amore
Da quel che scrivi desumo la tua giovane età, cara Fabiola, e per un semplice motivo: parli di sentimenti ed emozioni, poco di scelte. Credo che sia giusto aver troncato questa storia: quando non c'è progetto e si sopravvive a se stessi, pure l'emozione se ne va.
Il "segreto" (lo dico da sposato) per stare in coppia non è "stare bene", ma "stare con senso". In ciò aiuta avere un progetto condiviso, occorre quindi starci non solo col cuore, ma con la razionalità. E tanta, TANTA pazienza, che non vuol dire passività, ma pure accettare che l'altro è diverso.
Il mio augurio è di "uscirne bene" e la migliore soluzione è starsene da soli per un pò per capire cosa non ha funzionato (in sè e nell'altro).
Circa la valutazione dell'altro sesso e dell' "aggiustamento veloce" del tuo ex amico, devo dire -da maschio- che noi siamo semplicemente diversi da voi donne nei rapporti, nella reazione al dolore e pure nella fedeltà. Forse è un modo nostro "naturale" di stare al mondo.
Non conviene odiare quest'uomo e, odiando tutti gli uomini, chiudersi al mondo. E' giusto gridare che stai male, però ciò non basta. Conviene invece di più "digerire il lutto" e rafforzarsi a seguito di questo, con la consapevolezza di conoscere meglio non solo se stessi, ma pure quello che dovrà essere il prossimo nostro partner.
Una canzone popolare pugliese una volta diceva "ah, quanto è bello il primo amore, il secondo, però, è meglio!".
Piangi, grida, medita un pò, fatti una risata e poi ritorna all'attacco!
Ugo Albano
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