BC 5.1 Modalità campagna full hard / Battaglie Very _Hard
1155
Il Re Baldovino III, giovane sovrano illuminato amante della pace e ricercatore della buona qualità di vita dei suoi connazionali, amato dai suoi sudditi e rispettato dai suoi nemici, regna su quella striscia di terra che, estendendosi dalla Turchia all’Egitto , patisce il sole ardente del deserto, che ne brucia la vegetazione e gode ,allo stesso tempo, del refrigerio delle trasparenti acque del Mediterraneo orientale ricche di buon pesce.
La terra promessa! la terra prediletta dal Dio incarnato, il luogo dove l’Onnipotente compie la Sua opera di salvezza, al tempo in cui inizia questa storia ospitava una moltitudine di genti , uomini di ogni dove, di religioni, di culture di lingue, teatro di grandi mercanti , di spezie, sete preziose ,di ricchi e sofisticati ornamenti, insieme ad autentici Santi i ricercatori della Compagnia del Dio incarnato.
La pace non scaturiva spontaneamente dal cuore dell’uomo umile, in armonia col Suo Creatore, dove Dio aveva il primato su tutto (il celeberrimo e sempre verde “Gloria a Dio e Pace all’uomo” ), bensì era vincolata da un equilibrio labile e garantita ,se dir si può ,dalla qualità delle armi e dal peso delle armature, che ardevano sulla pelle degli uomini innervosendo gli stessi e confondendoli, sui beni da perseguire e da sperare.
Con grandi opere pubbliche, bonifiche, mercati nuovi, magazzini ittici e luoghi di culto, il Regno procedeva bene nel suo cammino e faceva sperare il meglio, i mercanti erano il fiore all’occhiello, le fertili terre severamente sorvegliate ,in luoghi strategici, da fortificazioni di pietra , garantivano la sicurezza delle città più belle ,ricche e più importanti del Regno.
I rapporti sempre tesi, ma cordiali ,erano floridi, tutti i sultanati erano in pace e gli alleati erano numerosi: Bizantini, Siciliani, Milanesi, Francesi, Tedeschi ,Vichinghi e sopra ogni altro il Papa guardava con ammirazione il Regno di Gerusalemme, facendo spesso doni in denaro ,che venivano spesi per le grandi opere e per quegli ordini militari, così decisivi alla grande causa della difesa del Santo Sepolcro.
I saraceni si impegnarono negli anni successivi in un Jhiad per la ripresa di Bagdad, che dopo qualche anno cadde, arrendendosi ,non senza una estrema resistenza, al Sultanato fatimide.
1168
Il Papa temendo per una coalizione saracena, decide di indire una crociata a Edessa, l’ultima grande regione mancante alla dimensione originale del Regno di Gerusalemme, una richiesta spesso fatta da Baldovino III ,ma mai accettata da Sua Santità.
La conquista di Bagdad,potrebbe dare l’impulso decisivo per spazzare via la cristianità, poiché Gerusalemme è una città sacra anche all’Islam ed ora è pressoché cristiana, però, invece di rafforzare l’Islam, il jhiad ,lo spacca con la guerra dell’invidia e della sete di potere ,la Siria va contro l’Egitto (per il predominio fatimide su Bagdad).Lla Croce intanto è già stata abbracciata da diversi capi cristiani, tra cui i re francese ,gli spagnoli e i tedeschi.
Il Sultanato fatimide, cerca l’alleanza con Baldovino III che generosamente la concede.
La Siria è sola e non è che una regione ancora piccola non ricca e non particolarmente armata.
1169
L’Atabeg supplica l’ alleanza con Baldovino III che scandalosamente la concede, placando così la guerra Islamica e permettendo ai saraceni siriani di concentrarsi sulla difesa di Edessa.
Il Papa giustamente non gradisce e la cristianità guarda con occhio sospettoso il re Baldovino, che perde anche in popolarità.
1170
Baldovino III, adotta un ragazzo promettente ,anch’esso di nome Baldovino e lo istruisce segretamente sui suoi grandi progetti,apparentemente impopolari.
La Siria, vissuta ormai da decenni in pace con i franchi, stà lentamente abbassando le difese ai confini, per fronteggiare le poderose armate crociate dell’Europa.
Solo l’Atabeg di Aleppo il glorioso Nur ad Din ,diffidente da sempre, verso i franchi ha mantenuto alta la guardia e ben armato attende gli sviluppi.
Le casse del Re sono traboccanti di fiorini, frutto di una grande politica economica e diplomatica.
Negli ultimi anni, dopo aver firmato la pace con la Siria, il re, si era preoccupato dell’ortodossia del Regno, facendo uccidere i vari imam e mercanti stranieri e cercando di far rivoltare la città di Damasco distruggendo gli edifici quali moschee e palazzi governativi.
Intanto i contingenti europei si affacciano su Edessa,il grosso dell’esercito siriano soccorre la città meta della crociata è il segno che il re attendeva.
1172 estate
Inizia l’assedio di Edessa da parte dei cugini francesi.
Il Generale Georges di Gerusalemme prende la Croce e proprio dalla città santa, muove su Damasco, florida città Siriana, famosa per i suoi lussuosi mercati e sguarnita.
E’ un giorno terribile per la Siria, quando l’esercito franco decide l’attacco
L’assalto alle mura è veloce e deciso
E la battaglia si infiamma subito
Lo stesso George è il primo tra i soldati e ne conquista subito il rispetto e la stima, diventando l’esempio
L’esultanza dei guerrieri della croce tra gli sfarzi di Damasco è l’inizio di un nuovo giorno.
Sei mesi di assedio e al primo assalto Damasco cade rovinosamente.
Nello stesso anno
Umfredo di Toron, muove su Homs, castello siriano, anch’esso sguarnito e punto strategico della Siria, dopo aver fatto arrivare le baliste necessarie per conquistare velocemente la fortificazione custodita solamente dal generale Shirkuh,
L’esercito si prepara per l’assalto
Il generale siriano tiene i nervi saldi
Ma l’esercito franco ,dopo aver sfondato le porte entra calmo, sicuro, ordinato… forte
Si attacca da due lati e i siriani vengono travolti
E il generale siriano, perde la vita circondato dai nemici
La Siria subisce ancora un attacco improvviso a nord di Kerak, il giovane Baldovino, intercetta una forte armata siriana, che cercava di soccorrere le città del nord.
L’ordine e la determinazione dei cristiani, sconquassano le file siriane, oggi decisamente preoccupate e confuse.
Dopo una pioggia di fuoco che decima i malcapitati, la cavalleria crociata travolge le fila idolatre ammirando lo stesso generale Baldovino che impavidamente contro i dardi nemici guida la carica
L’audacia del giovane condottiero crociato, genera il panico tra le fila siriane, andando rotta completano il loro disastro.
È ancora l’estate del 1172,quando da Damasco la crociata riparte con metà contingente per assediare Aleppo.
La nuova regione brulica di cristiani, che abbracciano la croce,arruolandosi nell’esercito di Georges di Gerusalemme, lo stesso grande atabeg Nur ad Din è prigioniero della sua città… impotente ,ma ancora forte e fieramente difeso da una buona guarnigione, prepara la difesa della città.
Il suo potere è stato quasi annientato nel giro di un’estate, da otto regioni l’estensione del dominio siriano è ridotto a sei insediamenti, ma di questi le due città più importanti: la sua stessa Aleppo ed Edessa, versano in condizioni disperate, la sua vita sembra ormai irrimediabilmente al termine e con essa il suo stesso regno.
Baldovino III conquista l’amore del popolo, gli alleati cristiani, i nobili del Regno e lo stesso Papa.
Per l’Atabeg era preferibile la guerra con l’Egitto che l’alleanza con i crociati.