La colpa
In attesa di ricevere qualche commento ( e dato che non ho voglia di fare nulla di utile e gradito alla società
) posto anche altri due capitoli. Vediamo se qualche pio cuoricino mi scriverà che ne pensa (ovviamente il pio cuoricino gli verrà estirpato in caso faccia commenti poco graditi EHEHEHE
)
La colpa: Cap.3
- Allora? Questo primo giorno di lavoro come è andato?- Ron si siede accanto a me sul divano e mi guarda con i suoi caldi occhi. Oddio! E adesso cosa faccio? Non posso dire la verità…non posso dire che l’intelligentissima Hermione è stata…Nooo!! Non se ne parla proprio, devo inventarmi qualcosa. Se almeno non ci fosse Harry, a Ron potrei raccontare tranquillamente come sono andate le cose, lui di certo mi capirebbe…ma Harry, già lo vedo rotolarsi sul pavimento in preda alle risata.
- Bene, è andato tutto bene -. Mi alzo e mi dirigo alla finestra. Il tempo sta peggiorando, stanotte scoppierà una tempesta. Cala il silenzio. Ron, lo vedo con la coda dell’occhio, mi osserva con aria scettica. Harry seduto come al solito sulla sedia pericolosamente inclinata all’indietro e con i piedi sul tavolo, continua a disinfettarsi la ferita. Non mi guarda e non dice niente. Brutto segno. Il loro atteggiamento mi dice chiaramente che non si sono bevuti la balla.
Harry posa il disinfettante sul tavolo e, bacchetta alla mano, lo fa scomparire insieme al cotone sporco di sangue. Lo osservo per un breve istante. Sulla guancia sinistra si notano chiaramente quattro graffi che dallo zigomo scendono parallelamente verso la bocca. Devo convincerlo ad andare da un Guaritore che gli faccia scomparire le cicatrici o il suo bel viso resterà segnato.
- La gatta selvatica oltre che graffiare fa anche i capricci…Ron, che dici se gli diamo una grattatina dietro le orecchie si deciderà finalmente a raccontarci la verità?- Ron scoppia a ridere.
- Non sfottere Harry, non ce niente da dire!- Ron si alza dal divano e lentamente si porta alle mie spalle, guarda Harry e muove impercettibilmente la testa nella chiara intenzione di inviargli un messaggio. Harry piega la bocca in un sorriso per niente rassicurante, ovviamente ha recepito perfettamente le intenzioni dell’amico. L’unica che non ha capito niente sono io!! Oddio, cosa hanno intenzione di fare? Ma perché devo vivere con due hauror dell’Ordine?
Prima che possa tentare una fuga, le braccia di Ron si chiudono attorno alla mia vita impedendomi ogni movimento. Sento il suo torace contro la mia schiena, il mento appoggiato sulla mia testa. Non posso vederlo in viso, ma so che è attraversato da un sorriso. Il ghigno di Harry diventa più marcato. Si alza lentamente dalla sedia e comincia ad avanzare verso di me. Tranquilla Hermione, sono i tuoi migliori amici, non ti farebbero mai del male…sento il cuore cominciare a pompare sangue sempre più velocemente e il respiro farsi più affannoso. Ron deve essersene accorto perché rafforza la presa. Con le braccia imprigionate non posso nemmeno sperare di graffiarli.
Non mi piace quando scherzano in questo modo. So che non mi farebbero mai nulla che potesse causarmi dolore…ma quando i loro visi assumono queste espressioni…beh, allora mi ricordo che non siamo più a Hogwarts e che non siamo più bambini. Ho sentito le storie che girano sui miei amici…li chiamano demoni, esseri assetati di sangue. Quando compiono una missione non si fanno scrupoli a rimuovere qualunque ostacolo si frapponi tra loro e il loro obiettivo, sia esso uomo, donna o…bambino. Non ne ho mai parlato con loro, ma sono venuta a sapere dell’assassinio di quel bimbo di otto anni…perché ragazzi, perché? Sono sicura che ci sia una spiegazione ma…ho paura di chiederla. Basta!! Non voglio pensare a come si comportano quando lavorano…se siano davvero spietati assassini o no. Per me rimangono sempre Harry e Ron.
Ma.…a volte, quando le loro espressioni assumono la freddezza che hanno ora…allora non posso fare a meno di provare un brivido lungo la schiena e pensare che forse…
- Allora Hermione…ci vuoi raccontare la verità o preferisci continuare a giocare?” Guardo gli occhi verdi di fronte a me e quasi non riesco a riconoscerli…possono diventare così freddi i tuoi occhi Harry?
Mi costringo a non pensarci e comincio a considerare l’idea di continuare il “gioco”, d'altronde se non voglio raccontare la verità della vicenda non mi rimane altro da fare. Improvvisamente sento le lunghe dita della mano destra di Ron cominciare a sfiorarmi con movimenti lenti e quasi impercettibili il braccio sinistro, il suo respiro si fa leggermente meno regolare e…lo sento inspirare profondamente il profumo dei miei capelli. Non è possibile!! Un tremito mi scuote il corpo e un senso di vertigine mi assale. Ho paura!!!
Gli occhi verdi di Harry, un momento prima freddi e privi di ogni emozione, improvvisamente si accendono di una luce furente….le dita di Ron smettono di accarezzarmi la pelle e il suo respiro torna a farsi regolare.
Harry socchiude per un istante gli occhi e subito dopo questi si illuminano del consueto calore.
- Piccola peste, vuoi proprio sfidarci!- Scoppia a ridere e lancia un’occhiata a Ron che subito prende a farmi il solletico ai fianchi ridendo. Harry si unisce a lui. Io, in preda alle risa, tento di sottrarmi alla loro tortura senza ottenere alcun risultato.
- Ecco cosa succede quando non si dice la verità ai propri migliori amici!-
- Ron…AH AH AH…sme…smettila ti prego, io…AH AH AH…ho detto la…AH AH…la verità-
- Ma allora insisti!!!- Harry accentua il solletico sullo stomaco. Ormai sono sdraiata a terra con loro due addosso. In casa si sentono solo le loro risate e le mie urla.
- BASTA, BASTA!!! D’accordo vi dico tutto….sono stata licenziata…-
Loro smettono di ridere improvvisamente e mi lasciano andare. Si alzano e mi guardano dall’alto.
- Ma…Hermione, come accidenti hai fatto a farti licenziare il primo giorno di lavoro?- Ron pare scandalizzato.
- Diciamo che ci sono state delle incomprensioni tra me e la direttrice del giornale-.
- Delle incomprensioni? Per la miseria …il tuo lavoro consisteva nello svolgere ricerche sulle creature spirituali, che…che cavolo di incomprensioni potevano esserci!!- Ron sembra sul punto di esplodere. Ci credo! Ho passato tutta l’estate ad ossessionarli riguardo la mia assunzione alla famosa rivista culturale “Esseri Magici” e dopo appena un giorno mi sono fatta buttare fuori con la “calda raccomandazione” di non farmi più vedere e con la minaccia di denunciarmi se mi fossi avvicinata ancora alla redazione.
Ron fa un respiro profondo nel tentativo di calmarsi. Harry si limita a sollevare un sopraciglio.
- Ma scusa, quella insisteva sul fatto che gli Enwonzane fossero creature che abitano sugli alberi che crescono presso i fiumi!!!
- E allora?- Harry non pare rendersi conto della gravità della questione. Lo guardo inviperita.
- Gli Enwonzane sono spiriti, SPIRITI non creature, dell’acqua che vivono ALL’OMBRA dei grandi alberi che crescono sulle rive dei fiumi. Vivono quasi sempre nell’acqua in cui è possibile scorgere soltanto i loro lunghissimi capelli che essi utilizzano a mo’ di rete per pescare i pesci di cui si nutrono!- ( non sto inventando nulla, tutte le informazioni sono vere e attendibili. Leggete la nota a fine capitolo. NdElectra ).
Ron strabuzza gli occhi e apre ripetutamente la bocca nell’invano tentativo di parlare. Harry ora alza entrambe le sopraciglia e si porta una mano sugli occhi…poi esplode in un’altra delle sue solite risate. Si piega in avanti tenendosi la pancia con le mani. Ron ed io lo guardiamo con astio.
- Non c’è proprio nulla da ridere sai? Questa scema si fa licenziare per una stronzata e tu ridi? -Guardo sbigottita Ron.
- Stronzata? Gli Enwonzane sarebbero una stronzata?-
Harry continua a ridere e sembra quasi sul punto di avere un attacco cardiaco tanto è viola in volto.
- Ma che accidenti vuoi che importi se gli Envonzeni…-.
- Enwonzane Ron, si chiamano Enwonzane -. Ron assume un preoccupante colore rosso fuoco.
- Ma…COSA CAZZO VUOI CHE MI FREGHI COME CAZZO SI CHIAMANO, il punto è…-.
- Come sei volgare Ron!! -. Del fumo comincia ad uscire dalle sue orecchie e le mani si aprono e si chiudono ripetutamente. Harry è coricato di pancia sul tavolo e si tiene lo stomaco con la mano sinistra mentre il pugno destro colpisce ripetutamente il legno duro ormai in preda alle convulsioni.
- Le ho cercato di spiegare l’errore ma quella deficiente si ostinava a rimanere della sua ERRATA opinione. Alla fine le ho detto quello che pensavo e cioè che era una ignorante e che se si trovava a dirigere una rivista come “Esseri Magici” evidentemente era perché era stata a letto con qualche pezzo grosso-. Incrocio le braccia al petto e sorrido soddisfatta.
Harry cade giù dal tavolo e si contorce sul pavimento come se fosse in preda ad una attacco epilettico. Il corpo è scosso da violente contrazioni e sembra avere un disperato bisogno di ossigeno. Nel silenzio della casa riecheggiano solo le sue risate.
Lentamente si alza. La mano destra premuta all’altezza dello stomacato e il palmo sinistro ad asciugarsi le copiose lacrime causate dal troppo ridere.
- Basta, basta!! Non…AHAHAHA…non parl…AHAHAHAH…non parlare p-più, t-ti prego Hermione…altrim…AHAHAHAHA…altrimenti va a-a f-finire…che…AHAHAHA…che tiro le cuoiaaaaHAHAHAHAHH….IHIHIHIHI…oddio…oddio…aiu…AHAHAHA…aiuto non riesco a smettere…AHAHAHA.-
Fa un respiro profondo e tenta di ricomporsi. Con una mano sugli occhi e qualche altra risata, questa volta più normale, mi si avvicina lentamente, porta un braccio attorno alle mie spalle, stringendomi a lui.
- Hermione Hermione, se non ci fossi bisognerebbe inventarti! Solo tu puoi riuscire a dare della puttana alla direttrice di una famosa rivista e poi meravigliarti che ti abbia licenziato!!! AHAHAHAH….-. Mi libera dall’abbraccio e riprende a ridere.
- Io me ne vado a letto, Ron ti conviene andare a dormire anche tu…noi al contrario di una certa signorina abbiamo un lavoro che ci attende domani….AHAHAH…buonanotte!!!- Sale lentamente le scale e lo vedo scomparire al piano di sopra.
Ron ed io ci guardiamo in silenzio, scuote la testa e…scoppia a ridere anche lui. Prima di seguire Harry mi scompiglia bonariamente i capelli.
- Tu sei tutta matta…farsi licenziare per gli Envonzeni!!-
- Enwonzane Ron! Enwonzane!!-
Mi saluta con la mano e sale al piano superiore. Sento la stanchezza invadermi il corpo, salgo anche io e le scale ed entro nella mia stanza. Dalla camera dei ragazzi, che si trova di fronte la mia sento provenire delle risate.
FINE CAPITOLO.
La colpa: Cap.4
Martedì, 1:45 am.
Sono tre ore che sono stesa a letto e sono tre ore che tento inutilmente d’addormentarmi. Non faccio che pensare a ciò che ho visto, a ciò che ho ascoltato e alla proposta di Lupin…
Cosa devo fare? Devo accettare? Se Harry e Ron lo venissero a sapere si infurierebbero. Lupin è stato chiaro, nel caso lo facessi dovrei mantenere il silenzio, nessuno dovrebbe venire a saperlo, soprattutto loro…già loro, ancora non riesco a credere che abbiano potuto fare una cosa del genere…proprio Harry che a scuola non poteva neppure pensare di umiliare una persona per il puro piacere di farlo…proprio Ron che tremava al solo sentire il nome di Colui che non deve essere nominato, il nome di Voldemort.
Ma perché questa mattina sono andata al Quartier Generale dell’Ordine?
FLASH BACK. Lunedì, 7:15 am.
...Hermione...la colpa....tua...nessuno...destino...il trio...Ron...morte...Harry...amore, vendetta, odio...vi uniranno...dannazione eterna..........lo vorrai....tua scelta.....
Apro gli occhi di colpo. Cosa…ma di chi era quella voce? Cosa diceva? Sento di avere interrotto qualcosa nel momento in cui mi sono svegliata…il problema è che non ricordo cosa.
Chiudo gli occhi sperando di riportare così la mente al sogno…niente, tutto si fa sempre più confuso. Li stringo sforzandomi di concentrarmi…colpa…ricordo solo questa parola, ma che significa? Di chi è la colpa? E soprattutto di che colpa si tratta?
Riapro gli occhi. Inutile, per quanto mi sforzi non riesco a ricordare.
Mi sollevo lentamente dal mio letto caldo portandomi una mano alla fronte. Ho una terribile emicrania! Scuoto piano il capo come a cercare di scacciare un ricordo doloroso. Il cuore batte forte ed è stretto da una morsa d’angoscia. Sento i muscoli tesi e indolenziti come se avessi lottato contro il “fratellino” di Hagrid per tutta la notte e un’incomprensibile irritazione mi invade. Sono nervosa e…furiosa!
Mi alzo dal letto e mi stiracchio cercando di calmarmi. Devo avere avuto un incubo…sicuramente si tratta di un semplice incubo. Mi avvicino alla finestra della mia camera. Da una settimana (dalla notte del mio ultimo litigio con i ragazzi) non c’è stata una sola giornata di sole, infatti…nuvole scure tappezzano il cielo. Proprio uno splendido risveglio, non c’è che dire!!
La casa è silenziosa come tutte le mattine. Harry e Ron saranno al lavoro ormai da un pezzo. Improvvisamente mi viene un’idea!
Corro in bagno e mi faccio una doccia alla velocità della luce. Rientro in camera e comincio a spogliarmi, impugno la bacchetta posata sul comodino accanto al letto e un istante dopo i capelli sono asciutti. Comincio a vestirmi: un paio di jeans neri e un maglione grigio fumo di Ron ( uno degli abiti che ho preso “in prestito” dai miei amici). Un altro lieve movimento di bacchetta e il letto è rifatto in modo impeccabile. Scendo di corsa le scale ed esco di casa.
Come tutte le volte che sono di fretta mi domando perché abbiamo comprato questa casetta. Per carità è carina e confortevole, due piani, una sala, una piccola cucina abitabile, due camere da letto (dotate di un piccolo bagno personale) e un bagno abbastanza grande in fondo al corridoio del secondo piano, però…accidenti, è completamente isolata! A nord di Londra, dista circa tre ore d’auto dalla cittadina più vicina (babbana per altro) e cinque dalla capitale. Attorno si vedono solo colline e ad un paio di centinaia di metri dalla casa si estende una foresta, i babbani le hanno dato un nome, ma fra i maghi è conosciuta come La Foresta della Perdizione…che razza di nome lugubre, è logico che non sia entusiasta all’idea di viverci!!!
Tuttavia costava poco, forse proprio per questi motivi, e quindi abbiamo dovuto chinare il capo di fronte alle nostre esigue finanze.
Andare a Londra con la magia è sempre piuttosto rischioso, avrei dovuto usare il camino, ma sono troppo eccitata all’idea di fare una sorpresa ad Harry e Ron, quindi…per una volta non seguirò la ragione. Mi concentro sul luogo dove voglio andare e lo figuro mentalmente, un attimo dopo mi materializzo in Grimmauld Place, tra i numeri undici e tredici. Penso al numero tredici e l’ingresso del Quartier Generale dell’Ordine della Fenice mi appare davanti.
Le cose sono un po’ cambiate dalla prima volta che vi misi piede, poco più di due anni fa. Ora l’Ordine non è più un’associazione segreta, da quando il Ministero della Magia ha accettato il ritorno di Voldemort ne è stata approvata ufficialmente l’esistenza. Il Ministero la finanzia e le ha delegato il compito di proteggere il mondo della magia e il mondo babbano dall’avanzata di Voldemort e del suo esercito. Nel corso dell’anno passato infatti le schiere del Signore Oscuro si sono notevolmente infoltite fino a raggiungere un numero decisamente preoccupante. I Mangiamorte ora compongono un vero e proprio esercito diviso in tre classi: Mangiamorte di terzo livello (col compito di trovare nuovi seguaci e addestrarli), Mangiamorte di secondo livello (hanno molteplici funzioni, dall’azione punitiva nei confronti dei traditori alle stragi di massa). E infine i Mangiamorte di primo livello…i peggiori! Sono stretti collaboratori di Voldemort e suoi più fidati seguaci. A loro il Signore Oscuro assegna le missioni più complicate e letali, sono i diretti nemici dell’Ordine!
L’ordine della Fenice, pur essendo ufficialmente un dipartimento del Ministero è in realtà un’associazione totalmente autonoma. Non rende conto a niente e a nessuno e le decisioni vengono prese dai soli membri. Nessuno all’esterno dell’Ordine è a conoscenza dei suoi reali compiti ne tanto meno conosce i nomi dei suoi componenti. In realtà si potrebbe dire che è diventata una specie di setta segreta, immune alle leggi e con piena libertà d’azione. Solo l’Ordine può decidere cosa fare e cosa non fare. Gli Auror del Ministero non centrano niente con gli Auror dell’Ordine, che hanno decisamente maggiore potere e libertà d’azione. Gli Auror Special, è così che il Ministero li ha denominati, posseggono il “potere oscuro” e hanno il compito di esercitarlo.
Pur abitando con due di loro, neppure io ho mai saputo in cosa consista questo potere. Harry e Ron, nonostante li abbia pregati di rivelarmelo, si sono sempre rifiutati categoricamente di dirmelo con la scusa dell’obbligo al silenzio…ma ho sempre avuto come l’impressione che non fosse questo il solo motivo…
In onore di Sirius Black la sua vecchia casa è stata mantenuta come sede, pur subendo profonde modificazioni.
Suono il campanello. Nel momento in cui un mago o una strega dotati di permesso, e io ce l’ho essendo coinquilina di Harry e Ron nonché membro “inattivo”, pensano al numero tredici, sia la persona in questione, sia l’edificio, vengono Disillusi rendendo impossibile la loro vista a chiunque. Si tratta di una delle magie più potenti che abbia mai visto!!
Una voce mi domanda l’identità. - Hermione Granger, membro inattivo dell’Ordine della Fenice -.
Pochi istanti dopo la porta si apre. Il piano terra è rimasto esattamente come tre anni fa, con la sola differenza che sono stati rimossi tutti i quadri e le teste degli elfi, ma so per certo che i piani superiori sono stati adibiti a dormitori, per gli hauror impossibilitati a tornare nel loro appartamento.
Come per il Ministero della Magia, anche qui hanno costruito dei sottolivelli nei quali si svolge la vera attività dell’Ordine.
Dal muro di fronte a me vedo comparire una porta e un Remus sorridente mi viene incontro.
- Hermione, che sorpresa! Da molto non ti facevi più vedere! Ma dimmi, come mai sei qui?-
Nella sua voce pacata e gentile mi sembra di percepire una nota di tensione.
- Niente di speciale, volevo solo salutare Harry e Ron. Posso vederli?-
- No…no, mi spiace Hermione, ma sono fuori in missione in questo momento, ma se vuoi puoi aspettarli -. Accetto volentieri e lo seguo oltre la porta dalla quale è uscito poco prima.
- Secondo Sottolivello!- Sento una leggera vertigine e la porta si apre. La stessa voce che mi ha chiesto l’identità all’entrata ci dà il benvenuto al Secondo Sottolivello.
- Hai visto? Basta pensare al piano al quale si vuole andare e subito ci si arriva -. Remus mi fa un largo sorriso.
Una grande stanza si mostra ai miei occhi. Uomini vestiti di blu sollevano la testa per osservarmi.
- Chi sono? – Lupin solleva le spalle – Addetti alle news. Hanno il compito di cercare nel mondo, notizia che possa anche lontanamente fare pensare a Voldemort -.
Li sento parlare in molteplici lingue attraverso quelli che sembrano cappucci di penne. Mi rivolgo verso il mio vecchio insegnante con sguardo interrogativo.
- Ingegnoso vero? Sono pennofoni, permettono di parlare con chiunque nel mondo a patto che abbia un pennofono o un telefono babbano. Molti di loro in questo momento stanno raccogliendo informazioni da enti pubblici o privati babbani. Chissà come reagirebbero i “senza magia” se sapessero che la persona con la quale stanno parlando al telefono in realtà comunica con loro tramite una “penna”!- Ride e mi indica la penna che si muove sulla scrivania nella quale siede un ragazzo di circa venticinque anni che sta parlando in tailandese attraverso il cappuccio.
- Vedi? Il cappuccio serve da auricolare, e la biro automaticamente trascrive sulla pergamena la conversazione -.
Devo avere un’espressione assolutamente stupita perché Lupin sghignazza e mi da una pacca sulla spalla.
- Forza andiamo, li aspetterai nel loro ufficio-. Rientriamo nella porta dalla quale siamo usciti poco prima.
- Settimo Sottolivello!-
- Benvenuti al Settimo Sottolivello, vi auguriamo una buona giornata -. La porta si apre e cominciamo a camminare lungo il corridoio principale.
- Stammi vicina o rischi di perderti -. Effettivamente più che un corridoio sembra un labirinto, ovunque si intersecano corridoi lungo i quali si trovano numerose porte.
- Senti…non potresti spiegarmi la struttura dell’edificio?- Lo guardo con occhi supplici.
- Hermione, tu non sei un membro effettivo, non posso…-
- Per la miseria! È anche grazie al mio aiuto se in passato siamo riusciti ad impedire a Voldemort di portare a termine i suoi piani! Ora non potete tenermi fuori solo perché non sono membro ufficiale dell’Ordine!!- Remus mi guarda in silenzio per un momento, io non distolgo lo sguardo dai suoi occhi.
- Perché hai rifiutato di diventare un’Auror Special quando te lo abbiamo proposto?…E non mi dire che è perché era un lavoro troppo rischioso! Hai affrontato Voldemort quando eri solo una bambina, quindi…quale è il vero motivo?- Abbasso la testa interrompendo il contatto visivo. Nel frattempo Lupin apre una porta alla nostra sinistra e mi fa cenno di accomodarmi. Il suo ufficio è molto simile all’ufficio che aveva ad Hogwarts, quando era nostro professore di Difesa contro le Arti Oscure.
Mi siedo su una poltrona di pelle. Lui si appoggia alla scrivania di fonte a me. Mi osserva in silenzio dall’alto in basso…questa volta non posso mentire. Solo Harry e Ron conoscono il vero motivo del mio rifiuto.
- Poco prima dell’inizio del vostro settimo anno ad Hogwarts, quando venni a chiedervi di entrare ufficialmente nell’Ordine Harry e Ron accettarono subito, cominciando l’addestramento e diventando in pochissimo tempo i migliori Auror Special che abbia mai visto. Feci la medesima proposta a te, avevi le qualità per riuscirci…allora perché, perché Hermione non hai accettato…- Dalla morte di Tartufo (strano mi viene ancora naturale chiamarlo con il suo “nome in codice”) Remus ha assunto un’aria ancora più stanca e sciupata. So che se non è ancora crollato davanti alla perdita di tutti i suoi migliori amici è solo per il desiderio di sconfiggere Voldemort e non rendere vane le loro morti.
- Volevo…devi credermi, lo desideravo con tutta me stessa, ma…non potevo…Remus la mia famiglia è babbana, lo sai, e i miei genitori già vedevano di mal’occhio che io tutti gli anni mi trovassi in situazioni tanto pericolose. Quando mi facesti quella proposta ti dissi che ci avrei pensato…- Chiudo gli occhi per un istante. È sempre doloroso ricordare le cose che successero quando parlai con i miei genitori della proposta di Lupin.
- …andai a casa e ne parlai subito con mamma e papà…ero talmente eccitata all’idea! Loro si infuriarono, mi dissero che non dovevo assolutamente accettare, che dovevo crescere, che non potevo continuare a giocare alla paladina della giustizia con quei due “pazzi irresponsabili” dei miei amici. Cercai di spiegare loro che non si trattava di un gioco e che comunque ci sarebbero stati Harry e Ron con me e che quindi non avrei corso nessun tipo di pericolo…avresti dovuto vederli!! Erano completamente usciti di testa al pensiero che mi potesse accadere qualcosa. “Non devi necessariamente seguire quei due qualunque cosa facciano…sono pericolosi, non si accorgono dei rischi e se ne infischiano altamente di poterti danneggiare con le loro irresponsabili azioni!”. Ecco cosa mi disse mia madre. Mi infuriai, dissi loro che non ero una bambina incapace di prendere decisioni autonome e che Harry e Ron tenevano sinceramente a me.
Mio padre a questo punto mi disse che dovevo tagliare i ponti con loro, che erano pazzi…a quel punto non ci vidi più e dissi loro che non avrei mai fatto una cosa del genere e che se mi consideravano così poco degna di fiducia allora sarei andata a vivere da sola in modo da dimostrargli che sono capace a badare a me stessa e che mai e poi mai avrei rinunciato ai miei migliori amici. Me ne andai sbattendo la porta. I Weasley mi hanno ospitata fino alla fine della vacanze, non ho detto a nessuno della discussione con i miei, e poi una volta ad Hogwarts ho chiesto al preside Silente di permettermi di lavorare come collaboratrice nella scuola. In questo modo ho messo da parte un po’ di oro, ma naturalmente non era sufficiente per una casa, così…quando Harry e Ron vennero a sapere tutto decisero di venire a vivere con me, abbiamo trovato una casetta e ciascuno a messo la sua parte, per loro non era un grosso problema , in fondo lavorare per l’Ordine rendeva decisamente di più che fare l’assistente alla professoressa McGranitt…-
Lupin mi lascia parlare senza dire nulla. Alla fine fa un sospiro profondo. - Non hai più parlato con i tuoi?- ora è il mio turno di sospirare.
- Sì, si sono scusati per la sfuriata, mi hanno detto che se volevo abitare da sola andava bene e che non avevano nulla contro i miei amici, ma che erano terrorizzati all’idea che mi potesse succedere qualcosa…Ora capisci? Non posso accettare, per loro sarebbe insopportabile l’idea che la loro unica figlia sia in prima linea nella battaglia contro Voldemort!!-
- Ti capisco Hermione, davvero, è sempre difficile opporsi alle persone che si amano,ma…sei tu che devi decidere. È pericoloso, non voglio mentirti, ma avrai tutto l’Ordine che ti guarderà le spalle e inoltre ci saranno Harry e Ron, quei due si farebbero massacrare pur di evitarti anche solo un graffio -. Sorridiamo entrambi, è vero loro mi difenderebbero sempre.
- Senti, Harry e Ron come hanno preso la cosa?- Il sorriso mi scompare subito dal viso, sostituito da una smorfia. - Non me lo hanno detto, ma si vedeva benissimo che erano felici che non accettassi, non vogliono che corri rischi…-
- Accidenti…questo è un problema, se io riuscissi a convincerti…loro mi ammazzerebbero! Allora…come possiamo fare per tranquillizzare tutti. Accipicchia bambina! Con tutta la schiera di “guardie del corpo” che ti ritrovi, mi complichi la vita!!- Remus scoppia a ridere riuscendo a strapparmi un timido sorriso. All’improvviso si blocca, batte il pugno destro sul palmo della mano sinistra…- Ma certo!! Che sciocco perché non ci ho pensato prima? Potresti diventare una A.E. -. Lo guardo confusa.
- Una cosa?-
- Una A.E. cioè Auror Esplorator, in questo modo correresti meno rischi…beh, in realtà non è ne correresti molti di meno…però Harry e Ron non lo verrebbero mai a sapere!!- Sembra completamente elettrizzato dalla soluzione che ha trovato…ma io…
- Aspetta, aspetta…io…io non ci ho capito assolutamente niente, spiegati! -
Lupin si calma e va a sedersi comodamente sulla poltrona al di là della sua scrivania, mi guarda seriamente.
- Gli A.E. fanno parte di un dipartimento diverso e ben distinto da quello degli Auror Special…mantengono segreta la propria identità, solo pochi al vertice sanno chi sono (io sono tra questi), e vengono dotati di un nome in codice, per permetterne i rapporti con gli altri membri dell’Ordine. Nessuno li vede in volto, se ne conoscono solo le voci -. Si interrompe per un istante, probabilmente aspettandosi una qualche protesta da parte mia…che invece sono completamente ammutolita. Entrare nell’Ordine a tutti gli effetti…poter dire ai miei genitori che non correrò rischi(beh…insomma raccontare una piccola bugia)…non dover preoccuparmi della reazione di Harry e Ron…un sogno!!! Lupin vedendo che non parlo prosegue.
- Per adesso non posso dirti di più. Nel caso accettassi allora comincerai l’addestramento e saprai i particolari. Aspetto la tua risposta domani all’una pomeridiana. Mi raccomando Hermione, devi mantenere il più assoluto silenzio su tutta la faccenda…soprattutto con Harry e Ron -.
Mi prende la mano e vi appoggia sopra uno strano specchietto…- Ma io questo…-
- Sì, lo so. Sirius ne aveva dato uno identico a Harry all’inizio del quinto anno, usalo per comunicarmi la tua risposta -.
Un aeroplano di carta entra volando nell’ufficio e atterra sulla scrivania. Remus lo legge velocemente e balza in piedi.
- Allora a domani Hermione, spero prenderai in considerazione la mia proposta. Ora devo proprio scappare. Dubito che potrai vedere Harry e Ron oggi, è meglio che vai a casa. Entra nella Portascensore e pronuncia “Ingresso!”-. Mi fa un cenno di saluto ed esce a passi svelti dall’ufficio.
FINE PRIMA PARTE DEL QUARTO CAPITOLO.