Le mani fremono
Tutti voi conserverete gelosamente nella memoria quegli attimi di trepidante attesa che precedono l'estrazione dall'imballaggio di un nuovo gingillo tecnologico. Ve lo siete regalati, e siete ad un passo dal tenerlo stretto tra le mani, poche protezioni di polistirolo vi separano da quella immensa gioia che sfocia in meraviglia all'atto dell'accensione, la prima ed indimenticabile accensione.
Se così non fosse, a causa della vostra tensione all'oggettività (in fondo è un assemblamento di silicio e plastica; funziona, ma nulla più), per quanto mi riguarda ogni acquisto di console o componentistica Pc ha sempre causato in me questo stato d'animo.
Psp non poteva suscitare emozioni inferiori, anzi, la smania di stringerla tra le mani e vederla realmente sulla scrivania ha sin dall'inizio avuto una forte influenza sulla decisione di acquistarla d'importazione.
La trepidante attesa è finalmente terminata, e dal Giappone giunge con furore il walkman del 21esimo secolo.
Analizziamolo in ogni sua parte.
Design
Bisogna premettere, innanzitutto, che il signor Kutaragi ha sin dall'inizio manifestato l'opinione che il design di Psp dovesse adattarsi alle dimensioni dello schermo, e non il contrario. Tale convinzione ha portato all'evoluzione del concept di Psp in una macchina indubbiamente più grossa e meno elegante della prima immagine, visto che l'iniziale progetto prevedeva una macchina molto sottile, senza tasti sporgenti e decisamente più “piccola” della console effettivamente resa disponibile. Io per primo, all'E3 dell'anno scorso, data in cui Psp è stata effettivamente presentata al pubblico, ho storto il naso alla vista della macchina, giudicandola a prima vista grossa, sicuramente pesante, e di indubbio design, abituato com'ero alla vista di quel concept così elegante e dalle linee filanti. A questa fase, in cui ero decisamente incerto e poco convinto delle scelte operate da Sony, ne ho sostituito un'altra, una sorta di riflessione personale sulle motivazioni che avevano indotto la casa nipponica ad operare modifiche e soluzioni differenti rispetto alle immagini che giravano in rete. Mi ha aiutato nella risoluzione del problema tale Kutaragi, con una frase che ha fatto storcere il naso a molti ma che ha stabilito da che cosa si fosse partiti per progettare la costruzione di Psp.
È lo schermo il fulcro di Psp, e con il senno di poi, con il quale tutti sono capaci di operare, giudico le scelte di design di Sony quantomai azzeccate, e tutte rivolte ad incrementare e focalizzare l'attenzione su quei 480*272 pixel. Ma torniamo a noi.
Oltre alle normali 4 frecce direzionali (poste a sinistra dello schermo) ed ai quattro tasti di gioco (posti a destra dello schermo) Sony ha deciso di inserire una levetta analogica appena sotto le quattro frecce, levetta che dopo qualche istante di pratica verrà utilizzata senza alcuna esitazione di calibrazione, garantendo al giocatore un'ottima risposta ed una precisione davvero invidiabile. Al di sotto dello schermo trovano alloggiamento alcuni tasti di funzione rapida, come quelli per il volume o per l'Home, insieme agli intramontabili Start e Select. Psp è dotata anche di due tasti dorsali, L ed R, trasparenti al fine di rendere omogenee e speculari le linee portanti della console.
Complessivamente la console ha un aspetto decisamente tecnologico e poco “ludico”, e ad accentuare tale sensazione contribuisce non poco la doppia colorazione della mascherina superiore, trasparente con fondo nero e separata da quella inferiore (in plastica nera non lucidata) da una banda di metallo argentata dello spessore di circa 5 millimetri.
Per quanto mi sforzi di descrivervi la macchina, vi posso assicurare che nessuna frase sufficientemente elaborata possa rendere l'idea che la console suscita una volta che si trovi tra le vostre mani. Se ne avete l'occasione, come minimo recatevi a provarla dal vivo, vi renderete conto di quanto vi sto dicendo.
Schermo
Sinceramente non pensavo fosse così grande. Prendendo ad esempio il rivale handheld di Psp, il Nintendo Ds, lo schermo è esattamente il doppio (in lunghezza). Ma in quanto a luminosità, beh, non c'è paragone. Lo schermo di Psp, una volta acceso, mostra la sua magnificenza e la sua incredibile luminosità già dal menù iniziale, estremamente sobrio ma terribilmente efficace. Sarà un dispiacere spegnerlo, ve lo posso garantire.
La diagonale, dato che si tratta di un Lcd WideScreen in 16:9, misura esattamente 11 centimetri, un valore spropositato per una console portatile. Come vi ho anticipato lo schermo si compone di 480*272 pixel, capaci di riprodurre sino a 16,77 milioni di colori.
La Psp che custodisco gelosamente sulla scrivania non è la prima versione dotata di schermo nativo Sharp ma di quella con schermo Samsung, che, al massimo della luminosità, faceva segnare un valore di 100 lumen inferiore rispetto ai primi esemplari prodotti. Al massimo della luminosità, di sera, al buio, un filmato sulla mia Psp mi risulta difficile da vedere, gli occhi risultano infastiditi da tanta luce. Non oso immaginare cosa possano illuminare i primi esemplari.
Materiali
Vorrei innanzitutto scoccare una freccia a favore della sensazione di robustezza e solidità che fornisce la macchina Sony. Al contrario di quanto pensavo, e molti come me pensavano, Psp è robusta, ben assemblata, e fortunatamente non ci sono problemi di sorta con i tasti, sia dorsali che direzionali (erano stati riscontrati problemi di scricchiolii delle molle di ritorno per i dorsali ed alcune incertezze del tasto quadrato, che in certi esemplari finiva addirittura con l'incastrarsi nella scocca). Applicando anche una forte torsione alla macchina, non ho riscontrato l'apertura del vano Umd (temuto e documentato nei primi esemplari disponibili) così come né la plastica della mascherina frontale, né quella che costituisce la parte inferiore hanno mostrato segni di cattivo assemblaggio. Inoltre, altro dato da segnalare, per quanto possa sembrare incredibile la maschera superiore, sicuramente più sensibile ad i graffi rispetto a quella inferiore, appare ben rivestita, e la lucidatura non risente dell'utilizzo.
Unico neo, se tale può essere definito: è inevitabile che Psp necessiti di una pulizia costante, dato che impronte digitali e polvere sono facilmente individuabili sulla scocca lucidata a specchio.
Software & dashboard
Il package di Psp non contiene alcuna Demo: Sony avrebbe potuto rivedere questa scelta. Non comprendo, o meglio, comprendo ma non approvo, il motivo per cui la casa nipponica non abbia deciso di inserire almeno un paio di livelli demo su di un Umd. Va tenuto conto che nei primi giorni di rilascio in Giappone acquistare una Psp era davvero difficile, e l'impegno economico iniziale era di certo più gravoso di quanto non lo sia adesso. Così come, per alcuni, non è stato sin da subito possibile acquistare un gioco, gravati da costi di hardware già alti per un handheld. Sarebbe stato un piccolo incentivo per molti ed una grossa gioia per altri.
Tornando al discorso sul software e sulla dashboard di Psp, bisogna dire che si nota la mano di designer esperti. Le linee fluide dei menù e la generale semplicità del software hanno fatto sì che non ci fosse bisogno di particolari traduzioni o aiuti dall'estero per raccapezzarsi tra le varie schede. Cosa fondamentale, almeno per i primi passi, la selezione delle due lingue, sia giapponese che inglese. Pochi giorni fa Sony of Japan ha reso reperibile un aggiornamento firmware che porta le vostre Psp alla versione 1.5, aggiungendo alcune lingue tra le più diffuse tra cui anche l'italiano.
Se qualcuno stesse valutando l'acquisto import di Psp e fosse frenato dalla scarsa conoscenza delle lingue straniere, con questo firmware update ogni dubbio deve necessariamente scomparire.
Sonoro
Psp è dotata di due speaker stereo posti nella parte inferiore della bordatura argentata. L'effetto prodotto dalle due casse è di buona qualità ma di certo non eccelle in pulizia del suono, leggermente compromessa dalla grandezza delle stesse casse e dalla forma del canale di diffusione, estremamente ridotto. Il suono, comunque, risulta sicuramente piacevole, sufficientemente alto per quanto riguarda il volume, e dotato di una buona ripartizione stereo. Psp raggiunge ottime vette sonore con una cuffia di qualità, concedendo un ottimo spazio anche ai bassi, decisamente ben riprodotti dal lettore e dall'equalizzatore Mp3.
Memory Stick Duo e Memory Stick Pro Duo
Le schede di memoria adottate da Psp sono della famiglia delle Memory Stick Duo, tra le quali sono di recente apparse anche le neonate Pro Duo, molto più veloci sia in fase di accesso che in fase di scrittura. Ne esistono di varie dimensioni, dai 32 Mb sino anche ad 1 Gb, ma bisogna ammettere che il mercato italiano risente troppo dell'aumento di prezzi giudicato “normale” dai nostri rivenditori. Una Memory Stick Duo qui in Italia costa in media dalle 2 alle 3 volte rispetto al mercato americano: così l'unica soluzione è rivolgersi a tale mercato, dove è possibile, come ha fatto il sottoscritto, acquistare una Memory Stick Duo di ottima marca a circa 60 dollari, prezzo inavvicinabile per il mercato italiano. La speranza è che, essendo marchio proprietario Sony, ed essendo una tecnologia in rapida espansione, la capacità di storage ed i prezzi di tali schede di memoria subiscano modifiche sensibili, per renderle appetibili anche a tutti quelli che hanno deciso di non fidarsi dei vari rivenditori internazionali.
Problemi Hardware
Il discorso riguarda principalmente i dead pixel e le insofferenze che alcuni utenti hanno mostrato nei confronti di alcuni lievi cigolii delle molle di ritorno che compongono parte integrante dei vari tasti di Psp.
La politica di Sony è quella di sostituire generalmente la macchina affetta da questi problemi, ma tale regola non viene applicata per l'acquisto di importazione, e questo è di certo limitante. Acquistare un prodotto come Psp, spendere una cifra del genere per un handheld, e trovarsi con 2 pixel bruciati su quello schermo magnifico sarebbe un vero peccato oltre che un ottimo motivo per subissare il venditore di mail rabbiose. Purtroppo non dipende dai venditori, ma da ogni singolo pezzo, e pertanto, per chi si affida all'importazione, è solo questione di fortuna.
È risaputo che i primi stock, sia della versione giapponese sia di quella americana, soffrono principalmente del problema dei dead pixel, mentre paiono quasi del tutto risolte le noie di assemblaggio dei tasti.
Per quanto mi riguarda il mio esemplare è perfetto, e mi ritengo molto fortunato, dato che comunque molte delle persone che hanno deciso di acquistare Psp di importazione hanno dovuto buttare giù un po' di magone alla vista di uno o due pixel bruciati o, peggio, “annacquati”. Tale effetto si sviluppa quando la pellicola posta sopra i vari pixel non aderisce bene, e genera una sorta di goccia d'acqua che distorce il colore proiettato dal pixel. Decisamente fastidioso.
Non posso che augurare chi acquisterà Psp d'importazione di avere una buona dose di fortuna, e nel favorirsi la buona stella di aiutarsi acquistando un esemplare giapponese, sicuramente ad oggi meno affetto da problemi degli stock americani.
Tirando le somme
Psp è indubbiamente un gioiello di tecnica e di design, frutto di un'ottima idea di partenza e di un concept più che competitivo. Oggi come oggi il panorama handheld si fa decisamente interessante, con Nintendo Ds e Sony Psp a spartirsi il mercato. Se da un lato tutto ciò è vero, perché è indubbio che entrambe le console siano destinate al macromercato degli handheld, d'altra parte ritengo che Psp e Ds puntino ad un'utenza differente, leggermente più vecchia per la prima, più giovane per la seconda. È innegabile che Psp sia console ma sia anche molto altro, e non abbia bisogno di ulteriori gadget per favorire anche le altre funzioni che offre, come invece è costretto a fare il Ds. Non è possibile arrivare a predire quale delle due macchine conquisterà il mercato, come molti cercano di fare, ma è possibile chiedersi che cosa si cerchi da una console, e possibilmente decidere in base alle rispettive line-up, che piano piano stanno sfornando titoli davvero validi e rappresentativi dei due mercati.
altro speciale da
www.everyeye.it/psp molto interessante!