CAPITOLO 2: LA RIPRESA DI UN IMPERO
1155 D.C.
La situazione generale dell'impero non era delle piu' rosee e anche se non vi erano dei gravi problemi nell'immediato,presto qualcuno sarebbe venuto a bussare alle porte dell'impero cercando oro e ricchezza.Di conseguenza bisognava essere preparati a ogni evenienza. Venne usato il vasto erario imperiale per costruire porti commerciali e miniere dove possibile;il Basileus chiedeva qualche piccolo sforzo nell'immediato per poter poi resistere meglio alle sfide del futuro.
Verso la fine dell'anno una piccola ambasciata del re di georgia arrivo' a Trebisonda chiedendo accordi commerciali,che vennero confermati insieme a informazioni geografiche e una salda alleanza,che fu subito stipulata con grande gioia di entrambi le parti.
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Intanto vaste armate si mossero verso la citta' portuale di Costanta che venne presa dopo un breve assedio,ma non fu l'unica azione militare dell'anno,infatti anche una grossa armata comandata dal Synbasileus Andronico si mosse verso Tarnovo,capitale della Bulgaria.
1156 D.C.
Il nuovo anno inizio' sotto i migliori auspici, furono stipulati accordi commerciali con i turchi selgiuchidi e confidando nella scarso senso mercantile di quest ultimi i romei offrirono le informazioni geografiche del proprio impero in cambio di un discreto tributo.
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Nel frattempo la guarnigione bulgara era insorta cercando di spezzare l'assedio dell'armata del Synbasileus Andronico.
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Il Synbasileus non era un uomo codardo e d'altronde non voleva aspettare altri mesi prima che la citta' cadesse,percio' decise di approfittarne e accetto' battaglia.
Dopo un grande discorso preparatorio in cui Andronico incito' le sue truppe a riportare la Bulgaria sotto l'egida imperiale le truppe si schierarono in battaglia.
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Il piano di battaglia era molto semplice,attaccare le truppe bulgare prima che si dispiegassero completamente.Percio' dopo aver scompaginato le truppe per evitare il mortale fuoco dei briganti bulgari,il Synbasileus suono' la carica e mando' avanti i lancieri.
Il loro obiettivo era uccidere Demetrio Monoftalmo(conosciuto con questo soprannome per la mancanza di un occhio) per poter concentrarsi sul resto dell'esercito.
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Il campo di battaglia divenne subito molto confuso,e la grande somiglianza tra gli eserciti limitava ancora di piu' il riconoscimento degli obiettivi per gli arcieri.
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Gli arcieri bulgari,intanto uscivano dalla citta' cercando di dare manforte ai loro compagni in grave difficolta'.
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Dopo alcune ore di combattimento incessante,infine il valoroso comandante dei Bulgari, Demetrio Monoftalmo mori' sotto le lancie della milizia di Adrianopoli.
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L'esercito di Demetrio tento' di resistere ma dopo alcuni minuti ando' completamente in rotta tranne alcuni arcieri bulgari che continuavano a difendere ostinatamente le porte di Tarnovo.
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Infine,anche quest'ultima resistenza fu piegata e i Romei irruppero in forze dentro l'insediamento,inseguendo gli arcieri in rotta,diretti verso il centro della cittadina.
La' i resti dell' esercito difensore capirono che non c'era piu' niente da fare, e solo il carattere ostinato degno dei loro antenati Traci gli permise di continuare a lottare con la forza della disperazione.
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Al tramonto era rimasto solo un bulgaro,che dopo ore continuava disperatamente a combattere contro le incessanti ondate di Romei.Il suo nome era Spartaco,e per uno scherzo della storia anche lui avrebbe fatto una brutta fine ad opera degli stessi nemici.
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Il Synbasileus realmente impressionato dal grande coraggio dimostrato da quest'uomo era deciso ad accordargli la grazia ed a farlo entrare nell'esercito imperiale.Ma l'uomo gli rispose sprezzantemente che per lui era meglio morire come i suoi fratelli piuttosto che vivere anche un solo giorno sotto l'impero.Con queste parole carico' lo schieramento imperiale,e anche se a malincuore Andronico ordino' agli arcieri di lanciare le frecce ed uccidere il bulgaro.
Nessuno avrebbe sospettato che la sua storia sarebbe diventata leggenda,e secoli dopo verranno create molte opere letterarie e teatrali a ricordo del grande coraggio dimostrato da Spartaco.
Comunque,tornando a noi,la battaglia fu un grande successo per l'impero che pote' cosi' riannette l'intera Bulgaria e riportare il confine al Danubio.
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L'imperatore gioiva per i risultati ottenuti, ma in cuor suo sapeva che l'infausto destino dell'impero era sempre dietro l'angolo.......