Ciao, prima di scrivere, mi sono riletta tutto il rescue di Filippo eh si non possiamo dimenticare che era un rescue…
In un post racconti ( ed anche qui) che al canile ti è stato riferito che ha morso un volontario. Dunque Filippo usava tale modalità comunicativa… ora, visto che sempre nel rescue leggo che in fase di preadozione il comportamentista ha voluto vedere Filippo assieme al suo nuovo padrone, il profilo lo ha fatto? Occupandosi, suppongo eh poi magari sbaglio ma desumo dai post nel rescue, dei cani in canile e vedendovi prima dell’adozione doveva sapere di questo modo di Filippo di interagire…anzi dici che proprio perché mordace voleva vedervi assieme, cosa ti ha consigliato?
Da un altro post leggo e noto che con Filippo avete un rapporto amabile ma in alcune piccole cose un po’ basato sulla“sfida”, ora ricorda sempre che il dna di un bulldog inglese contiene sempre quella benedetta memoria di razza che ne fa un ex gladiatore. L’ho già detto ma la storia del bulldog narra che ai tempi dell’odiato bullbaiting qualcuno face la scommessa secondo la quale se al proprio bullo avessero tagliato le zampe mentre era attaccato nella presa al toro, beh non avrebbe fatto una piega!!! Vinse la scommessa… ecco quella tempra che oggi chiamiamo (sbagliando)simpaticamente cocciutaggine del bulldog c’è ancora. Ciò a dire che in un rapporto di “sfida” fra bulldog e padrone beh ecco io se dovessi scommettere scommetterei sul bulldog.
I momenti di follia li ha perché il suo ruolo ancora non gli è chiaro (credo) e non è follia ma comunicazione di un disagio.
La castrazione talvolta peggiora il carattere del cane ma qui le teorie sono tante ed evito confusioni. Per caso a Filippo è stato anche fatto un test ormonale? Esito.. soprattutto spiegazione delle ripercussioni eventuali sul carattere?
Tu dici che vuoi riprovare la situazione, beh evita perché se non si agisce su Filippo riportando le relazioni al giusto posto il miracolo non c’è e tuo padre (apparte le battute) rischia parecchio.
Come sempre dico il pc non è un mezzo diagnostico, il cane va visto, conosciuto… per questo ti ho chiesto cosa il comportamentista ti ha detto.
Se puoi richiamalo e fagli domande mirate.
In attesa di ciò:
- Niente rapporto di sfida
- Evita le pacche che tanto non servono a nulla e lo stesso il
trascinarlo
- Dì a tuo padre di evitare le coccole
- Polso e dolcezza da parte tua, loda atteggiamenti positivi,
costanza, fermezza e coerenza.
Mille cose ci sarebbero da dire e fare ma vedi, appunto, se puoi avere info dal comportamentista (è un veterinario?).
Direi, anche questo già detto, che prima di parlare di disturbo caratteriale o comportamentale (cose differenti) sarebbe bene verificare le condizioni di salute perché talvolta può essere più semplice affrontare uno squilibrio ormonale che non una rieducazione.
Ruga