Sala della Guerra - Brightwater Keep

Come richiesto da lord Alester, Gerold tornò nella sua camera.
I servitori portarono l'occorrente per un bagno, dopodiché si rivestì e chiamò un attendente.

Quando arrivò, chiese all'attendente di fargli fare un giro del castello prima di portarlo alla Sala delle Guerra, dato che c'era tempo a sufficienza.
La fortezza di Brightwater era più grande di Alto Eremo, ma più piccola di Starfall.
Gerold voleva imparare a muoversi autonomamente il prima possibile, senza dover essere accompagnato in giro come un bambino.

L'attendente gli mostrò la sala grande e la sala piccola, gli ricordò dove fosse il solarium e gli alloggi del lord che aveva già visitato, poi lo condusse su per una scala e lungo un ponte coperto dal quale gli indicò la toretta del maestro e l'uccelliera, così come l'armeria e il cortile interno per gli addestramenti e infine il tempio dei Sette.
Tornarono all'interno e scesero le scale fino alle cucine, ai magazzini poi di nuovo indietro fino al salone di ingresso. Uscirono all'esterno dove l'attendente gli mostrò le stalle e i baraccamenti delle guardie.
Gerold aveva un buon senso dell'orientamento e non ci avrebbe messo molto prima di ambientarsi.

L'attendente lo condusse nella Sala della Guerra.

La Sala della Guerra era stata realizzata su base rettangolare.
Sul pavimento di pietra era stato dipinta con discreta maestria la mappa dei Sette Regni.
Alle pareti, molti scaffali esibivano armi, pezzi di armatura ed elmi, oltre che mappe di pezzi dei Sette Regni, da piccole regioni all'Ovest, la Tempesta, la Valle, con una profusione di indicazioni e nomi.

Mentre Gerold si guardava intorno, la voce di Lord Alester, seduto ad un grande tavolo dalle gambe a forma di zampa di leone lo riscosse. "Questo è il luogo in cui parleremo di guerra."

Gerold si avvicinò al tavolo e prese posto dall'altro lato del lungo piano in legno.

"Ottimo, milord. Parlare di guerra mi piace quasi quanto brandire una spada."

Parsifal aprì timoroso la porta d'ingresso, era già stato in una cucina, in un luogo di decenza e in una piccola sala vuota mentre cercava di indovinare la strada per raggiungere la sala della guerra.
Questa volta sembrava esserci riuscito.
Appena entrato rimase sbalordito dalla quantità di cimeli presenti in quella sala, girò più volte la testa a destra e a sinistra ammirato e incuriosito.
Infine scorse l'uomo e il ragazzo seduti al tavolo.
"Salve Maestro Florent" salutò il suo mentore sorridendo. "lavato e vestito a nuovo come mi avevate detto."
Poi si voltò verso il ragazzo e tese una mano in segno di saluto.
"io sono Parsifal Trant di Gallowsgrey," allargò un sorriso, poi prontamente riprese a parlare con la cadenza di una fanciullesca filastrocca "i Trant non si arrendono, il nostro motto è..."fece un'altra piccola pausa "..così finiscono i nostri nemici. Tu chi sei?"

Gerold squadrò da capo a piedi quel ragazzo grassottello che gli porgeva la mano.
Se dovrò allenarmi insieme a lui sarà un vero spasso riempirlo di lividi... anche se non credo ne imparerò qualcosa di utile.

Essendo alla presenza di lord Alester, Gerold non poteva essere maleducato.
Più tardi... quando saremo da soli...

Allungò la mano a stringere quella di Parsifal.
"Sono Gerold Dayne. Dei Dayne di Alto Eremo."

"Wow! tu sei un Dayne come spada dell'alba, è forse tuo padre?"
Percy era davvero ammirato, non stava più nella pelle per aver conosciuto una celebrità.
"Però se siamo tutti cugini, allora io e te siamo cugini e allora la spada dell' alba è mio zio? Dico bene Maestro?"

È anche più stupido di quanto sembrasse alla prima occhiata.

"No, Arthur è dei Dayne di Sfarfall. Mio padre Davos è lord di Alto Eremo. È un Dayne di un ramo cadetto."

"Ah ho capito, è un po' come l'oro e l'argento, voi dell'Alto Eremo siete l'argento, mentre quelli di Starfall sono l'oro." Poi con naturalezza aggiunse " la mia mamma ha un braccialetto d'argento davvero bellissimo."

Thorren

Dopo aver preso confidenza con la scuola di Brightwater Keep con gli addestramenti militari presenziati da Lord Alester, a Thorren vennero mostrate le sue stanze, venne fatto mettere comodo, e lo si invitò poi a recarsi nella Sala della Guerra per poter fare la conoscenza con gli altri rampolli aspiranti scudieri presenti sul posto.
Fece così il suo ingresso nella Sala, un po' timidamente per la verità, perché come tutti quelli del Nord era schivo e orgoglioso per natura.

"Bentrovati tutti" esordì "Sono Thorren Karstark di Karhold. Lieto di conoscervi."

"Ma gli Stark non abitano a Grande Inverno?" sussurrò percy al suo nuovo amico Gerold. "o forse è come voi Dayne e anche lui è un argento?"

Lord Alester osserva per qualche attimo i suoi giovani studenti, osservando come si pongono tra loro, prima di decidere come muoversi.

Sul tavolo faceva bella mostra di sè una mappa dell'Altopiano, compresi i suoi confini.

"Parsifal, il primo giro lo giochi con me. Vieni qui."
Alester aspetta che il giovane si sistemi al suo fianco, prima di procedere.

"Per questa prova, il giovane Torrhen sarà lord Leyton Hightower mentre Gerold sarà il Lord di Ashford. Entrambi volete conquistare Altogiardino ma non sapete di muovervi con gli stessi intenti. Come procedereste?"

"io attaccherei con un drago dal cielo," sussurrò Percifal a Lord Alester "Si possono usare i draghi in questo gioco, vero?"

"No, Parsie. Sarebbe troppo facile. Il gioco funziona se tutti giocano con le stesse forze e le stesse possibilità.
Aspettiamo di vedere cosa fanno i nostri amici."

"Io manderei in avanscoperta degli esploratori.
Se scoprissi che anche da Oldtown stanno marciando su Alto Giardino, lascerei che combattano la loro battaglia e poi io piomberei sul vincitore, indebolito e stanco e vincerei la battaglia e la città!"

Gerold si girò a osservare il nuovo arrivato.
"Bentrovato, Thorren Karstark. Io sono Gerold Dayne di Alto Eremo."

Torrhen rifletté per un momento, portandosi la mano destra al mento.
Osservò la mappa, ponderando le opzioni sul tavolo.

"Lord Alester, io credo che lo scenario che si paleserebbe potrebbe essere il seguente: Vecchia Città è il porto più antico e florido dei Sette Regni, secondo forse solo alla Capitale. Tale ricchezza e cultura rendono la Casa Hightower capace di assoldare eserciti imponenti, forse pari se non superiori a quelli di Alto Giardino. La potenza degli Hightower all'epoca di Leyton viene amplificata dal loro legame matrimoniale con la Casa Florent, nostra ospite in questa sede, la quale accrescerebbe ulteriormente non solo la forza militare ma anche le eventuali pretese dinastiche di Vecchia Città su Alto Giardino. Servirebbe solo un terzo grande alleato per compiere l'impresa, ed è la flotta di Arbor. Tale alleanza può essere comprata attraverso concessioni commerciali e diritti portuali agevolati per le navi Redwyne presso tutti i moli di Vecchia Città, nonché ungendo le titubanze di Lord Redwyne con moneta sonante di cui Hightower e Florent insieme disporrebbero certamente in misura maggiore degli Ashford. A quel punto, comprato l'appoggio della flotta Redwyne, si potrebbe bloccare la foce del Mander con le navi. L'esercito Florent stringerebbe d'assedio Alto Giardino con il supporto navale dei Redwyne, mentre l'esercito Hightower si dovrebbe predisporre a qualche miglio di distanza, laddove le strade che da Collina del Corno e da Canto Notturno portano ad Alto Giardino, di modo da intercettare eventuali rinforzi inviati da Lord Tarly e spazzarli via. Una tale forza messa a deterrente e a ostacoli per i rinforzi alla Casa Tyrell, unitamente al duplice assedio condotto via terra e via mare da Florent e Redwyne, secondo me farebbero desistere l'Ashford, ignaro delle intenzioni di Hightower, dalle sue velleità. Anzi, considerando la natura ambiziosa di Lord Ashford, capace di accarezzare nonostante la sua natura di medio potentato, sogni di conquista di Alto Giardino, non è irragionevole pensare che Hightower e Florent possano addirittura arrivare a comprarsi una sua partecipazione alla campagna in cambio di qualche migliaio di ettari di terra Tyrell, una volta spazzata via quella casata."

Ormai liberatosi dei suoi pensieri, Torrhen si girò in direzione del ragazzo biondo del Dorne... Dayne... Un nome leggendario.

"Gerold, felice di conoscerti. Spero diventeremo amici" disse con un largo sorriso sul volto, tendendo la mano aperta verso di lui.

Gerold era rimasto sorpreso dal ragionamento di quel giovane.
Era evidentemente di tutt'altra pasta rispetto a Parsifal.

Gerold gli strinse la mano.

Mentre i giovani si davano la mano, un corto squillante risuonò, in lontananza.

Lord Alester sorrise.

"Torrhen, ti lascio questi due giovanotti per qualche attimo. Sono certo che potrai gestirli.
Spiega loro il tuo pensiero, per favore. Sono certo che per loro sarà illuminante."

"Milord, ho detto solo la mia, i ragionamenti dei miei compagni sono ugualmente validi ed efficaci", si schermì Torrhen.

Crescendo alla corte di suo padre aveva imparato il modo di pensare del Nord, ma non lo aveva mai fatto suo. Non era per lo scontro diretto, per l'onore, per il sacrificio, per lo slancio. Tutti validi ideali ma che non potevano ottenere una vittoria sul campo se non erano sostenuti da calcolo, strategia, matematica, razionalità. Come un uccello non può librarsi in volo senza entrambe le ali, così un guerriero non poteva essere invincibile se oltre al coraggio non aveva anche un bel cervello. E lo stesso valeva per gli eserciti, e per i loro comandanti.
Osservando suo padre, la sua ottusità, la sua genuina e ingenua fierezza nordica, aveva imparato tutto ciò che non voleva diventare da grande.

"Sarò felice di poter fare meglio la loro conoscenza, sono certo che ho molto da imparare da loro."

Poi rivolse a Gerold e Percifal un ampio sorriso.

"Due volte ben detto, Torrhen. Torno subito."
Lord Alester esce dalla stanza.

Il giovane Parsifal aveva appena finito di scrivere una lettera alla sua mamma quando chiese di essere condotto alla Sala della Guerra. Non voleva che il suo maestro intuisse che gli mancava casa, quindi aveva scritto sulla busta il nome di suo zio.

Arrivato nella sala, vide che non era l’unico giovane allievo giunto fino a lì da lontano. Ebbe la sensazione di aver interrotto qualcosa quando entrò e tutti alzarono lo sguardo verso di lui. Sotto i capelli biondi, il suo viso magro si tinse di un rosso vivissimo.
“Ehm... Sono Parsifal Sunderland, delle Tre Sorelle. Voi chi siete? Immagino che siate degli allievi anche voi.” Sembravano amichevoli. “Ah, chiamatemi pure Pars. Se vi va, chiaro.” E abbassò lo sguardo, per poi rialzarlo di colpo e stringere l’elsa dello stiletto che aveva alla cintura. Pur avendo solo sette anni, aveva già imparato quel gesto dallo zio: lo faceva sentire più sicuro.

Il ragazzo delle terre della tempesta fu il primo a rispondere con un ampio sorriso al nuovo venuto.

" Mi chiamo Parsifal anche io, ma Trant! Sono un Trant di Gallowsgrey, però io prefersico che mi si chiami Percey e non Pars!
Comunque e bello conoscerti ora siamo davvero in tanti, siamo come una grande famiglia e Maestro Alester è come fosse nostro zio!
Credo ci divertiremo in questa scuola."

Il giovane isolano fu molto contento del caloroso benvenuto che gli fu riservato dal suo omonimo Trant.
“Oh wow, finalmente un altro ragazzo che si chiama come me! Nelle isole sono l’unico ad avere questo nome, è tipo un nome tradizionale della famiglia!” Poi ci pensò un attimo... Forse poteva essere un piccolo problema per il suo maestro doversi rivolgere a due ragazzi con dei nomignoli tanto simili. Si girò un attimo verso gli altri “Mmm... Pars e Parsie sono molto simili, se avete idee per un nuovo soprannome per me non mi arrabbio mica!” Disse imbarazzato.
Poi tornò al ragazzo che gli si era presentato: “Terre della Tempesta? Vieni proprio da lontano! È bello conoscere uno di lì! Sulle mie isole e nella Valle si parla molto bene di voi, si dice sempre che siete tutti come un certo Robert. Ed è un complimento credo” sorrideva, e le orecchie gli si erano fatte un po’ meno rosse.

Poco dopo il rientro del nuovo giovane Parsifal, arrivò anche Lord Florent.

"Bene bene, dove eravamo rimasti? Ah si, Altogiardino. Il nostro Lord di Ashford ha cambiato posizione, dopo la spiegazione del giovane Torrhen?"

"Milord, avevate detto che il gioco funziona se tutti giocano con le stesse forze e le stesse possibilità.
Pensavo fosse un tipo di esercizio un po' diverso, più "teorico".
Thorren l'ha reso molto più reale ed è chiaro che Oldtown abbia più forza e potere di Ashford.
Con quella situazione, Ashford è destinata ad essere sconfitta, credo."

"Ma Ashford ha dei vicini. Potresti provare a convincerli.
A qualcuno piace la guerra, ad altri piace l'oro, alcuni potrebbero perfino cedere il proprio onore per avere un posto al Sole.
Torrhen ha chiesto aiuto lord Tarly. Tu potresti avere dalla tua Lord Rowan"

Dopo il colloquio con lord Alester il giovane Frey fu condotto dapprima nelle sue stanze, dove poté rifocillarsi, darsi una pulita e cambiarsi d’abito.
Dopo poco un attendente gli fece strada in un’altra ala del castello, davanti a due porte enormi di pura quercia. “Prego giovanotto” gli disse l’uomo indicandole “Il lord la attende. E non solo lui” e chinando il capo si allontanó.
Aegon rimase pensieroso qualche attimo, poi si decide a spingere quelle porte.
Entrato trovó lord Florent seduto ad un tavolo con altre persone. Sembravano tutti dei ragazzi e tutti lo stavano guardando in quel momento.
“Salve a tutti” fu l’unica cosa che gli venne in mente da dire.

"Vieni Aegon, vieni avanti! Stiamo parlando di una probabile guerra nell'Altopiano.
Appena Gerold finisce la sua parte, mescoliamo di nuovo le carte e ricominciamo."

Gerold ci pensò un po'... Poi disse.

"Se l'obiettivo è rovesciare Alto Giardino e ottenere poi il controllo sull'Altopiano, allora oltre a chiedere aiuto a Lord Rowan, come suggerito, chiederei un'alleanza ai dorniani.
E precisamente a Dayne e Blackmont.
In cambio di un maggior controllo sul versante occidentale delle montagne alla fine della guerra, potrebbero attaccare il fianco dell'esercito congiunto che marcia da Vecchia CIttà. Fare incursioni sulle carovane di cibo e interrompere la linea di rifornimento."

Gerold incrociò le braccia con un'espressione soddisfatta.

"Ha senso, giovane Gerold. Ma a quel punto avresti poi un piede dorniano oltre i passi montani e sai cosa significa, vero?
Nel giro di qualche anno o ci sarebbero matrimoni misti o partirebbe una nuova, sanguinosa guerra.
Occorre stare molto attenti quando si inseriscono nuovi fattori su un elemento che ha già una sua stabilità, seppur precaria, come un Altopiano che si trovasse, improvvisamente senza una guida.
Oltretutto, non state considerando che ho preso ad esempio Lord Hightower e Lord Ashford perchè, tolta la parentela tra Lord Leyton e Lord Mace, che ne ha sposato la figlia, lady Alerie, nè Hightower nè Ashford sono imparentati con i Gardener.
Domande?"

Pars stette zitto, dondolandosi sulle gambe. Aveva capito come si strutturava il gioco sentendo le ultime battute tra il maestro e i suoi compagni, ora aspettava con impazienza la prossima domanda dell’insegnante.
Quando entrò Aegon, si ritrovò a pensare che perlomeno non era l’ultimo arrivato. Gli sorrise e con un filo di voce gli sussurrò: “Ciao, io sono Pars. Vengo dalla Valle.”
Era certo che dopo tutti si sarebbero presentati, ma pensava che fosse gentile presentarsi cercando di non disturbare la lezione. Soprattutto visto che il nuovo arrivato si era messo proprio vicino a lui. Poi boh, almeno così gli avevano insegnato...