Aiutare i bambini dello Sri Lanka

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FlorianoL
00lunedì 3 gennaio 2005 10:54
Mercoledì 15 dicembre 2004
Mihiripenna, Unawatuna, Galle, Sri Lanka
La capanna è sul mare. Incredibile posizione, di fronte alla spiaggia e ad un gruppo di rocce di basalto nerissime. Dopo aver visto Unawatuna e Mirissa, la soluzione più bella e che ci è piaciuta di più è la capanna di Amal. Irene, mia figlia di 8 anni, qui ha conosciuto Harschi 11 anni, la bambina di una famiglia che vive vicino alla strada. E' molto bella e molto affettuosa.

Giovedì 30 dicembre 2004
Portoferraio, isola d'Elba
Harschi è rimasta là con tutti gli altri, viva spero, per vivere la sua tragedia. Aspettavano tutti la luna piena perché avrebbe portato finalmente le giornate limpide che quest'anno non volevano arrivare. La luna è arrivata finalmente la notte di Natale e alle 5.00 del mattino risplendeva serena nel cielo sereno sopra le verdi colline di Kandy, almeno così io la vedevo.
Dopo poche ore questa splendida poya, che per loro è grande festa, avrebbe portato con sé una delle più grandi catastrofi della storia. Erano giorni, da quando eravamo arrivati il 9 dicembre a Galawella, che regolarmente ogni pomeriggio verso le cinque pioveva, almeno fino al 20; situazione insolita, perché qui a sud-ovest il monsone è presente fino a febbraio e poi comincia il tempo sereno, che quest'anno non voleva iniziare. Siamo partiti una calda e chiara mattina da Mihiripenna, abbiamo lasciato lì i nostri amici italiani,
e un pezzo di cuore per tutta la famiglia di Harschi, Ranga, Amal, e Prianta con le piccole Taruschi e Harusci della quale abbiamo festeggiato il compleanno
domenica 19; avevamo vissuto con loro più di 20 giorni, avevamo imparato a conoscerli e ad amarli, ci sentivamo a casa.
Harschi viene nella nostra capanna ogni giorno, presto verso le otto, non vede l'ora di stare con noi e con Irene, fa colazione con noi e poi via a giocare nella straordinaria piscina che la barriera corallina ha regalato qui a Mihiripenna.
Erano tanti anni che volevamo venire e per un motivo o all'altro avevamo sempre rimandato, erano anni che volevamo costruire un progetto di pace e solidariatà per questa straordinaria terra e bellissima gente. Venerdì 17 siamo andati con Amal a visitare due orfanotrofi situati nell'interno a Kutulampitja (a pochi chilometri da Galle). Il primo oltre che di bambini,
quasi 60, traboccava di soldi. Un facoltoso signore austriaco è riuscito a costruire una rete di centri di ospitalità privati dove i bambini possono vivere fino a 18 anni, studiano e iniziano a imparare un mestiere, alcuni hanno i genitori ma rimangono qui perché la famiglie sono povere. La cose sono molto diverse nell'altro, quello governativo. Più di 50 bambini, il più piccolo ha appena una settimana ed è stato trovato il giorno prima in una strada periferica di Galle. Quelli molto piccoli sono una ventina, gli altri sono più grandi, fino a 10 anni. Grandi stanze buie dove giocano
e dormono. Odori forti di povertà e miseria. Ma loro sorridono ti prendono per mano, ti interrogano con lo sguardo, alcuni piangono. Chiediamo, grazie alla presenza di Amal, in cingalese, cosa possiamo fare, che vorremmo impegnarci insieme a loro per migliorare la condizione dei bambini. Ci rispondono che
da oggi non hanno più sapone per lavarli e per lavare i loro vestiti, non possono comprarne perché non hanno più soldi, hanno già esaurito i fondi che il governo assegna loro ogni mese, lì hanno spesi tutti per il cibo,
e regolarmente come succede alla fine di ogni mese, non possono più comprare saponi, vestiti, medicine. Siamo andati con Amal nel negozio vicino ed
ho pensato, cavolo ho solo 2.000 rupie; ma i soldi sono avanzati abbiamo comprato una grande quantità di sapone per panni, sapone per bambini, creme,
abbiamo preso tutto quello che c'era nel negozio solo con 15 euro abbiamo risolto il problema per almeno 15 giorni. Una delle donne che lavora lì da 28 anni ci ha detto "It's a good thing". Ho pensato insieme ad Amal
che manderemo regolarmente un po' di soldi in fondo al mese così lui potrà comprare quello che serve ai bambini. Abbiamo chiesto anche se i bambini
vengono adottati e ci hanno risposto che da un paio d'anni hanno sospeso tutte le pratiche perché si sono resi conto che il 90% erano adozioni fasulle
e i bambini venivano utilizzati per il commercio degli organi. Un primo contatto positivo, l'inizio, abbiamo sperato di una storia per aiutare i bambini. Qui l'onda furiosa non è arrivata, e sicuramente da quel triste
giorni dello tsunami avranno ancora più bisogni di noi.
Marino Garfagnoli



Disastro senza vittime italiane a Unawatuna
A tutti coloro che chiedono notizie di Unawatuna, nei vari messaggi.
Siamo i proprietari del "Full Moon Resort" e "La Tartaruga". Tutti i nostri ospiti italiani sono vivi e in salvo, chi ferito, chi no, ma salvi. La situazione è quella che è, la costa non esiste più e del paradiso tropicale non rimane che un disastro inimmaginabile. Per mano divina non ci sono state vittime italiane ad Unawatuna, almeno per quel che abbiamo potuto constatare noi quando eravamo in loco. Volevamo solamente tranquillizzare chi fosse ancora in cerca di notizie di parenti dispersi. Non possiamo certo conoscere tutti i turisti italiani che erano in vacanza ad Unawatuna, però nel nostro piccolo volevamo indicare il nome dei nostri resort nel caso potesse essere utile per rintracciare amici o parenti.

Quindi da Unawatuna, nonostante l'inferno, per gli italiani è tutto OK (salvo dispersi di cui non siamo a conoscenza). Ringraziamo anche tutti coloro che si sono interessati a noi e ci hanno cercati con così tanto affetto. Vogliamo pubblicamente ringraziare l'Ambasciata Italiana a Colombo (in particolare l'ambasciatore Salvatore Zotta e la figlia e tutto il personale), la Protezione Civile Italiana, il personale del volo Alitalia che ci ha riportati a casa e tutte le persone che sono ancora a Colombo ad aiutare i superstiti nei due centri di accoglienza per gli italiani.

Grazie per tutto ciò che avete fatto per noi e per tutti gli italiani, siete stati tutti eccezionali, non abbiamo parole per spiegare l'efficienza, la tempestività e la cortesia del vostro prezioso e affettuoso aiuto. Un abbraccio a tutti e grazie dell'amore che ci avete donato. Grazie agli innumerevoli amici che realmente da tutto il mondo ci stanno inviando affetto e amicizia. E' l'unico aiuto di cui adesso abbiamo veramente bisogno.

Pamela e Luca Casamatta con i loro tre piccoli bambini.
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