Re: X Bruno
giainuso, 13/02/2008 14.39:
Caro Agapo,
ti leggo sempre molto volentieri ma questa volta la logica stringente di Poly ti ha messo K.O.
Nella tua posizione si possono notare molte lacune e con la logica non si scherza.
Se è sola scriptura che sia sola scriptura sempre,anche quando le conseguenze non ci piacciono altrimenti perdete di credibilità.
Infatti non ho mai compreso come possano le chiese riformate fare un corretto uso dell'analisi ermeneutica senza dare il fianco alle "accuse" di relativismo soggettivista.
Cerca qualche spiegazione più convincente e facci sapere,sono interessato :-)
Un abbraccio,
Bruno
Ciao,
innanzitutto mi fa piacere che tu (ed altri) legga questi nostri dibattiti. Credo che, oltre a certi umani atteggiamenti che possono andare talvolta
"sopra i toni", l'interesse per approfondimento della conoscenza biblica sia sempre una cosa lodevole.
No, non mi sento messo
"K.O." da polymetis e se lo fossi realmente, non me ne farei un cruccio perché si è qui per dialogare e, possibilmente, per imparare. Da tutti! Però, devo dire che la
mia ("mia" per modo di dire perché, indipendentemente da come la so esporre, è quella di molti) posizione è DIFFICILE, perché:
1) Se dico che un dato racconto biblico è
STORICO, sono immediatamente tacciato di
"fondamentalismo americano". Per esempio, io sarei
"fondamentalista" perché credo che la Creazione sia opera di Dio, perché credo nella storicità dell'esistenza di Adamo ed Eva, credo nel Diluvio universale, credo nel letterale Esodo degli Ebrei dall'Egitto, credo che il gigante Golia sia esistito davvero com'è esistito il re Davide ecc. ecc.
2) Se, invece, dico che il concetto di
"ispirazione" non significa DETTATURA e che tutti gli scrittori sacri erano figli del loro tempo e della loro cultura. Che la Bibbia contiene anche degli errori dovuti alla complessa trasmissione del testo, alla difficoltà di decodificarla, alle volte, dalle lingue originali ecc., sono immediatamente tacciato come un "incoerente" che dice di basarsi sulla
"Sola Scriptura", ma poi attinge alla fonte della critica testuale liberista, o ad altro.
E' curioso che per ogni cosa io esprima, non possa sfuggire ad una di queste due critiche, ma è così. Ed è così perché, fra le varie correnti e modi di interpretare il testo biblico, c'è n'è anche uno, che non è né
"settario fondamentalista americano" né liberista, ma quello che tiene conto della
CRITICA TESTUALE più equilibrata,
largamente accettata da Protestanti e da Cattolici.
Però, ripeto, se io affermo che Adamo ed Eva furono figure storiche e mi si contraddice contrapponendovi l'idea del
"mito", io sono fondamentalista. Se a questo rispondo che se si vede in Adamo ed Eva un mito la conseguenza è che non si possa parlare di
"peccato originale", mi si risponde che il "peccato originale" è una realtà nonostante la coppia che l'ha commessa non sia mai esistita. E giù, fiumi di parole per giustificare questa posizione incongruente e illogica, per rifugiarsi, alla fine, nella pretesa autorità di un ENTE, di un
"Magistero" che, sembra, dica sempre e comunque il vero non importa la macroscopicità delle sue contraddizioni.
FACEVO RIFERIMENTO AD UN ALTRO METODO, quello che ritiene le Scritture ispirate, sebbene soggente ad una quantità di fattori, non ultimi quelli legati al tempo e alle circostanze. Faccio un esempio:
Gesù mandò i suoi discepoli a predicare, raccomandando loro di chiedere ospitalità presso una famiglia, non di passare di famiglia in famiglia, ma di rimanere in quella ospintante per tutto il tempo necessario, prima di riprendere il viaggio. Inoltre, di portare con sé lo stretto necessario ecc. (leggi Luca 10:1-11). Questo è un esempio per dire che pretendere che tali istruzioni debbano essere seguite "ALLA LETTERA" oggi non è una sana esegesi.
Ho volutamente preso un passo facile da comprendere per mettere a fuoco una cosa lapalissiana, cioè, esistono nelle Scritture delle cose che per quanto siano ispirate e comandate,
sono soggette ai tempi e alle circostanze storiche cui fanno riferimento. Si tratta comunque di cose ben diverse dal negare la storicità dell'Esodo, per esempio.
Però, dato che io sarei
"fondamentalista americano", secondo i miei critici di questo forum, dovrei attenermi sempre alla lettera della Bibbia e perché?
Perché io posso sbagliarmi nello discriminare fra i testi che sono soggetti al letteralismo e quelli che non lo sono. Il motivo?
Perché non riconosco l'autorità di un "magistero" il quale, si presume ma non è dimostrato, abbia ricevuto dall' "alto" l'illuminazione per operare in questo campo.
Quindi, se mi attengo alla lettera, affermando per esempio che Golia fu un personaggio storico alla pari del re Davide, sono immediatamente tacciato di "fondamentalismo". Se dico che molti testi, benché ispirati, avevano una validità relativa in quanto al tempo e alle circostanze, sono un "incoerente".
In verità, la mia posizione è debole. E' debole perché deve tener conto, di volta in volta e fra un testo e l'altro di diversi fattori per non fare della Bibbia né il manuale delle
"Giovani Marmotte" né un blocco di duro marmo, ma sviscerare da essa ciò che è duraturo e perenne da ciò che è relativo e contingente. Un discorso, questo, che conoscono molto bene i miei detrattori e che so essere accettato dalla stragrande maggioranza degli studiosi cattolici e Protestanti fra i più seri e moderati.
Ma, io no! Io questo discorso non posso farlo! Il motivo? Perché, pur essendo un discorso giusto e corretto, accettato da molti, come dicevo, io non riconosco l'autorità di un
"magistero" ecclesiastico, perché io mi affido,
"semplicemente" ad una promessa di Gesù Cristo la quale, sembra, essere stata di fatto oscurata e invalidata dalle funzioni e dalle pretese del magistero ecclesiastico. Io credo, semplicemte, alle parole di Gesù Cristo che con la preghiera e la sete di conoscenza della Sua volontà, non solo io, ma TUTTI possiamo giungere alla corretta volontà di Dio. QUALE BESTEMMIA!
Facendo le debite proporzioni, la grande divisione storica nel cristianesimo del XVI° secolo si produsse proprio su questo. E qualcuno non l'ha ancora digerito!
Non importa le contraddizioni nelle quali possa dibattersi un certo
"Magistero", l'importante è riconoscerne l'autorità. Non importa che tale autorità sia
della stessa natura di quelle che si combattono: testimoni di Geova, Mormoni, Scientology o altro, l'importante è sottomettersi a quella che pretende d'avere la supremazia, a quella di chi urla più forte, di chi
E' più socialmente, economicamente e politicamente più forte ................
Ricambio il tuo abbraccio.
Agabo.