Da Brescia a Reggio Calabria. Così la Gelmini diventò avvocato

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Gronda
00giovedì 4 settembre 2008 14:35
Nella città calabrese l'anno precedente il record di ammessi con il 93 per cento
Da Brescia a Reggio Calabria
Così la Gelmini diventò avvocato
L'esame di abilitazione all'albo nel 2001.
Il ministro dell'Istruzione: «Dovevo lavorare subito»

Novantatré per cento di ammessi agli orali! Come resistere alla tentazione? E così, tra i furbetti che nel 2001 scesero dal profondo Nord a fare gli esami da avvocato a Reggio Calabria si infilò anche Mariastella Gelmini. Ignara delle polemiche che, nelle vesti di ministro, avrebbe sollevato con i (giusti) sermoni sulla necessità di ripristinare il merito e la denuncia delle condizioni in cui versano le scuole meridionali. Scuole disastrose in tutte le classifiche «scientifiche» internazionali a dispetto della generosità con cui a fine anno vengono quasi tutti promossi.

La notizia, stupefacente proprio per lo strascico di polemiche sulla preparazione, la permissività, la necessità di corsi di aggiornamento, il bagaglio culturale dei professori del Mezzogiorno, polemiche che hanno visto battagliare, sull'uno o sull'altro fronte, gran parte delle intelligenze italiane, è stata data nella sua rubrica su laStampa.it da Flavia Amabile. La reazione degli internauti che l'hanno intercettata è facile da immaginare. Una per tutti, quella di Peppino Calabrese: «Un po' di dignità ministro: si dimetta!!» Direte: possibile che sia tutto vero? La risposta è nello stesso blog della giornalista. Dove la Gelmini ammette. E spiega le sue ragioni.

Un passo indietro. È il 2001. Mariastella, astro nascente di Forza Italia, presidente del consiglio comunale di Desenzano ma non ancora lanciata come assessore al Territorio della provincia di Brescia, consigliere regionale lombarda, coordinatrice azzurra per la Lombardia, è una giovane e ambiziosa laureata in giurisprudenza che deve affrontare uno dei passaggi più delicati: l'esame di Stato.

Per diventare avvocati, infatti, non basta la laurea. Occorre iscriversi all'albo dei praticanti procuratori, passare due anni nello studio di un avvocato, «battere» i tribunali per accumulare esperienza, raccogliere via via su un libretto i timbri dei cancellieri che accertino l'effettiva frequenza alle udienze e infine superare appunto l'esame indetto anno per anno nelle sedi regionali delle corti d'Appello con una prova scritta (tre temi: diritto penale, civile e pratica di atti giudiziari) e una (successiva) prova orale. Un ostacolo vero. Sul quale si infrangono le speranze, mediamente, della metà dei concorrenti. La media nazionale, però, vale e non vale. Tradizionalmente ostico in larga parte delle sedi settentrionali, con picchi del 94% di respinti, l'esame è infatti facile o addirittura facilissimo in alcune sedi meridionali.

Un esempio? Catanzaro. Dove negli anni Novanta l'«esamificio» diventa via via una industria. I circa 250 posti nei cinque alberghi cittadini vengono bloccati con mesi d'anticipo, nascono bed&breakfast per accogliere i pellegrini giudiziari, riaprono in pieno inverno i villaggi sulla costa che a volte propongono un pacchetto «all-included»: camera, colazione, cena e minibus andata ritorno per la sede dell'esame.
Ma proprio alla vigilia del turno della Gelmini scoppia lo scandalo dell'esame taroccato nella sede d'Appello catanzarese. Inchiesta della magistratura: come hanno fatto 2.295 su 2.301 partecipanti, a fare esattamente lo stesso identico compito perfino, in tantissimi casi, con lo stesso errore («recisamente» al posto di «precisamente», con la «p» iniziale cancellata) come se si fosse corretto al volo chi stava dettando la soluzione? Polemiche roventi. Commissari in trincea: «I candidati — giura il presidente della «corte» forense Francesco Granata — avevano perso qualsiasi autocontrollo, erano come impazziti». «Come vuole che sia andata? — spiega anonimamente una dei concorrenti imbroglioni —. Entra un commissario e fa: "Scrivete". E comincia a dettare il tema. Bello e fatto. Piano piano. Per dar modo a tutti di non perdere il filo».

Le polemiche si trascinano per mesi e mesi al punto che il governo Berlusconi non vede alternative: occorre riformare il sistema con cui si fanno questi esami. Un paio di anni e nel 2003 verrà varata, per le sessioni successive, una nuova regola: gli esami saranno giudicati estraendo a sorte le commissioni così che i compiti pugliesi possano essere corretti in Liguria o quelli sardi in Friuli e così via. Riforma sacrosanta. Che già al primo anno rovescerà tradizioni consolidate: gli aspiranti avvocati lombardi ad esempio, valutati da commissari d'esame napoletani, vedranno la loro quota di idonei raddoppiare dal 30 al 69%.
Per contro, i messinesi esaminati a Brescia saranno falciati del 34% o i reggini ad Ancona del 37%. Quanto a Catanzaro, dopo certi record arrivati al 94% di promossi, ecco il crollo: un quinto degli ammessi precedenti.

In quei mesi di tormenti a cavallo tra il 2000 e il 2001 la Gelmini si trova dunque a scegliere, spiegherà a Flavia Amabile: «La mia famiglia non poteva permettersi di mantenermi troppo a lungo agli studi, mio padre era un agricoltore. Dovevo iniziare a lavorare e quindi dovevo superare l'esame per ottenere l'abilitazione alla professione». Quindi? «La sensazione era che esistesse un tetto del 30% che comprendeva i figli di avvocati e altri pochi fortunati che riuscivano ogni anno a superare l'esame. Per gli altri, nulla. C'era una logica di casta, per fortuna poi modificata perché il sistema è stato completamente rivisto». E così, «insieme con altri 30-40 amici molto demotivati da questa situazione, abbiamo deciso di andare a fare l'esame a Reggio Calabria».
I risultati della sessione del 2000, del resto, erano incoraggianti. Nonostante lo scoppio dello scandalo, nel capoluogo calabrese c'era stato il primato italiano di ammessi agli orali: 93,4%. Il triplo che nella Brescia della Gelmini (31,7) o a Milano (28,1), il quadruplo che ad Ancona. Idonei finali: 87% degli iscritti iniziali. Contro il 28% di Brescia, il 23,1% di Milano, il 17% di Firenze. Totale: 806 idonei. Cinque volte e mezzo quelli di Brescia: 144. Quanti Marche, Umbria, Basilicata, Trentino, Abruzzo, Sardegna e Friuli Venezia Giulia messi insieme.

Insomma, la tentazione era forte. Spiega il ministro dell'Istruzione: «Molti ragazzi andavano lì e abbiamo deciso di farlo anche noi». Del resto, aggiunge, lei ha «una lunga consuetudine con il Sud. Una parte della mia famiglia ha parenti in Cilento». Certo, è a quasi cinquecento chilometri da Reggio. Ma sempre Mezzogiorno è. E l'esame? Com'è stato l'esame? «Assolutamente regolare». Non severissimo, diciamo, neppure in quella sessione. Quasi 57% di ammessi agli orali. Il doppio che a Roma o a Milano. Quasi il triplo che a Brescia. Dietro soltanto la solita Catanzaro, Caltanissetta, Salerno. Così facevan tutti, dice Mariastella Gelmini. Da oggi, dopo la scoperta che anche lei si è infilata tra i furbetti che cercavano l'esame facile, le sarà però un po' più difficile invocare il ripristino del merito, della severità, dell'importanza educativa di una scuola che sappia farsi rispettare. Tutte battaglie giuste. Giustissime. Ma anche chi condivide le scelte sul grembiule, sul sette in condotta, sull'imposizione dell'educazione civica e perfino sulla necessità di mettere mano con coraggio alla scuola a partire da quella meridionale, non può che chiedersi: non sarebbero battaglie meno difficili se perfino chi le ingaggia non avesse cercato la scorciatoia facile?

Gian Antonio Stella

SidCurvaNord
00giovedì 4 settembre 2008 14:44
Pensa che tu invece hai fatto il contrario.
Da Reggio Calabria a Milano e senza manco diventare avvocato.
EMIGRANTE.
Running back
00giovedì 4 settembre 2008 17:58
Re:
SidCurvaNord, 04/09/2008 14.44:

Pensa che tu invece hai fatto il contrario.
Da Reggio Calabria a Milano e senza manco diventare avvocato.
EMIGRANTE.



ahahahahahahahaahahahahahahahahahahahahahahahahahaahahahah
UN MITO

Gronda
00venerdì 5 settembre 2008 10:06
Noto con piacere...
...che la mettete sull'ironia...
Aiel
00venerdì 5 settembre 2008 10:54
Certe notizie vengono fuori solo perche' fa comodo.

Non ricordo nessuno che si sia scandalizzato ai tempi o comunque abbia fatto discorsi di competenza (da una certa parte politica) quando fu messo Di Pietro ai lavori pubblici o la Bindi alla sanita'.

Aggiungo nei gloriosi tempi andati Spadolini alla Difesa.
Gronda
00venerdì 5 settembre 2008 11:12
Re:
Aiel, 05/09/2008 10.54:

Certe notizie vengono fuori solo perche' fa comodo.

Non ricordo nessuno che si sia scandalizzato ai tempi o comunque abbia fatto discorsi di competenza (da una certa parte politica) quando fu messo Di Pietro ai lavori pubblici o la Bindi alla sanita'.

Aggiungo nei gloriosi tempi andati Spadolini alla Difesa.



Mica sono scandalizzato per la Gelmini all'istruzione... rido come un pazzo che la paladina della meritocrazia nella scuola sia andata a catanzaro per laurearsi.
Ci vorrebbe un minimo di coerenza...

...tanto so gia' che arriveranno le risposte...

ma anche d'alema, ma anche prodi, etc...etc..
SidCurvaNord
00venerdì 5 settembre 2008 11:15
No Dario.
Ti dico solo che ha fatto bene.
Non capisco perche' avrebbe dovuto fare diversamente.
Tu la fattura te la fai fare sempre?
O a fronte di un forte sconto paghi in nero?
Gronda
00venerdì 5 settembre 2008 11:20
Re:
SidCurvaNord, 05/09/2008 11.15:

No Dario.
Ti dico solo che ha fatto bene.
Non capisco perche' avrebbe dovuto fare diversamente.
Tu la fattura te la fai fare sempre?
O a fronte di un forte sconto paghi in nero?



Quindi hanno ragione al sud a fare concorsi truccati?
SidCurvaNord
00venerdì 5 settembre 2008 11:23
Re: Re:
Gronda, 05/09/2008 11.20:



Quindi hanno ragione al sud a fare concorsi truccati?




No, dico che e' costume.
Non che facciano bene.
E stai certo che se ci fossero sul serio concorsi truccati la magistratura interverrebbe.
MA COMUNQUE FAMMI CAPIRE, TU LA FATTURA TE LA FAI FARE SEMPRE?
Gronda
00venerdì 5 settembre 2008 11:25
Re: Re: Re:
SidCurvaNord, 05/09/2008 11.23:




No, dico che e' costume.
Non che facciano bene.
E stai certo che se ci fossero sul serio concorsi truccati la magistratura interverrebbe.
MA COMUNQUE FAMMI CAPIRE, TU LA FATTURA TE LA FAI FARE SEMPRE?



Sai che ho ricordo di una fattura che non mi e' stata fatta ed e' stato 4 anni fa. Era l'elettricista. Poi mi e' successo una volta dal parrucchiere, ma la seconda volta me la son fatta fare.

OU, non sono un santo, non mi capita spesso di farmi fare fatture.
Gronda
00venerdì 5 settembre 2008 11:26
P.S.
... sei tu che hai detto che ha fatto bene la Gelmini, mica io.
SidCurvaNord
00venerdì 5 settembre 2008 11:26
Re: Re: Re: Re:
Gronda, 05/09/2008 11.25:



Sai che ho ricordo di una fattura che non mi e' stata fatta ed e' stato 4 anni fa. Era l'elettricista. Poi mi e' successo una volta dal parrucchiere, ma la seconda volta me la son fatta fare.

OU, non sono un santo, non mi capita spesso di farmi fare fatture.




E allora vedi che vale il detto che "sono tutti ricchioni con il culo degli altri"???
Gronda
00venerdì 5 settembre 2008 11:28
Ma che c'entra Fabri... a tutti capita volente o nolente di andare contro alla legge, ma questo non vuol dire giustificare chi lo fa.

Se mi beccano a 160Km/h, pago la multa e sto zitto. O almeno non faccio la filippica ad uno che va a 160.

se poi sei un ministro... credo tu abbia qualche responsabilita' di un "semplice" cittadino. O no?
SidCurvaNord
00venerdì 5 settembre 2008 11:31
Re:
Gronda, 05/09/2008 11.28:

Ma che c'entra Fabri... a tutti capita volente o nolente di andare contro alla legge, ma questo non vuol dire giustificare chi lo fa.

Se mi beccano a 160Km/h, pago la multa e sto zitto. O almeno non faccio la filippica ad uno che va a 160.

se poi sei un ministro... credo tu abbia qualche responsabilita' di un "semplice" cittadino. O no?




Se sei ministro si, se lo diventerai mica puoi saperlo.
Nivahl
00venerdì 5 settembre 2008 12:14
Ma questa qui non è mica quella che ha detto che i professori del sud devono fare tutti dei corsi di recupero perchè sono indietro e abbassano la media ?

Poi quello che sta facendo come ministro mi va pure bene ...
Gronda
00venerdì 5 settembre 2008 12:53
Re:
Nivahl, 05/09/2008 12.14:

Ma questa qui non è mica quella che ha detto che i professori del sud devono fare tutti dei corsi di recupero perchè sono indietro e abbassano la media ?

Poi quello che sta facendo come ministro mi va pure bene ...




Si, e' lei.
SidCurvaNord
00venerdì 5 settembre 2008 13:44
Re: Re:
Gronda, 05/09/2008 12.53:




Si, e' lei.




E non sorge il dubbio che quello che sta facendo lo stia facendo perche' ci e' passata?

Oppure lo sta facendo perche' fa i pompini a berlusconi?
Tutta italia spompina berlusconi.
Anche io e te.
Non lo sapevi? Beh sappilo.
Gronda
00venerdì 5 settembre 2008 14:30
Re: Re: Re:
SidCurvaNord, 05/09/2008 13.44:



E non sorge il dubbio che quello che sta facendo lo stia facendo perche' ci e' passata?

Oppure lo sta facendo perche' fa i pompini a berlusconi?
Tutta italia spompina berlusconi.
Anche io e te.
Non lo sapevi? Beh sappilo.



Dei pompini a berlusconi onestamente mi interessa poco.... mi interessa di piu' capire la coerenza delle persone che ci governano.

Se lei avesse detto: "visto che ci sono passata, cambio la legge" sarebbe stata credibile. Invece, scoperta ha detto: "avevo bisogno di lavorare".
Fabri, sia chiaro, non credo che sia l'unica... ma cio' non toglie che ai miei occhi ha perso in credibilita'. Detto cio', quel che sta proponendo, per alcune cose (vedi voto in condotta) mi trova d'accordo.
Nivahl
00martedì 9 settembre 2008 11:11
Bossi: «D'accordo sul maestro unico»
Il ministro leghista allenta la tensione: «I giornalisti hanno capito male, tra noi c'è sempre un buon rapporto»


Umberto Bossi (Cavicchi)
MILANO - Lunedì lo scontro era stato aspro ed erano volate parole pesanti. Tutti i giornali avevano riportato le parole di Bossi contro la riforma della collega Gelmini («Il maestro unico rovina i bambini») e la piccata risposta di lei («Confusione mentale»). Per tutto il giorno c'è stato il gelo tra i due ministri, con la responsabile dell'Istruzione trincerata dietro un «No comment, parla il mio lavoro» e Berlusconi che prendeva le sue difese («D'accordo su tutto»).

PACE - Ma martedì il cielo sul Pdl sembra essersi rasserenato e il Senatùr in un'intervista ai quotidiani Resto del Carlino, Nazione e Giorno, dice che i giornalisti come spesso accade hanno capito male, che lui è d'acvcordo sul maestro unico e che con la Gelmini ha un buon rapporto. «I giornalisti, come accade spesso, hanno capito male. A Torino, durante il mio comizio, c'era chi diceva: mandate via la Gelmini. Ma io ho sempre avuto con lei un buon rapporto e sono d'accordo sul maestro unico. È difficile fare il ministro dell'Istruzione» spiega.


HAN CAPITO TUTTI MALE ... EGGIA' ... [SM=x618685]

Gronda
00martedì 9 settembre 2008 11:17
L'italiano...
...e' una lingua complessa.
Jimbo973
00martedì 9 settembre 2008 13:20
Me lo diceva sempre mio zio che se volevo la laurea dovevo andare
a catanzaro......
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