Bella disussione...
Allora, io che gli anni 80 li ho vissuti in prima persona posso confermare che tantissimi critici (tromboni?) sostenevano senza mezzi termini che la musica rock fosse morta, e anche quella pop non aveva una bella cera...
Pensa che nell'85 ci fu chi gridò allo scandalo perchè persino il Boss, Bruce Spingsteen, l'anima pura del rock (ipocrisia... non consideravano che il buon vecchio Boss già allora guadagnava centinaia di miliardi, viveva in una villa lussuossima e aveva sposato una top model) si era permesso di fare una versione remix in chiave dance (per altro davvero orrenda) del primo singolo tratto da "Born In The Usa", Dancing in the Dark. C'era chi lo accusò di essersi venduto al pop e che quell'album avrebbe segnato la sua fine (peccato che invece sia diventato un classico e probabilmente uno degli album più venduti in assoluto della storia...)
Quindi in sostanza gli anni 80 per i critici contemporanei dell'epoca erano vuoti e vacui, muscialmente parlando e tanti gruppi che avevano capito (come I DD) che nell'era dell'immagine il look aveva il suo peso, e non si erano sottratti al dovere di curarsene, venivano costantemente sottovalutati per questo motivo.
Sto parlando dei Duran Duran, ovvio, ma non solo: gruppi musicalmente validi come i Thompson Twins, e grandi artisti come Nik Kershaw e Howard Jones venivano etichettati come merce puramente commerciale.
Se un artista come Raf si metteva addirittura a cantare "Cosa resterà di questi anni 80?" puoi capire bene quale fosse il sentimento di insoddisfazione generale...
Oggi, dopo 15/25 anni, è possibile guardare con sufficente distacco al periodo.
Secondo me l'insoddisfazione di fondo derivava dal fatto che dopo gli anni 50-60-70 in campo musicale stava diventando ovvio che le cose da inventare, nel campo del pop e del rock, erano rimaste davvero pochine. Ora si trattava quindi di riproporre, personalizzare, reidratare formule sicuramente già conosciute e sperimentate, ma che potevano essere adattate al gusto e alla sensibilità di chi li proponeva, magari condendole con quel pizzico di "piacere per gli occhi" che comunque non deve per forza essere considerato astruso dal contesto, visto che solo mescolando le varie forme d'arte e favorendo nuove contaminazioni si poteva sperare di vedere qualcosa di nuovo.
Quello che i critici bacchettoni si erano dimenticati ( o forse facevano solo finta di non ricordarsi...) è che in fondo in fondo, al loro primo atterraggio negli States, la prima domanda che era stata rivolta ai Beatles, nella conferenza stampa in aereoporto, era stata: "Qual'è stata l'ultima volta che vi siete tagliati i capelli?"
[Modificato da Tiger Tiger 09/08/2005 14.32]