UN' INVENZIONE AVVOLTA DAL MISTERO
Durante i suoi studi Daguerre riuscì a coinvolgere un insigne fisico e astronomo
Francesco Arago, persona molto influente e politicizzata .
Fu grazie ad Arago che la fortuna di Daguerre acrebbe in modo rapidissimo, mentre la figura dello sfortunato Niepce restava in ombra .
Fu lo stesso Arago che il 19 Gennaio del 1839, comunicò all'Accademia delle Scienze l'invenzione di Daguerre, suscitando grande scalpore ed entusiasmo attorno alla figura dell'inventore .
Daguerre venne anzitutto nominato Ufficiale della Legion d'Onore, poi varie Accademie lo eleggono addirittura membro onorario e , cosa più importante, i procedimenti della sua invenzione vengono acquistati dallo Stato francese e resi pubblici, tanto che ( dietro richiesta di Arago ) gli rendono una pensione annua di 6 mila franchi ( solo 4 mila agli eredi di Niepce ) .
Nella sua mostra personale compaiono bellissime vedute di Parigi che entusiasmano il pubblico . Era scontato che Daguerre possedesse l'innato senso della composizione senza infingimenti pittorici, nonchè fotografo nato e illuminato da una serie di colpi di (
) fortuna .
Insieme al cognato Giroux, Daguerre fece brevettare speciali apparecchi per il dagherrotipo, mentre un'altro socio gli forniva le lenti per gli obbiettivi .
La vita di Daguerre ( molto fortunata ) gli permise di vivere di rendita per il resto della vita in una lussuosa villa di campagna, venerato come un maestro e impegnato sino all'ultimo nel perfezionare i suoi procedimenti .
Ovviamente però, l'annuncio che fece Arago nel 1839 non suscitò solo entusiasmo.....bensi anche molto scalpore .
Infatti erano stati in molti a rivendicare la priorità dell'invenzione .
Solo chi aveva fatto realmente tanto per la fotografia rimase in disparte .
Si trattava di
HIPPOLITE BAYARD .
Bayard era un modesto impiegato al Ministero delle Finanze di Parigi ed era così tanto riservato e umile che nessuno dei suoi colleghi sapeva nulla dei suoi esperimenti serali a lume di lucerna .
Quando si sparse la notizia dell'invenzione di Daguerre nel 1839, egli si decise a rendere noti i risultati degli esperimenti condotti diversi anni prima .
Il 24 Giugno dell'anno stesso dell'annuncio di Arago, egli espose al pubblico ( nelle vetrine di un magazzino di Parigi ) 30 fotografie dal vero .
Purtroppo per lui non ottenne larga fama, probabilmente anche allo zampino dello stesso Arago che lo incontrò per convincerlo dello scarso valore delle sue immagini su carta , dandogli pure dei soldi purchè lasciasse perdere .
Giroux ( cognato di Daguerre ) nel frattempo costruì e smerciò con enorme successo un apparecchio per dagherrotipia .
L'apparecchio, che misurava cm. 30 x 37 x 50 , era corredato di alcune lastre sensibili e dei prodotti occorrenti per la stampa .
Nella sola Parigi del 1847, furono vendute 2000 macchine e mezzo milione di lastre .
In Francia e in Inghilterra i dagherrotipisti eseguivano ritratti dalle piccole dimensioni . Sucessivamente tali ritratti venivano montati su cornici di cartapesta o su astucci di metallo dorato e venduti ad un prezzo che oscillava dalle 2 alle 5 sterline per lastra .
Mentre i dagherrotipisti accumulavano fortune, turisti, scrittori e artisti portavano nei loro viaggi la macchina magica per ricavarne immagini ricordo e illustrazione per le loro opere .
Il dagherrotipo divenne una propria e vera mania, tant'è che molti pittori abbandonarono tavolozza e pennelli per dedicarsi ( con assai maggior fortuna ) al nuovo mestiere di dagherrotipista .
L'equivoco di ottenere, mediante sostanze sensibili alla luce, immagini ad immitazione dei quadri , durò a lungo .......e nella maggior parte dei casi, furono gli effetti pittori dei paesaggi che si cercò di ottenere .
In conclusione, possiamo quindi dire che in realtà, Daguerre non inventò la fotografia ...avendola sperimentata molti altri prima di lui .
Basti dire che non si sforzò neanche tanto a studiare e sperimentare .
In definitiva, ebbe grande fortuna (
), perchè riassunse in una sintesi perfettamente aggiornata, le teorie altrui .
...fine quarta parte...