Difficile prevedere di potersi imbattere in tanta crudele imbecillità.
Su una strada del Varesotto, mentre tornavo verso Milano, la mia attenzione è caduta casualmente su qualcosa che si muoveva... un sacchettino in mezzo alla carreggiata. Sarà il vento... no, è un movimento strano.
Freno, accosto e scendo.
Nel sacchetto c'era un gattino... non era appena nato, ma decisamente piccolo. Terrorizzato, non ha nemmeno cercato di fuggire quando ho aperto il sacchetto. Dio santo... avrei potuto schiacciarlo senza nemmeno rendermene conto, o peggio ancora, accorgermene troppo tardi. Certo, era questo il destino che qualche fottuto bastardo aveva deciso per lui.
Fortunatamente ho una station wagon ed il vano bagagli era vuoto, a parte una borsa che ho spostato sul sedile posteriore. Ho steso un telo sulla moquette e ce l'ho adagiato sopra: mettiti comodo amico... si parte!
Io non m'intendo di gatti... mi piacciono ma non ne tengo perchè ho la casa piccola, niente giardino e non c'è quasi mai nessuno.
Per fortuna lavoro in un'azienda di 3.000 persone e con un bigliettino in bacheca ho pensato che non sarebbe stato difficile trovare qualcuno che se ne volesse occupare con amore. Meglio di così non poteva andare... L'ha preso una collega che è anche una cara amica, e mi ha detto che l'avrebbe affidato alla madre, una signora dolcissima che non gli farà mancare nulla. Per fortuna tutto si è svolto molto in fretta, perchè già così separarmene è stata dura, accidenti... mi stavo già affezionando. Ma sono contento così... questa signora non gli farà trascorrere le giornate in un appartamento buio e vuoto. Ora tocca a lei... io credo di aver terminato la parte che Dio ha disegnato per me nel destino di quella bestiola.
Buona fortuna, piccolo....