaesitori e chiese il permesso di concedere ai Gangrel lo status e i diritti di famiglia. Durante il Settimo Concilio, Tommaso venne ufficialmente riconosciuto come discendente degli Tzimisce Obertus, e venne incaricato della protezione dei frati Cainiti e, per estensione, della città.

Aspetto: Per essere un Gangrel, Tommaso non è molto imponente: la sua struttura corporea è atletica e ben proporzionata, e i suoi occhi felini tradiscono la tristezza di cui a volte è preda. La cosa che conferisce a Tommaso il portamento del leader è la grande cicatrice che gli attraversa il volto, passando sopra l'occhio sinistro. Le orecchie lievemente pelose gli sporgono dai capellibiondi di media lunghezza. Tommaso porta con orgoglio una cotta di maglia di ferro che evidenzia il suo ruolo di capo clan.

Consigli per l'interpretazione: Nonostante i tuoi modi raffinati, la Bestia fa udire ogni notte il suo richiamo, urlando di essere libera e ordinandoti di lasciarla vagare nelle tenebre come tuo giusto signore. Solo le tue responsabilità hanno il potere di tenerla a bada. Ti getti anima e corpo nei tuoi compiti e nella preghiera, sacrificandoti per gli altri e per proteggere gli Tzimisce.

Destino: Quando le ceneri di Costantinopoli si saranno raffreddate, nessuno ricorderà Tommaso o la sua crociata per difendere la Biblioteca dei Dimenticati. Quando verranno formati la Camarilla e il Sabbat, Tommaso sparirà nelle tenebre, diventando alla fine un membro degli Inconnu, non sapendo che proprio loro fu la responsabilità della Quarta Crociata.
Ultimo Grigiovento
00martedì 28 settembre 2004 17:36
Che bella storia ! Il paragrafo "Destino" nella storia dei personaggi mi fà sempre venire i brividi, come i passi particolarmente epici di un romanzo fantasy !

On line la trama generale e il resconto dell'ultimo live di "Roma by Night - Alba di Sangue", campagna sabbatica di Vampiri dal vivo. Maggiori info ad : www.freeforumzone.com/viewmessaggi.aspx?f=3552&idd=2801
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