Shangai dreams

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ongii
00giovedì 19 ottobre 2006 11:38

Data la mia ignoranza sull'estremo oriente, in particolare sulla Cina, ieri sera son andato a vedermi questo film del 2005. Gran bel film.
Poetica cinematografica cinese, a me sconosciuta. Una famiglia, due ragazze giovani, la provincia di shangai, nel 1983. Il problema del "destino" economico e finanziario delle famiglie che si riversa sugli umori, sugli amori, sugli atteggiamenti di padre,madre, figlia.
Il fato dice che la famiglia dovrà spostarsi a shangai il prima possibile, ma ciò non è facile perchè il partito non lo permette da subito......L'economia, l'impossibilità di staccarsi da certi livelli salariali, l'abbaglio lucente della grande città, conducono queste vite a misurarsi con frizioni quotidiane, e rapporti segnati da volontà nascoste e decisioni ad un certo punto improrogabili.

Come sfondo, la Cina. Lo spicchio che ne viene descritto è grigio di cielo, marrone di foglie ed alberi quasi sempre spogli, in case però sempre accoglienti e mai miserevoli, dove riso e theci saranno sempre
dove le questioni umane saranno sempre dibattute confrontandosi, arrabbiandosi e discutendone
tra famiglie e famiglie
e che lo vogliate o no, questo è il riflesso delle società collettiviste, o comunque che hanno impostato la loro socializzazione sulla condivisione, di terra e di umori.

Una lontananza spiazzante dalla violenza, una discussione continua ed aspra tra genitori e figli, un rispetto formale e sostanziale per la donna, figura che viene ascoltata, figura che mette sempre una pezza, una pezza d'apertura e di possibilità, rispetto alle chiusure maschili e anche un pò bigotte.

La fotografia, la macchina da presa, sono orientali.
Lo stare dietro alle finestre, alle porte e scovare quel che succede dentro, come di un rispetto del regista verso quei momenti di solitudine pensierosa che capitano alla ragazza,Qing Hong,piuttosto che le carrellate su queste scalinate di pietra irregolare, dove lei e lui, e ancora lei, si rincorrono all'ombra delle decisioni paterne.
E anche, da subito, l'umorismo e l'ironia.Perchè vedere conciati da elvis i ragazzi cinesi degli anni 80 è da sorriso vivo.

A me, è parso così.
FedeCina
00giovedì 19 ottobre 2006 14:05
Shanghai dreams...non l'ho mai sentito, chi è il regista? Si trova in dvd o in qualche cinemino intimo?
Shanghai...credo passerà molto tempo prima che io ci rimetta piede...
ongii
00giovedì 19 ottobre 2006 14:14
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