Global warming

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00venerdì 2 febbraio 2007 15:36
Mario Giuliacci: il nucleare contro l'effetto serra
Il forte riscaldamento produrrà eventi climatici sempre più catastrofici. La risposta efficace all'effetto serra può arrivare dal nucleare, mentre le energie rinnovabili sono ancora poche e inefficienti. Si preannuncia una torrida estate
02/02/2007


Colonnello Giuliacci l’Italia e il bacino del Mediterraneo sono a rischio desertificazione? E’ la tesi del rapporto Peseta realizzato dalla Commissione europea.

Le previsione del rapporto va presa molto sul serio, perché è indubbio che il clima della terra sta andando verso un sensibile riscaldamento.

Dobbiamo aspettarci, per il futuro, eventi climatici sempre più estremi?

Purtroppo sì. Mi riferisco, per esempio, all’innalzamento dei mari e degli oceani. Il maggior riscaldamento sta causando lo scioglimento dei ghiacci polari e dei ghiacciai alpini. La crescita del livello delle acque marine, anche per dilatazione da calore, è inevitabile.

In futuro ci saranno sempre più uragani, tempeste e temporali devastanti?

La risposta, ahimè, è ancora affermativa. Questi eventi nascono e si intensificano grazie al calore. Con il riscaldamento c’è molta più energia in gioco in grado da fungere da carburante.

Eventi come Kyrill potrebbero diventare la norma?

Sulle tempeste extratropicali come Kyrill, c’è un testo che le ha contate a partire da 500 anni fa. Ebbene tra le prime dieci, le tre più violenti sono avvenute negli ultimi trent’anni. E le prime due sono proprio Kyrill, che ha colpito l’Europa in questi giorni, e Lothar che si scatenò nel dicembre 1999, devastando la Germania.

Nel Mediterraneo potrebbero svilupparsi uragani come ai tropici?

Assolutamente no. Solo nel mar Ionio le temperature del mare, molto alte in estate-autunno, potrebbero essere in grado di generare un uragano, ma le più fredde acque circostanti taglierebbero le gambe al fenomeno, privandolo di tutta la sua potenza distruttiva e quindi impedendogli in tal modo di propagarsi alle aree limitrofe.

Il nostro paese negli ultimi anni è stato sempre più colpito da eventi siccitosi. Perché?

Il surplus di calore sta inceppando i meccanismi che regolano la circolazione generale dell’atmosfera. Piove di meno perché l’anticiclone delle Azzorre, che di solito arrivava sulle nostre regioni d’estate, è presente sopratutto in autunno e in inverno. Ciò blocca l’arrivo dall’Atlantico del freddo e delle piogge. Al contrario in estate scompare per lasciare il posto a un altro anticiclone, quello africano, responsabile delle ondate di caldo. Un tempo tutto questo era eccezione, oggi è la regola.

Il servizio meteorologico inglese, il Met Office, prevede che il 2007 sarà un anno caldissimo, sopratutto l’estate. C’è da fidarsi?

Probabilmente sì. Perché quest’anno, oltre la riscaldamento del pianeta, si è verificato il fenomeno dell’El Niño, un anomalo riscaldamento delle acque del Pacifico equatoriale, che surriscalda un’area pari a circa un settimo del pianeta. Difficile che ciò non abbia ripercussioni sull’andamento delle stagioni anche alle nostre latitudini.

Un’estate simile a quella terribile del 2003?

Recentemente tutte le estati torride in Italia si sono avute successivamente al verificarsi dell’El Niño. Oltre a quella del 2003, possono ricordare quella del 1998. Sul tema, nel prossimo numero di Newton sarà pubblicato un articolo di Andrea e Mario Giuliacci in cui si paventa la possibilità che ci possa essere un’estate molto simile a quella di quattro anni fa, appunto perché quest’anno è ritornato il Niño.

La causa del surriscaldamento è delle immissioni dei gas serra derivanti dalle attività umane?

Senza dubbio sì. E sul banco degli imputati non che esserci l’anidride carbonica, la cui presenza in atmosfera è in continua crescita.

Alcuni sostengono che il riscaldamento è un fatto naturale.

E’ una tesi che non condivido e chi la sostiene è, a mio giudizio, uno pseudo scienziato perché il riscaldamento attuale è avvenuto con quasi certezza a causa dell’incremento dell’effetto serra che ha cause antropiche e va affrontato con decisione per evitare il peggio.

Alcuni dicono che la terra ha vissuto periodi più caldi e citano il caso della Groenlandia, un tempo libera dai ghiacci.

È vero. Anche un tempo ha fatto caldo. Però gli analoghi surriscaldamenti avvenuti nel passato per realizzarsi hanno richiesto tempi dell’ordine di 10-100 mila anni. Oggi il surriscaldamento è molto più veloce. La temperatura è aumentata di un grado in appena 100 anni.

Un’altra tesi contro l’effetto serra sostiene che la crescita dell’anidride carbonica non è la causa, ma la conseguenza del surriscaldamento.

E’ falso. Purtroppo anche qui c’è lo zampino degli pseudo scienziati. Questi ritengono che l’anidride carbonica sia rilasciata in atmosfera dai mari e dagli oceani più caldi. In questo modo non è la causa, ma l’effetto del riscaldamento globale.
Ebbene ci sono dati scientifici incontrovertibili che, almeno sul surriscaldamento attuale, dimostrano esattamente il contrario. Negli ultimi 150 anni, prima è aumentata la concentrazione di anidride carbonica e poi la temperatura.
Questa tesi non sono solo io a dirla, ma la quasi totalità degli scienziati che stanno studiando il fenomeno. E’ questa è la posizione dell’Intergovernmental Panel on Climate Change, il comitato formato in sede Onu preposto allo studio dei cambiamenti climatici.

Il film “An inconvenient truth” di Al Gore, sugli effetti del global warming, abbraccia la tesi dell’inceppamento della Corrente del Golfo e del progressivo raffreddamento dell’Europa. Caldo, freddo non c’è della confusione sull’argomento?

No, quella del raffreddamento causato dal blocco della Corrente del Golfo è un ipotesi plausibile. E spiego perché. La Corrente è un nastro trasportatore che porta acqua più calda da sud al nord, lambendo le coste occidentali europee. Nel suo percorso, rilasciando calore, mitiga sensibilmente il continente. Ma lo scioglimento dei ghiacci polari e l’immissione di acqua dolce in Oceano, mutando la salinità, potrebbe bloccare la Corrente. Di conseguenza, l’Europa, non più riscaldata dal nastro, potrebbe andare incontro a un forte periodo di gelo.

Allora il nostro futuro sarà ghiacciato o bollente?

Nessuno può sapere quale strada prenderà la natura, ma entrambe le ipotesi, seppure così differenti, sono in grado di devastare gli equilibri biologici e pure socio- economici delle terra.

Che fare?

Semplice bisogna agire. Ci rimane ancora tempo. La soluzione non è il protocollo di Kyoto, insufficiente, soprattutto alla luce dello sviluppo industriale ed economico di 4,5 miliardi di abitanti dei paesi asiatici.

Le energie rinnovabili posso affrontare il problema?

Queste energie non sono sufficientemente efficaci. Nessuna è in grado sostituire il combustibile fossile. Né il solare, né l’eolico, né le biomasse.
Faccio un esempio. Se in Italia si volesse puntare, con tutti gli sforzi, sulle rinnovabili si potrebbe sopperire, entro 20 anni, al 25% del fabbisogno energetico. E l’altro 75%?
Attualmente c’è una sola energia, abbondante, prodotta a costi ragionevoli e a impatto zero per quanto riguarda le emissioni di gas serra: il nucleare.

Il nucleare spaventa.

Lo so, la gente ha paura, ma dovrebbe fare un esame di coscienza. Per prima cosa perché le attuali centrali sono più sicure e producono una quantità inferiore di scorie. E poi perché il pericolo è solo potenziale. Dopo Chernobyl non ci sono più stati incidenti di rilievo. Lo sa che in Italia ogni anno ci sono 4.000, 5.000 vittime per incidenti stradali? Eppure nessuno si sogna di non usare l’auto.

Ammetterà, però, che il problema della scorie radioattive è serio.

Sicuramente, ma il matrimonio con il nucleare per fissione non sarà eterno. Sarà un passaggio, un periodo di transizione, in attesa che diventi realtà un’altra fonte energetica, il termo-nucleare, un’energia tendenzialmente pulita.

Si riferisce al nucleare per fusione, cioè quella forma di energia in grado di riprodurre la reazione che avviene nel Sole e nelle altre stelle?

Sì. E’ una forma di energia che ha bisogno, come carburante, solo di due elementi che si trovano nell’acqua, il deuterio e il trizio. Produce poche scorie, la cui radioattività si abbatte in periodi di circa 100 anni. Recentemente i paesi maggiormente industrializzati, Usa, Unione europea, Cina e India, hanno sottoscritto un accordo per la costruzione di una centrale termonucleare sperimentale nel sud della Franca, a Cadarache. Il progetto è stato chiamato ITER e prevede la fine dei lavori nel 2015.
Credo che nel giro di 50 anni la fusione possa diventare una realtà in grado di risolvere, definitivamente, la fame di energia dell’uomo, senza modificare i delicati equilibri climatici del pianeta.



Fabio Cavallotti







è abbastanza lungo, però leggetelo ragazzi, credo che interessi tutti, nessuno escluso.. [SM=x511753]









Nikke!!
00venerdì 2 febbraio 2007 17:20
io amo il caldo torrido!!! [SM=x511728] [SM=x511724]

è una questione molto seria...però se tutti i pianeti della nostra galassia si stanno scaldando ci sarà un motivo?? [SM=x511735]
è il corso del mondo...milioni di anni fa è accaduta la glaciazione..perchè??perchè doveva accadere..nel 2007 il mondo
si riscalda perchè così è il mondo... [SM=x511753]
è vero anche che nn bisogna contribuire a danneggiarlo..
The day after tomorrow
00sabato 3 febbraio 2007 01:06
[SM=x511742] [SM=x511742] [SM=x511742]
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