Re:
Scritto da: bradiporosso 24/07/2006 19.20
l'unica avanguardia è stata la musica dodecafonica...
tutto il resto è stato una successione abbastanza regolare di cause ed effetti
Riporto di seguito la conclusione di un articolo sulla musica dodecafonica che calza a pennello.
Certo quel tipo di musica così difficile da ascoltare ed in qualche modo scomoda, ha sortito per certi versi l'effetto opposto a quello prefissatosi in origine: oggi è realmente difficile trovare in cartellone un programma che comprenda solo Nono o DallaPiccola. La musica come arte è stata scalzata dalla musica come business. E dal momento che l'obiettivo del business non è il risveglio politico o l'educazione del pubblico all'accettazione di modelli più complessi e forse non così orecchiabili come Mozart, ma semplicemente l'incasso, ecco che molta musica non commerciale esce dal cartellone, diventando un qualcosa di nicchia. La corsa al successo immediato degli anni '80 ha investito anche la musica, "educando" il pubblico ad un livello sempre più basso ed omologato di esecuzioni e rappresentazioni dozzinali e conformiste, tanto che si assiste sempre più di frequente a concerti o rappresentazioni di qualità più che scadente.
Nel panorama di impoverimento culturale cui siamo stati abituati una nuova rivoluzione dodecafonica, che avesse come obiettivo la lotta a quel tipo di omologazione che ci rende tutti meno propensi a pensare e ragionare - e quindi più facili da controllare - sarebbe quantomeno auspicabile.
Ciò che non sono riusciti a fare i regimi totalitari, fanno oggi le cosiddette moderne democrazie, ma in modo più subdolo: limitano le libertà personali e riescono ad indirizzare le masse nella direzione in cui vogliono, senza che esse neppure se ne accorgano. E lo fanno anche diffondendo una subcultura che accontenta tutti e nessuno al tempo stesso.
Una nuova rivoluzione dodecafonica sarebbe davvero auspicabile.
Oggi più che mai.