SHARON OLDS

cino720
00giovedì 19 novembre 2009 18:39

La morte di Marilyn Monroe


Gli uomini dell’ambulanza toccarono il corpo
freddo, lo sollevarono sulla barella, pesante come il ferro,
provarono a chiudere
la bocca, chiusero gli occhi, legarono
le braccia ai lati, liberarono
la ciocca di capelli rimasta impigliata, come se fosse importante,
videro la forma dei seni, appiattiti
sotto il lenzuolo dalla forza di gravità,
la portarono giù, come se quella cosa
che scendevano lungo i gradini fosse ancora lei.

Questi uomini non furono più gli stessi. Dopo il lavoro
andarono, come sempre,
a bersi un bicchierino o due, ma non riuscivano a
guardarsi negli occhi.

Le loro vite presero
una svolta - uno soffrì di incubi, strani
dolori, impotenza, depressione. Uno cominciò
a odiare il suo lavoro, guardò con occhi diversi
sua moglie, i bambini. Persino la morte
gli sembrò diversa - un posto dove
l’avrebbe trovata ad aspettare.

e uno si trovò di notte, in piedi
davanti alla porta di una stanza da letto, ad ascoltare
il respiro di una donna, solo una donna comune,
che respirava.


*


Cose peggiori della morte



Parli del Cile,
della donna arrestata
insieme al marito e al figlio di cinque anni.
Racconti di come le guardie hanno torturato la donna, l’uomo, il bambino,
l’uno davanti agli occhi degli altri,
“come gli piace fare.”
Cose peggiori della morte.
Posso immaginarmi mentre prendo fra le dita i capelli biondo-cenere di mio figlio,
mentre gli giro la testa prima che capisca cosa sta succedendo,
sgozzare lui, tagliarmi la gola
per risparmiarci tutto quello. Cose peggiori della morte:
questa nuova idea entra la mia vita.
La guardia entra la mia vita, la fogna del suo corpo,
“come gli piace fare.” Gli occhi del bambino di cinque anni, Dago,
che li guarda mentre lo fanno con la madre. Gli occhi della madre
che li guarda mentre lo fanno con Dago. E nel mio soggiorno, come un bambino,
il mondo, Dago. E niente di quello che ho provato è stato peggiore della morte,
il nostro sangue sul pavimento di pietra era bello quanto la vita.
Risparmiarci tutto quello -mio figlio che mi guarda
i miei occhi su di lui - il montone-cinghiale sopra i nostri corpi
noi che guardiamo i nostri vecchi nemici con un inchino di commiato,
morte gentile ed eterna
che ci permette di andar via.



*



La fine


Avevamo optato per un aborto, eravamo
diventati due assassini. Che poi mi siano venute le mestruazioni
non ha cambiato niente. Quella coppia di giovani innamorati
che parlavano in favore della vita erano morti.
Stavamo discutendone a letto, e lo schianto giù in strada
non ci colse di sorpresa. Siamo andati alla finestra,
abbiamo osservato le macchine sfasciate e lo scintillio
dei vetri storti e taglienti, come
se fossimo stati noi a frantumarli. I poliziotti tiravano fuori i corpi
rossi come placente dalla piccola, fumosa
apertura della porta, li stendevano
sulla collina, li coprivano con coperte subito imbevute di sangue.
Il mestruo
cominciò a colarmi
giù dalle gambe, dentro le pantofole. Sono rimasta lì
fino a che hanno infilato il corpo legato
nel buco nero
dell’ambulanza e spinto su l’altro corpo,
una benda a coprirgli la testa,
la macchia dove prima c’erano gli occhi.
Il mattino dopo ho dovuto stare un’ora in ginocchio
sul pavimento a pulire il mio sangue,
a sfregare con stracci bagnati quelle macchie scure,
lucenti, come quando uno deve inzuppare a lungo
la padella per poi scrostarla

*
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 21:29.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com