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L'EMBRIONE NON E' UNA PERSONA

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    00 26/05/2007 20:29
    L’inconsistenza logica delle tesi cattoliche sull’embrione
    di Marco Musy


    Si sente spesso ripetere, sotto varie forme, il seguente ragionamento: «Un embrione è un essere vivente che, anche se non è una persona, lo diventerà. Con l’uccisione volontaria dell’embrione tu impedisci a quel futuro individuo di vivere la sua vita. Non è diverso da un omicidio». Oppure: «L’embrione umano è già una Persona».

    Indubbiamente è vero che la soppressione dell’embrione impedisce oggettivamente al futuro individuo di esistere. Tuttavia la conclusione che l’aborto equivalga all’omicidio nasconde un grave errore logico e se vogliamo essere razionali occorre spingere i ragionamenti fino in fondo per capire che le cose non stanno così.




    Vanno chiariti alcuni punti principali:

    1- La vita biologica, per come la conosciamo attraverso il metodo scientifico, preesiste alla formazione dell’embrione. L’embrione è il risultato di complessi e noti processi biochimici che hanno luogo fra organismi vivi: l’ovulo femminile e lo spermatozoo maschile. Un embrione vitale non proviene da oggetti morti o da materiale inorganico. Affermare che la vita abbia inizio all’istante della fusione del DNA di organismi vivi è una banale contraddizione nei termini.

    2- L’idea che l’embrione come tale sia una “persona” è di ordine metafisico e non ha nulla a che fare con la biologia o con altre scienze. L’idea che l’istante del concepimento costituisca una qualche “discontinuità” che giustifichi l’assegnazione dello status di “persona” non trova supporto in natura ma affonda piuttosto le sue radici in quelle ideologie religiose che per sopravvivere non possono fare a meno di questa arbitraria assunzione. Si tratta di un’idea che non contiene nulla di scientifico.

    3- Il meccanismo attraverso il quale si forma l’embrione di un homo sapiens è lo stesso di tutti gli altri organismi viventi sessuati (sia per i mammiferi sia per molti altri animali inferiori). Non occorre postulare l’esistenza di entità sovrannaturali per spiegare la riproduzione umana, o per spiegare i processi che portano alla formazione di un embrione.

    4- Una coppia qualsiasi ovulo-spermatozoo non ancora uniti contiene già in sé tutta l’informazione che serve per la costruzione di un nuovo esemplare, esattamente come la stessa informazione è contenuta nell’embrione che essi formano. In altre parole, una qualsiasi coppia ovulo-spermatozoo ha la stessa “dignità” biologica dell’embrione, nel senso che è ad esso biologicamente equipollente.




    Questi semplici fatti implicano che la scelta consapevole di impedire, attraverso qualsiasi mezzo, l’unione di un ovulo con uno spermatozoo umani risulta logicamente equivalente a impedire che il corrispondente embrione si sviluppi secondo il suo normale corso. Cioè, se chiamiamo ciò “omicidio”, allora siamo costretti a includere nella stessa categoria anche la contraccezione e perfino l’astinenza sessuale o la scelta del celibato perché, dal punto di vista biologico, di fatto producono tutti lo stesso risultato finale: una persona non verrà al mondo e non vivrà a causa della scelta deliberata e consapevole di qualcuno.


    Dovremmo dunque considerare “assassini” anche tutte quelle persone? È chiaramente assurdo. E ogni volta che attraverso un ragionamento si giunge a un assurdo significa che o il ragionamento è sbagliato o l’ipotesi iniziale (aborto=omicidio) è falsa. L’aborto non può essere considerato equivalente all’omicidio, perché questa ipotesi condurrebbe alla conclusione insensata secondo la quale dovremmo considerarci quasi tutti omicidi.

    Stabilire quando la soppressione di un gruppo di cellule è un omicidio e quando invece non lo è, non può che derivare da una nostra convenzione e non da un elemento oggettivo della natura. Non diversamente dallo stabilire a che età si è abbastanza maturi per votare.

    [Modificato da (Upuaut) 26/05/2007 20.30]

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    00 26/05/2007 21:51
    E' "trattamento futile" sotto la 24esima settimana di gestazione

    Carlo Patrignani, 18 maggio 2007

    La Società Italiana di Neonatologia riscrive i termini dei limiti vitali necessari per la vita umana: sotto tale termine, l'impiego di cure intensive si raffigurerebbero come "trattamento futile". Rilevanti le implicazioni sull'inconsistenza scientifica dell'embrione come persona umana




    E' a partire dalla 24esima settimana di gestazione, quando si è formata la retina, il limite vitale necessario per la vita umana: sotto tale limite le possibilità di vivere e di vivere bene sono minime, praticamente zero, per cui andrebbero praticate soltanto cure "confortevoli": un atteggiamento intensivistico si raffigurerebbe in accanimento terapeutico o trattamento futile.

    A parlare dell'argomento "clou" del 13esimo Congresso della Sin, la Società Italiana di Neonatologia (1800 associati), in programma dal 21 al 23 maggio prossimi a Rimini, è il Presidente della Società e direttore della "Terapia Intensiva Neonatale Universitaria" al Sant'Anna di Torino, Claudio Fabris. "Disponiamo di un'ampia documentazione internazionale che ci dimostra che le 22 e 23 settimane sono limiti invalicabili e che la medicina di più non può fare", aggiunge poi Gianpaolo Donzelli, direttore della Clinica di Medicina Neonatale dell'Università di Firenze, uno degli artefici un anno fa della "Carta di Firenze" sulle cure perinatali nelle età gestazionali estremamente basse.

    Il delicato argomento coinvolge soggetti istituzionali: la Sin sarà ascoltata il 25 maggio dal Comitato Nazionale di Bioetica (Cnb) e poi ne discuterà con il Ministro della Salute, Turco: al Congresso di Rimini sarà presente Maura Cossutta, consulente del Ministro.
    "Le raccomandazioni della "Carta di Firenze" sono ispirate dalla necessità di garantire - aggiunge Donzelli - alla madre ed al neonato adeguata assistenza al fine unico di evitare loro cure inutili, dolorose ed inefficaci, configurabili con l'accanimento terapeutico". Un "no" al "futile treatment" o trattamento futile.

    Dallo studio inglese "Epicure study", ad esempio, emerge che il 71% dei feti delle gravidanze terminate tra le 20 e le 25 settimane di gestazione, va a morte durante la nascita; un altro 9% muore in sala parto durante le manovre respiratorie; ed un altro 12% poi muore in terapia intensiva neonatale durante il ricovero. Solo l'8% arriva alla dimissione dall'ospedale e dopo mesi di terapia intensiva: se questi bambini sono rivisti a 2 anni e mezzo di vita, si riscontra l'1% di morti legato a patologia della prematurità (broncodisplasia) e del rimanente 7%, la metà risulta affetto da handicap medio-gravi. Se divisi per età gestazionale, risulta: nessuna sopravvivenza a 20 e 21 settimane; un 2% di nati a 22 settimane ma tutti con disabilità; un 9% a 23 settimane, di cui il 6% con disabilità medio-grave; un 19% dei nati vivi a 24 settimane dei quali il 9% con disabilità medio-gravi ed un 34% di bambini vivi a 25 settimane di cui il 14% con disabilità medio-gravi.
    E gli altri studi (l'Epibe Vermond Oxford-Usa; l'Epipage-Francia; l'Epibel belga e il Finnish Cohort Study-Finlandia), non portano stime diverse.

    "Detto che bisogna sempre dare uno scarto di errore di una settimana nella valutazione dell'età gestazionale perché non c'è la certezza assoluta sull'inizio della gravidanza, possiamo ragionevolmente fissare nella 24esima settimana, quando è formata la retina, il limite vitale necessario per la vita umana: la 23esima è terra di confine, occorre cioè una valutazione medica caso per caso - conclude Fabris - sulla vitalità del neonato".
    Insomma, i dati parlano chiaro: i 46 mila prematuri nel mondo (sotto le 32 settimane e sotto i 1500 grammi) tutti in terapia intensiva neonatale, presentano un indice di mortalità alto: tra l'85 ed il 90%.

    Ecco, a giudizio della Sin, come regolarsi rispetto ai prematuri.
    Età gestionale: 22 settimane (da 154 a 160 giorni). "Le decisioni di trattamento della madre devono basarsi sul suo stato di salute: il taglio cesareo deve essere praticato unicamente per indicazione clinica materna e le madri che lo richiedono per altri motivi, devono essere informate degli svantaggi e dissuase. Al neonato devono esser offerte le ‘cure confortevoli' salvo in quei casi del tutto eccezionali che mostrassero capacita vitali significative".
    Età gestionale: 23 settimane (da 161 a 167 giorni). "Non si raccomanda il taglio cesareo su indicazione fetale: la vitalità del neonato deve essere attentamente valutata alla nascita". Poi, "l'intervento rianimatorio deve essere intrapreso, decisione che deve essere condivisa con i genitori, se il neonato mostra capacità di sopravvivenza, mentre quando il paziente dimostra situazioni cliniche fortemente compromesse, sarà bene che il medico prenda in considerazione l'opportunità di non iniziare o continuare le cure straordinarie che sarebbero ‘sproporzionate' all'obiettivo di fare sempre il miglior interesse del paziente".
    Ovviamente, "tali opportunità devono essere partecipate e valutate con i genitori: a questi bambini devono essere assicurate le cure ordinarie, cioè l'assistenza confortevole, salvo in quei casi del tutto eccezionali che mostrassero capacità vitali significative".
    Età gestionale: 24 settimane (da 168 a 174 giorni). "Il taglio cesareo può eccezionalmente essere preso in considerazione per motivi fetali. Il trattamento intensivo del neonato è più indicato che a 23 settimane sempre però sulla base di criteri clinici obiettivi favorevoli che suggeriscono di procedere con le cure straordinarie come la presenza di sforzi respiratori spontanei, la presenza di frequenza cardiaca valida, la ripresa del colorito cutaneo".
    Età gestazionale: 25 settimane (da 175 a 180 giorni). "Il taglio cesareo può essere effettuato anche per indicazione fetale. I neonati devono esser rianimati e sottoposti a cure intensive, straordinarie, salvo non presentino condizioni cliniche gravemente compromesse che suggeriscano una impossibilità alla sopravvivenza".
    C'è poi l'incertezza dell'età gestazionale: bene, in tal caso assume fondamentale importanza la valutazione clinica del neonato ad opera del neonatologo che "dovrà tener conto soprattutto - precisa Donzelli - delle condizioni del neonato alla nascita, della storia ostetrica e della risposta alle manovre respiratorie, in particolare ripresa della frequenza cardiaca e della respirazione".

    Un argomento, come si vede, delicatissimo e che ha implicazioni rilevanti ad esempio sull'inconsistenza scientifica dell'embrione come persona umana."Sono convinto che questa tematica debba uscire dalle stanze degli 'addetti ai lavori' e diventare - avverte Donzelli - tema di cultura generale e riflessione condivise con la società civile, in particolare le donne: la libertà e consapevolezza di concepire e generare un figlio sono valori fortemente coinvolgenti". Pertanto, "ciascuno è legittimato a porsi in dialettica con le scienze perinatali per valutarne gli aspetti benefici ovvero potenzialmente dannosi per la salute e la felicità dell'uomo", conclude Donzelli.

    www.aprileonline.info/3123/dalla-sin-il-no-allaccanimento-terapeutico-sotto-la-24esima-settimana-di-ge...



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    00 28/05/2007 09:39
    Oggi sono necessarie 23 settimane di gestazione, ieri ne erano necessarie molte di piú. Grazie ai progressi della scienza medica, un domani potrebbero bastarne meno ancora.
    "Nonostante la loro tendenza a costruire Morti Nere, mi sono sempre considerato un tipo da Impero" - Sheldon Cooper, da The Big Bang Theory
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    00 01/06/2007 16:10
    Re:

    Scritto da: -Giona- 28/05/2007 9.39
    Oggi sono necessarie 23 settimane di gestazione, ieri ne erano necessarie molte di piú. Grazie ai progressi della scienza medica, un domani potrebbero bastarne meno ancora.



    Ma le considerazioni di Musy sono dati di fatto che resteranno validi in eterno.

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    00 01/06/2007 17:03
    Re: Re:

    Scritto da: (Upuaut) 01/06/2007 16.10


    Ma le considerazioni di Musy sono dati di fatto che resteranno validi in eterno.



    È ridicola l'affermazione "una coppia qualsiasi ovulo-spermatozoo". Come se l'ovulo aspettasse con ansia un preciso spermatozoo tra i milioni che vengono eiaculati durante il rapporto. Non regge il confronto con un embrione già formato.
    "Nonostante la loro tendenza a costruire Morti Nere, mi sono sempre considerato un tipo da Impero" - Sheldon Cooper, da The Big Bang Theory
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    00 01/06/2007 17:34
    Re: Re: Re:

    Scritto da: -Giona- 01/06/2007 17.03

    È ridicola l'affermazione "una coppia qualsiasi ovulo-spermatozoo". Come se l'ovulo aspettasse con ansia un preciso spermatozoo tra i milioni che vengono eiaculati durante il rapporto. Non regge il confronto con un embrione già formato.



    Una morula non è altro che uno spermatozoo ed un ovulo a contatto fisico.
    Ciò che è veramente ridicolo, quindi, è trattare la morula come se fosse qualcosa dotato di una "dignità" superiore ad una coppia spermatozoo/ovulo spazialmente separati.

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    00 04/06/2007 03:34
    le fonti inserite in questo post sono quantomeno discutibili il dottor marco Musy è laureato in fisica. Un fisico che si mette in cattedra per dibattere di medicina.....

    quanto all'articolo preso da aprile on line esso è stato copiato da un articolo sul resto del carlino e manipolato in modo da far apparire che il tema oggetto del congresso inerisse alla personalità o meno dell'embrione, argomento che invece non è stato minimamente trattato .
    il congresso in questione verteva sulle cure prestare ai bambini nati prematuri e su che tipo di cure fornire ai bambini che sicuramente allo stato delle tecniche scientifiche attuali non possono sopravvivere. come simnevince dalla letture dell'articolo originale
    http://ilrestodelcarlino.quotidiano.net/rimini/2007/05/19/12702-congresso_neonatologia_limite_vitale.shtml
    la frase chiave riportata qua a caratteri cubitali "Un argomento, come si vede, delicatissimo e che ha implicazioni rilevanti ad esempio sull'inconsistenza scientifica dell'embrione come persona umana." è posticcia ed è una considerazione personale dell'articolista inserita in modo da farla apparire come parte integrante del dibattito scientifico del congresso mentre in realtà con il congresso di neonatolgia nulla aveva a che fare . In pratica è un vera e propria manipolazzione del contenuto dell'articolo originario. Upuault il tuo anticlericalismo è davvero ridicolo e talmente di bassa lega da servirsi di articoli manipolati ad arte!!! [SM=x278630] Se devi copiare almeno cerca di copiare bene!!!

    [Modificato da lupog 04/06/2007 3.37]

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    00 04/06/2007 12:15
    Re:

    Scritto da: lupog 04/06/2007 3.34
    le fonti inserite in questo post sono quantomeno discutibili il dottor marco Musy è laureato in fisica. Un fisico che si mette in cattedra per dibattere di medicina.....



    Troppo comodo demonizzare l'autore per confutarne i contenuti.
    Musy ha semplicemente esposto dei dati di fatto. Ti sfido a confutarli.
    Qualunque medico serio non può che essere in accordo con tale esposizione dei fatti.



    Scritto da: lupog 04/06/2007 3.34
    quanto all'articolo preso da aprile on line esso è stato copiato da un articolo sul resto del carlino e manipolato in modo da far apparire che il tema oggetto del congresso inerisse alla personalità o meno dell'embrione, argomento che invece non è stato minimamente trattato .
    il congresso in questione verteva sulle cure prestare ai bambini nati prematuri e su che tipo di cure fornire ai bambini che sicuramente allo stato delle tecniche scientifiche attuali non possono sopravvivere. come simnevince dalla letture dell'articolo originale
    http://ilrestodelcarlino.quotidiano.net/rimini/2007/05/19/12702-congresso_neonatologia_limite_vitale.shtml
    la frase chiave riportata qua a caratteri cubitali "Un argomento, come si vede, delicatissimo e che ha implicazioni rilevanti ad esempio sull'inconsistenza scientifica dell'embrione come persona umana." è posticcia ed è una considerazione personale dell'articolista inserita in modo da farla apparire come parte integrante del dibattito scientifico del congresso mentre in realtà con il congresso di neonatolgia nulla aveva a che fare . In pratica è un vera e propria manipolazzione del contenuto dell'articolo originario. Upuault il tuo anticlericalismo è davvero ridicolo e talmente di bassa lega da servirsi di articoli manipolati ad arte!!! [SM=x278630] Se devi copiare almeno cerca di copiare bene!!!

    [Modificato da lupog 04/06/2007 3.37]





    Il mio anticlericalismo non c'entra nulla.
    L'articolo è serissimo, e ha connotazione scientifica. Le conclusioni a cui giunge l'articolista sono ineludibili.
    Se c'è qualcuno di veramente ridicolo, qua, sei tu, che non riuscendo a smentirmi nei fatti cerchi di demonizzarmi ideologicamente.

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    00 04/06/2007 18:24
    se tu porti articoli di fonti non autorevoli non puoi lamentarti che gli altri te li contestino. cosa che ho fatto già in altre discussioni

    http://freeforumzone.leonardo.it/viewmessaggi.aspx?f=25582&idd=6117&p=1

    evidentemente fingi di non capire allora telo ripeto scrivendolo a caratteri più grssoi così magari ci arrivi

    Musy è un fisico non un medico. Le conclusioni a cui arriva sono tutt'altro che dati scinetifici inpopugnabili come ho già di mostrato in altre discussioni. Inoltre lui espone delle opinioni non dei fatti come tu ha voluto sostenere . Non conosci neppure la differnza tra fatto ed opinione, figuriamoci se puoi permetterti di disquisire sull'embrione come persona o meno

    l'articolista di aprile ha manipolato un'altro articolo inserendovi la sua opinione sull'embrione come non persona e facendola passare come opinione dello scienziato. Basta FARE il confronto tra i due articoli per capire che oggetto del convegno di neonatolgia era le cure da prestare ai neonati prematuri. Il tema della natura dell'embrione non c'entra nulla.

    questo è l'articolo originale: ti sfido a trovarmi un riferimento alla natura dell'embrione.
    http://ilrestodelcarlino.quotidiano.net/rimini/2007/05/19/12702-congresso_neonatologia_limite_vitale.shtml


    [Modificato da lupog 04/06/2007 18.25]

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    00 08/06/2007 20:49
    Re: Re:
    Odio ripetermi, ma visto che qua le cape toste abbondano, è necessario farlo...


    Scritto da: (Upuaut) 04/06/2007 12.15
    Musy ha semplicemente esposto dei dati di fatto. Ti sfido a confutarli. Qualunque medico serio non può che essere in accordo con tale esposizione dei fatti.



    Il mio anticlericalismo non c'entra nulla.
    L'articolo è serissimo, e ha connotazione scientifica. Le conclusioni a cui giunge l'articolista sono ineludibili.
    Se c'è qualcuno di veramente ridicolo, qua, sei tu, che non riuscendo a smentirmi nei fatti cerchi di demonizzarmi ideologicamente.



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    00 09/06/2007 04:00
    Re: Re: Re:

    Scritto da: (Upuaut) 08/06/2007 20.49
    Odio ripetermi, ma visto che qua le cape toste abbondano, è necessario farlo...




    sei veramente noioso non solo ripeti le stesse cose, non distinguendo le opinioni di Musy (che non è un medico) dai fatti. ma affermi con singolare intgralismo che chi contesta che l'embrione non sia una persona non si un medico serio. Alcuni dei più importanti ricercatori, medici genetisti anche non credenti contestano questa categorica affermazione(p.S. anch'io non sono credente ma agnostico, e mi spaventa il fideismo con cui si nega categoricamente ciò che non è dimostrabile ossia lanon personalità dell'embrione ). riporto alcuni contributi di ilustri scienziati che affermano che lembrione è comunque un essere umano.


    L'embrione come paziente
    Dichiarazione dei Docenti delle 5 Facolta’ di Medicina e Chirurgia, delle Universita’ di Roma, promotori del Convegno sul tema L’Embrione come paziente svoltosi presso l'Universita’ di Roma "La Sapienza", il 2/2/2002.

    1. Nell'attuale panorama scientifico, il progresso delle tecnologie ultrasonografiche, della psicologia pre-natale e del braccio terapeutico ha aperto una grande finestra sulla vita prenatale, confermando l’evidenza che l'embrione/feto e' un vero e proprio soggetto. Attraverso la scienza medica, la vita prenatale si offre oggi agli occhi della madre, della coppia, della societa’, che possono cosi’ conoscere l’embrione/feto in tempo reale e con oggettivita’ scientifica.
    La ricerca scientifica, il progetto genoma uomo, lo studio dell’embriogenesi e delle basi molecolari delle diverse malattie e l’approfondimento delle dimensioni psicologiche della vita prenatale offrono concordanti evidenze che portano a considerare la vita umana come un continuo che ha nella fase embrionale e nell’invecchiamento l’inizio e la fine del suo percorso naturale.
    2. Il neoconcepito si presenta come una realta’ biologica definita: e’ un individuo totalmente umano in sviluppo, che autonomamente, momento per momento, senza alcuna discontinuita’, attualizza la propria forma realizzando, per intrinseca attivita’, un disegno presente nel suo stesso genoma.
    La formazione del neoconcepito, dalla fecondazione alla nascita e in tutto il processo di crescita e di sviluppo successivo, manifesta un finalismo progettuale. Il suo ciclo vitale e il suo sviluppo sono caratterizzati da tre proprieta’ biologiche, ben conosciute: la coordinazione, la continuita’ e la gradualita’.
    La coordinazione e’ un processo dove esiste una sequenza e interazione coordinata di attivita’ molecolari e cellulari, sotto il controllo del nuovo genoma, che e’ modulato da una cascata ininterrotta di segnali, trasmessi da cellula a cellula e dall'ambiente intra ed extra cellulare. Questa proprieta’ implica e, ancora piu’, esige una rigorosa unita’ dell'essere che e’ in costante sviluppo nello spazio e nel tempo.
    La continuita’, permette al nuovo ciclo vitale di procedere per eventi successivi l'uno all'altro e "senza interruzione".
    La gradualita’ e’ una proprieta’ che "implica ed esige una regolazione, che deve essere intrinseca ad ogni singolo embrione" e permette di raggiungere, gradualmente la forma finale.
    Il determinismo, che si rivela dalle prime fasi, e’ orientato verso un progetto ben preciso e finalizzato: determinismo e finalismo si toccano e si condizionano.
    3. Pertanto, l'embrione si dimostra sin da subito protagonista del suo esistere biologico. Si e’ dinanzi ad un vero e proprio protagonismo biologico, che si manifesta nella precisa dinamica dell'impianto, nell’orientamento dei processi di attivazione genomica dei vari tessuti e organi, nel colloquio biochimico, immunologico e ormonale" che caratterizza la placentazione.
    Se le conoscenze della fisiologia embrio-fetale e della interazione madre-embrione sono state acquisite e indubbiamente migliorate, anche l'attuazione del braccio diagnostico e l'approccio terapeutico riguardo le eventuali condizioni patologiche, materne e fetali, ha subito una positiva evoluzione.
    Gli studi e i risultati degli ultimi vent’anni hanno potuto validare una incredibile compliance del feto. In talune condizioni patologiche, e’ stata utilizzata la terapia fetale non invasiva: farmaci e molecole, immesse nel circolo materno, raggiungono il piccolo paziente, per via transplacentare, espletando una terapia adeguata alle necessita’ emodinamiche e biochimiche del feto, in base al peso, stimato ecograficamente. Esemplificazioni di tali terapie sono l’uso di farmaci antiaritmici nelle gravi tachiaritmie fetali e di farmaci antivirali per bloccare il passaggio verticale dell’infezione HIV.
    Non meno importanti, si sono dimostrati gli approcci terapeutici, per via invasiva, ecoguidati, nelle gravi patologie fetali, come l'incompatibilita’ Rh, le patologie malformative, con versamenti endotoracici ed endoperitoneali, le gravi uropatie ostruttive, le p-PROM precocissime, le patologie gozzigene ed altre ancora, che hanno cambiato completamente la loro storia naturale, in termini prognostici e al lungo follow up, grazie ad interventi infusionali o drenanti.
    Si e’ restituita, cosi’, la capacita’ gestazionale a molte pazienti, con risultati insperati fino a pochi anni orsono.
    In una prospettiva a piu' lungo termine si pongono potenzialita’ offerte dalla terapia genica somatica in utero.
    Tutte queste nuove e importanti conquiste scientifiche devono svilupparsi nel rispetto dell’individualita’ dell’embrione, con riguardo alla salute completa della madre, ed in una visione prospettica verso il divenire del nuovo individuo. Ognuna di queste risorse scientifiche e tecnologiche sottolinea e ribadisce la vita che inizia nell’embrione, la unicita’ di questo nuovo essere vivente che inizia la sua interazione con l’ambiente, prima nel grembo materno, poi nel mondo esterno, in un divenire unico e specifico.
    Il cammino della ricerca scientifica circa lo studio della vita dell’embrione e dei suoi rapporti con l’ambiente materno e sociale e’ solo all’inizio.
    4. I positivi traguardi della medicina embrio-fetale fin qui raggiunti ci sollecitano a progredire nella ricerca e ci rafforzano nell’impegno di: curare l’embrione ispirandosi agli stessi principi etico-deontologici propri di ogni altro intervento sanitario, garantendo, in tal modo, la stessa dignita’ dovuta ad ogni paziente e le condizioni umane per crescere e svilupparsi;
    diffondere nella cultura scientifica e sanitaria le esigenze della vita embrionale, come conquiste della ricerca e patrimonio di tutta l’umanita’;
    sensibilizzare i responsabili della sanita’ pubblica a creare le strutture sanitarie necessarie a favorire un ambiente idoneo allo sviluppo dell’embrione, a cominciare dall’assistenza adeguata alla madre e alle dinamiche materno-embrionali;
    rilanciare l’insegnamento dell’embriologia nell’itinerario universitario del personale medico-sanitario, come momento di particolare rilevanza formativa per la conoscenza e la maturazione di un adeguato rapporto con il paziente;
    favorire ricerche interdisciplinari coinvolgendo tutte le componenti della societa’ in modo che l’embrione sia conosciuto e accolto nella sua inviolabile dignita’.
    vigilare sulla divulgazione delle informazioni che hanno come riferimento l'embrione e il feto in modo che la cultura dell'embrione "soggetto" possa diffondersi nella societa' italiana ed europea.


    Prof. Adriano Bompiani, Universita’ Cattolica del S. Cuore
    Prof. Pierluigi Benedetti Panici, Universita’ Campus Biomedico
    Prof. Ermelando Vinicio Cosmi, Universita’ di Roma La Sapienza
    Prof. Bruno Dallapiccola, Universita’ di Roma La Sapienza
    Prof. Vito Fazio, Universita’ Campus Biomedico
    Prof. Salvatore Mancuso, Universita’ Cattolica del S. Cuore
    Prof. Massimo Moscarini, Universita’ di Roma La Sapienza
    Prof. Emilio Piccione, Universita’ di Roma Tor Vergata
    Prof. Domenico Arduini, Universita’ di Roma Tor Vergata
    Prof. Giuseppe Noia, Universita’ Cattolica del S. Cuore
    Prof. Giuseppe Benagiano, Universita’ di Roma La Sapienza
    Prof. Giovanni Pirone, Direttore Istituto di Medicina Sociale


    ancora contributo di Angelo Vescovi quello che è forse il più importante ricercatore di cellule staminali agnostico


    NTERVISTA con il prof. Angelo Vescovi (scienziato agnostico ) di Daniela Minerva (L'espresso, n.34 - 26 agosto 2004)

    DA LAICO VI DICO: È UNA BARBARIE
    Il maggiore esperto di staminali del San Raffaele condanna la scelta inglese: inumana, ma soprattutto inutile, dice. Perché si può fare ricerca senza embrioni


    Ecco: ho davanti Dio: così Angelo Vescovi definisce una straordinaria coltura di cellule staminali a cui sta lavorando: "Possono generare tutto". Lui è uno degli studiosi di cellule staminali più importanti del mondo, dirige l'Istituto messo in piedi al San Raffaele di Milano per queste ricerche e sta per partire con una sperimentazione sull'uomo di una terapia per due patologie degenerative del sistema nervoso. È uno scienziato duro, puro e patentato, e si definisce agnostico, taoista. Eppure...
    Professor Vescovi, bella notizia dall'Inghilterra, il via libera alla clonazione per scopi terapeutici.
    "È un delirio".
    Come sarebbe a dire?
    "Clonare esseri umani per poi distruggerli è un delirio".
    Ma un embrione di sette giorni è un essere umano?
    "Per la biologia, sì. La vita nasce all'atto della formazione dello zigote, ovvero con la fecondazione. Da quel momento in poi c'è un essere umano. Ora, qui diciamo che é del tutto lecito creare esseri umani per poi distruggerli al fine di ricavare cellule staminali che, chissà se e quando, hanno utilità terapeutica. Non solo: pretendiamo di spacciare questa roba per la massima espressione delle scienza e della tecnologia. No, è proprie la ragione che con questa storia è stata sconfitta".
    La ragione è stata sconfitta?
    "Angelo Vescovi, San Raffaele: garantisco che è una pura coincidenza. Io mi chiamo così, ma sono del tutto agnostico. E la mia analisi non si basa su una logica religiosa. Eppure a me, scienziato illuminista, la ragione dice due cose: che gli embrioni sono esseri umani e che crearli per poi distruggerli é una sconfitta. Così é dal punto di vista di uno che non vuole farsi contaminare nel giudizio né dall'una né dall'altra ideologia: né dai dogmi cattolici né da quelli laici".
    Eppure il dilemma della liceità di procedere con la clonazione terapeutica e il lavoro sulle staminali sembra proprio per gli scienziati laici un nervo scoperto. Ogni volta che la politica e le confessioni pongono il veto, la scienza grida all'oscurantismo. E la vicenda inglese pare l'ennesima dimostrazione che i paesi anglosassoni hanno una sensibilità maggiore in questo senso.
    "Obietto: la scienza è assoggettabile agli stessi limiti che si pone la società in cui essa vive. Altrimenti è barbarie"
    Eppure questi limiti vengono varcati continuamente perché gli scienziati, comunque, quando hanno un'idea la perseguono.
    "Sì, ma questo non vuol dire che sia lecito, né inevitabile. La discussione in materia di clonazione terapeutica riporta sempre allo stesso punto: l'embrione è o no un essere umano? La biologia non mi può dire che non lo é. Io so che la mia è una voce dissonante all'interno della comunità scientifica. E questo mi sta creando dei problemi".
    In un paese che vara una legge, la 40, dove è scritto chiaro e tondo che chi tocca un embrione per fini scientifici va in galera, non mi vorrà far credere che la boicottano perché dice che l'embrione è un essere umano?
    "[...] Voglio rispondere: parte della comunità scientifica e dei mass media è vittima dell'ideologia della laicità a torti i costi. Questi pasdaran della "libertà di scienza" a prescindere da tutto, anche dalla valutazione che sia o no buona scienza, subdolamente mi scavano la fossa, suggerendo che sono un bigotto. Figurarsi: io lavoro da 14 anni sulle cellule staminali. E ripeto che creare embrioni per poi distruggerli dicendo che non ci sono alternative, e che questo curerà malattie terribili, è una sciocchezza".
    Parliamo delle alternative.
    "No".
    Ma perché?
    "Perché è la clonazione terapeutica a essere un'alternativa. Un'alternativa remota a pratiche terapeutiche esistenti che utilizzano cellule staminali non embrionali. Mi spiego: le terapie a base di cellule staminali tratte dal sangue sono nella pratica medica corrente, ovviamente di altissimo livello, che salva un paio di migliaio di pazienti l'anno. Poi, il trapianto di cornea: non si fa con le staminali embrionali, ma con le cellule staminali dell'epidermide con cui si costruiscono cornee artificiali da trapiantare. Ancora, sempre con le staminali dell'epidermide si fanno i trapianti di pelle salvavita per i grandi ustionati. Stiamo parlando di terapie in pratica clinica, non di fantascienza.
    D'accordo, ma chi pensa alla clonazione terapeutica pensa al diabete, come gli inglesi the hanno avuto il via libera e, soprattutto, alle malattie neurodegenerative: Parkinson, Alzheimer, Amiotrofica.
    "Le neurodegenerative sono il cavallo di battaglia di chi propugna la clonazione: certo sono malattie terribili e senza cura, ma proprio per questo spaccano il cuore dell'opinione pubblica e la spingono a giustificare tutto. Bisogna però, da scienziati illuministi, chiedersi: quanto siamo vicini a una terapia per questi malanni se percorriamo la via della clonazione terapeutica? Non stiamo, invece, scartando vie più promettenti per aderire al dogma che clonare è segno di libertà scientifica? Bene, la scienza oggi mi dice che siamo lontanissimi da una terapia, per una serie di problemi tecnici forse insormontabili".
    Ma se non si comincia non si arriva mai.
    "Ci potremmo arrivare, minimo tra dieci anni se va tutto bene"
    É una buona speranza.
    "No. Perché c'è un'alternativa più vicina. Si possono utilizzare cellule staminali cerebrali per trapiantarle nel cervello dei malati e far ricrescere il tessuto intaccato dalla malattia. E queste sono cellule disponibili dal 1999. Sono quelle che utilizzeremo noi in una sperimentazione sull'uomo che inizierà entro il prossimo anno".
    Da dove vengono queste cellule?
    "Da feti abortiti che non pongono problemi etici (ndr. Fattisentire: feti abortiti spontaneamente, come il Prof. Vescovi ha confermato anche al Meeting di Rimini: "Ho detto "spontanei". Basterebbero i 44 aborti che avvengono ogni settimana nella sola provincia di Milano per la terapia di decine di migliaia di malati" dal Meeting quotidiano - 26 agosto 2004). Con la tecnica da noi sviluppata, ma che anche un gruppo americano ha in mano, con il cervello di un singolo feto si ottengono cellule sufficienti a trapiantare alcune decine di migliaia di pazienti. E lo si può fare da domani. [...] Ma c'è un'alternativa meravigliosa dietro l'angolo".
    Le toccherà svelarcela.
    "Quello che nessuno dice mai é che le cellule staminali embrionali non sono il problema, perché esse, per conto loro, non sarebbero mai capaci di diventare una vita. Sono cellule potentissime,e basta. Il problema é che per ottenerle bisogna fare degli embrioni e poi disfarsene. Ma se ci fosse un modo per ottenere le cellule senza dover creare e uccidere un embrione, il dilemma etico svanirebbe".
    Scusi, ma mi pare un'ovvietà.
    "Non lo è: è un filone di ricerca molto promettente. Quello che ci porta a riavvolgere la macchina del tempo di una cellula adulta e riportarla allo stadio di staminale embrionale".
    Magia?
    "No, Alan Trouson, direttore scientifico dell'istituto di ricerche sulla fertilità della Monash University, a Richmond Victoria in Australia, lo ha fatto. Ha trapiantato una cellula embrionale staminale nel nucleo di una cellula adulta e ha creato una linea cellulare".
    Sempre clonazione è.
    "Ma non di un essere umano. Trouson ha clonato una staminale ottenendone milioni. Ma le staminali non sono altro che cellule; il problema etico è azzerato. Allora io chiedo: perchè investire miliardi in un obbrobrio come la clonazione terapeutica quando ho alternative potenti come questa?"
    Si risponda.
    "Perché c'è una presa di posizione ideologica che non ha niente a che fare con la scienza e che ritiene che il progresso scientifico passi attraverso la clonazione per ottenere cellule staminali embrionali. E poi ci sono interessi economici mostruosi".
    Sono interessi maggiori dl quelli che si potrebbero sviluppare attorno al nuovi filoni? "Ci sono di mezzo i brevetti. Le tecniche di clonazione ed estrazione delle staminali embrionali sono tutte coperte da brevetti. Che diventerebbero carta straccia se le alternative, come il processo ideato da Trouson, diventassero realtà terapeutica".


    il presidente della società italiana di genetica umana Bruno Dalla Piccola


    Professor Dallapiccola, perché ritiene inaccettabile l¿utilizzo delle cellule staminali da embrione?

    ¿Prima devo fare una premessa. Devo dire che mi ha molto tranquillizzato il fatto che il ministro Veronesi, durante la presentazione del Rapporto, abbia detto che si tratta ancora di un documento provvisorio. Infatti (e questo è dovuto alla fretta con cui è stato redatto) ci sono parti che non soddisfano completamente. Come si fa a conciliare l¿autorizzazione dell¿uso delle cellule da embrione col discorso della tutela dell¿embrione?¿.

    Qual è la sua posizione, e quali le motivazioni?

    ¿I sette dissidenti, di cui anch¿io faccio parte, vorrebbero un¿enfasi maggiore e migliore sulla garanzia che in nessun modo si passi attraverso l¿embrione, e sulla necessità di fare prima ricerche sull¿animale¿.

    Resta comunque il fatto che esistono embrioni soprannumerari, nei laboratori che praticano la fecondazione in vitro.

    ¿Intanto, bisognerebbe chiudere la stalla prima che i buoi scappino, e quindi bloccare in anticipo questo fenomeno. Poi, un aparte degli embrioni soprannumerari potrebbe essere data in donazione. Infine, c¿è un punto che va chiarito. Non è vero che dopo 5 anni questi embrioni sono tutti morti. Dopo 10 anni, il 40% degli embrioni sono ancora vitali. Questo non può essere un argomento sufficiente. E comunque, si tratta di un problema di difficile soluzione¿.


    sull'articolo di aprile on line ripeto si tratta di un'articolo copiato e manipolato. ti ho invitato a dimostrarmi dove nell'articolo originale si facciano riferimenti alla natura dell'embrione , ma non lo hai fatto semplicemente perchè non ci sono. rinnovo l'invito dunque a identificare nell'articolo del resto del Carlino i riferimenti all'ebrione come non persona. se ti ostinerai a ripetermi la stessa pappardella dell'articolo serissimo con connotazioni scientifiche non mi rimarrà amaramente che constatare la tua mala fede ( le connotoazioni scientifiche dei partecipanti al conv3gno non sono in discussione, le conclusioni personali dell'articolista Patrignani se permetti si)




    [Modificato da lupog 09/06/2007 4.03]

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    00 09/06/2007 14:13
    Non so se hai notato, ma sono quasi tutti "medici" provenienti da ambienti cattolici, e non a caso non dicono nulla di scientificamente rilevante... si preoccupano solo di definire l'embrione come qualcosa che è intrinsecamente Persona, cosa che è impossibile a priori data la convenzionalità del concetto di persona!

    Le affermazioni di Musy restano totalmente integre nella loro validità di DATI DI FATTO OGGETTIVI.

    Da parte mia non esiste e non può esistere davvero nessun "integralismo" nell'affermare ciò che affermo, e Musy stesso ha detto che lo stabilire cosa debba essere considerato persona e cosa no non può che derivare da una convenzione esattamente come lo è stabilire a che età si diventa maggiorenni. Musy infatti non dice che l'embrione non è persona, dice che se l'embrione è persona allora lo è anche lo spermatozoo, e lo DIMOSTRA in 4 punti oggettivi. (Quindi, essendo ridicolo definire Persona uno spermatozoo, è ridicolo anche definire persona un embrione).

    In realtà penso che i criteri per definire cosa è Persona riguardino la presenza di una Coscienza.

    Per affrontare il discorso senza ideologie ed in modo più serio, si legga queso topic: freeforumzone.leonardo.it/viewmessaggi.aspx?f=64222&idd...

    oppure si taccia, per favore.




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    00 09/06/2007 14:25
    dal momento della fecondazione il meccanismo si mette in moto, dire che è persona solo quando a un embrione si forma la retina o quando gli si chiude il tubo neurale è pura ipocrisia visto che ciò è certo accadrà nei tempi previsti. dal momento che ha il suo intero patrimonio genetico tutto è già prestabilito.

    poi è inutile discutere con upuat, continuerà a postare link ad altre discussioni (che tra l'altro farlo verso altri forum credo sia anche vietato) ad accusare tutti di essere parte del grande complotto cattolico e a non rispondere mai alle argomentazioni altrui.




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    00 09/06/2007 15:20
    HAI RAGIONE lUX MI SONO RESO CONTO ANCH'IO CHE DISCUTERE CON LUI è TOTALMENTE INUTILE. CONSIDERA GLI SCIENZIATI CHE NON PORTANO ACCQUA AL SUO MULINO COME DEI NON SCIENZIATI DIMENTICANDO CHE LA SCIENZA è DIALETTICA E PRESUPPONE UN DIBATTITO TRA POSIZIONI DIVERSE. INOLTRE CONTINUA AD ELUDERE LE MIE OBIEZIONI CON LA SOLITA TIRITERA DELI DATI OGGETTIVI DI MUSY .... FRANCAMENTE SCONFORTANTE. PROPORREI A TUTTI COLORO CHE VOGLIANO AFFRONTARE UNA DISCUSSIONE IN MANIERA NON IDEOLOGICA DI CREARE UN ALTRO POST DOVE ANALIZZARE PACATAMENTE LA QUESTIONE EMBRIONE STAMINALI, RICERCA SCIENTIFICA USCENDO DALLA POLEMICA IDEOLOGICA SU QUALI SIA E QUALE NON L'ETICA CATTOLICA. MAGARI INVIATEMI UN EMAIL FFZ COSì CI METTIAMO D'ACCORDO

    [Modificato da lupog 09/06/2007 15.21]

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    00 09/06/2007 17:41
    Re:

    Scritto da: (Upuaut) 09/06/2007 14.13
    Per affrontare il discorso senza ideologie ed in modo più serio, si legga queso topic: freeforumzone.leonardo.it/viewmessaggi.aspx?f=64222&idd...

    oppure si taccia, per favore.

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    00 09/06/2007 17:57
    upuat è così prevedibile...
    non è che puoi farci un riassuntino delle tue idee? Io, sinceramente, non ho ancora capito cosa ne pensi.




    Fra 30 anni l'Italia non sarà come l'avranno fatta i governi, ma come l'avrà fatta la TV
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    00 10/06/2007 01:31
    ho preso atto che gli scienziati hanno posizioni molto differenti sul momento in cui comincia la vita di un essere umano come individuo: per alcuni comincia fin dal concepimento, per altri solo dopo alcune settimane , altri ancora la posticipano al momento del parto. Di fronte ad un simile disaccordo trovo sorprendente che non si ricorra al principio di precauzione per tutelare giurdicamente l'embrione in attesa che le conoscenze siano più precise e definite. Molti scienziati invece di dire: "non conosciamo esattamente quando cominci la vita di un individuo per cui precauzionalmente è giusto proteggere l'embrione come primo stadio dell'esistenza di unessere umano" fanno il ragionamento esattamente inverso per cui visto che non si sà con precisione se l'embrione sia un essere umano o meno affermano di sentirsi autorizzati ad usarlo e manipolarlo come un semplice ammasso di cellule indistinte."
    in secondo luogo c'è una parte del mondo scientifico che rifuguandosi dietro la propria autonomia pretende di autodetermionarsi eticamente ossia di stabilire senza alcun controllo fin dove spingersi nella ricerca. Una simile concezione dell'autonomia sfocia nell'arbitrio: in nessun campo del vivere sociale vi può essere un soggetto che possa pretendere di non sottostare al controllo e alla valutazione degli altri. è al popolo che spetta l'ultima parola tanto più in un settore delicato come quallo relativo alla vita umana e alla sua maipolazione. Questa è la differenza che sussite tra la democrazia in cui decide il popolo e la tecnocrazia in cui il potere di decidere spetta a chi detiene il controllo e l'accesso ai saperi. Gli scienziati detengono il potere della conoscenza, e possono manipolarla in funzione dei propri interessi se non sono chiamati a rispondere del proprio operato dinanzi all'opinione pubblica. Quest'ultima deve pretendere di essere informata nel modo migliore così da poter decidere nella maniera più consapevole possibile. E per questo che ho proposto di creare una discussione in cui scambiarvci le informazioni che abbiamo in modo da discuterne al fine di avere maggiore consapevolezza su argomenti delicati quali la fecondazione asssitita e la ricerca sulle staminale. fatemi sapere.
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    00 10/06/2007 02:06
    Ma tutte queste pippe so inutili!
    La questione è più semplice di quanto sembri! Bisogna scegliere se la vita inizi al concepimento o alla nascita. Allora se consideriamo un ammasso di materia tutto ciò che precede la nascita, si fissi questo termine e lo si tratti come massa informe SEMPRE. Se invece consideriamo vita tutto ciò che segue il concepimento allora lo si preservi SEMPRE. Anche se una donna rischia di rimanerci, lo si preservi. La scienza ci aiuterà poco a mio parere...si deve scegliere tra queste 2 opzioni morali: uccidere una vita al costo di salvarne un altra, oppure non ucciderne affatto.
    "Vertù contra furore
    prenderà l'arme, e fia 'l combatter corto
    chè l'antiquo valore
    ne l'italici cor' non è ancor morto"
    -F. Petrarca-

    "La religione è l'oppio dei popoli"
    -Marx-

    "E' scientificamente dimostrato che la fortuna esiste...altrimenti come ci spiegheremmo un successo dei nostri avversari?"

    "Meglio restare in silenzio ed apparire stupidi, che parlare e togliere ogni dubbio"
    -Confucio-

    http://www.freeforumzone.leonardo.it/viewforum.aspx?f=87753
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    00 10/06/2007 11:06
    Re:

    Scritto da: Lux-86 09/06/2007 17.57
    upuat è così prevedibile...


    Ah perchè tu no eh?? E' da settimane che continui a ripetere la stessa tiritera trita e ritrita, già smontata in partenza da Musy stesso col solo uso della LOGICA!



    Scritto da: Lux-86 09/06/2007 17.57
    non è che puoi farci un riassuntino delle tue idee? Io, sinceramente, non ho ancora capito cosa ne pensi.

    Forse hai ignorato il topic che ho aperto su questo stesso forum:
    freeforumzone.leonardo.it/viewmessaggi.aspx?f=25582&idd=6252

    Ad maiora.

    [Modificato da (Upuaut) 10/06/2007 11.08]

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    Lux-86
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    00 10/06/2007 11:26
    La mia argomentazione non è stata smontata da nessuno, tantomeno da musy, come ha ben capito giuliamomagno (con cui mi trovo d'accordo) di solito in queste faccende si tende a usare il sistema cautelativo nei confronti del più debole, ma gli scientisti hanno deciso che la loro emancipazione debba passare assolutamente per la distruzione dell'embrione, così sia. amen.

    comunque guarda che nell'altro topic la mia tesi rimane ancora perfettamente in piedi, tu ti sei limitato a ripetere spermatozoo=embrione (cosa che ho già dimostrato falsa) e a dire di passare per "altre" discussioni.




    Fra 30 anni l'Italia non sarà come l'avranno fatta i governi, ma come l'avrà fatta la TV
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    00 10/06/2007 11:33
    lux ma la tua posizione qualìè allora?


    « Al futuro o al passato, a un tempo in cui il pensiero è libero, quando gli uomini sono differenti l'uno dall'altro e non vivono soli...
    a un tempo in cui esiste la verità e quel che è fatto non può essere disfatto."
    George Orwell


    "Credi tu, gli chiesi, che io abbia ragione o torto?
    Lei ha ragione...
    E allora perchè dovrei fuggire?"
    Emilio Lussu "Marcia su Roma e dintorni"







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    00 10/06/2007 12:14
    Re:

    Scritto da: Lux-86 10/06/2007 11.26
    La mia argomentazione non è stata smontata da nessuno, tantomeno da musy, come ha ben capito giuliamomagno (con cui mi trovo d'accordo) di solito in queste faccende si tende a usare il sistema cautelativo nei confronti del più debole, ma gli scientisti hanno deciso che la loro emancipazione debba passare assolutamente per la distruzione dell'embrione, così sia. amen.

    comunque guarda che nell'altro topic la mia tesi rimane ancora perfettamente in piedi, tu ti sei limitato a ripetere spermatozoo=embrione (cosa che ho già dimostrato falsa) e a dire di passare per "altre" discussioni.



    Ci risiamo con la tiritera...
    Proverò a risponderti citando Rainboy:



    Sembri molto saldo sulle tue convinzioni, ma credo che tu abbia fatto alcuni fraintendimenti sul significato biologico della fecondazione. Hai affermato alcune cose esatte, e alcune che invece sono sbagliate. Premetto che sono soltanto uno studente di medicina; e che nella mia facoltà, il dibattito è acceso. Comunque il mio interesse per la materia è sempre stato più che accademico, studiando io per dedicarmi in futuro alla ricerca scientifica, e penso di poter rettificare alcune cose.

    In primis, vediamo i punti chiave della tua definizione di zigote (ovvero ovulo fecondato):

    Per la genetica e la biologia l'ovulo fecondato è:
    1)VIVO
    2)UN ESSERE UMANO, dati i 46 cromosomi caratteristici della nostra specie.
    3)IN VIA DI SVILUPPO.

    Il primo punto è senz’altro vero.
    Il secondo punto è vero, ma fuorviante: effettivamente spesso per comodità si dice che “è un essere umano”, data l’indisputabile identità genetica umana dello zigote; ma a mio giudizio sarebbe più corretto dire “un organismo che appartiene alla specie umana”. Questo appunto perché si tratta soltanto, si fa per dire, di una cellula diploide; non lo si può confondere con un essere pensante e dotato di funzioni metaboliche autonome, che di fatto è ciò che è un essere umano.
    Il terzo punto è senz’altro vero.
    Poi:

    Quello che qualcuno vuol far apparire convenzionale è la localizzazione della "coscienza" di un essere umano.
    In realtà non c'è biologo in grado di isolare e localizzare il sito della "coscienza", quindi la scienza considera uomo a tutti gli effetti e scopi un embrione nell'istante del concepimento.

    Mi spiace, ma questo è assolutamente falso.
    E’ stato dimostrato già da secoli che la sede della coscienza è nel cervello; e negli ultimi decenni si è addirittura dimostrata la zona approssimativa in cui essa risiede: senza entrare in dettagli anatomici che forse ti causerebbero problemi, diciamo pure approssimando che si tratta dei lobi prefrontali della corteccia cerebrale.
    Anche (ma non soltanto) sulla base di questo, la scienza non ha mai definito l’embrione “uomo fin dall’istante del concepimento”. Soltanto la religione cristiana lo ha fatto, e soltanto di recente (è stato nel 1870 che si è scelto di abrogare le tesi tomiste di S.Tommaso, che dichiaravano fra le altre cose che l’embrione è umano solo dalla, se ricordo bene, sesta settimana dal concepimento se maschio, nona settimana se femmina. S.Tommaso aveva infatti dissezionato dei feti, giungendo per vie diverse a conclusioni simili a quelle che gli anatomisti avrebbero raggiunto secoli dopo: lo sviluppo fisico è requisito indispensabile per la nascita della coscienza).
    La realtà dei fatti è che la scienza manca di una definizione solida e compatta; essendo le nostre conoscenze in materia di cervello recenti e oltretutto ancora ampiamente incomplete e in evoluzione, i singoli scienziati hanno teso a farsi solo idee personali; non hanno mai perso tempo a fare un qualche documento di validità universale per definire lo stato attuale, scientificamente parlando, del quorum di conoscenze in materia. Perlomeno nulla che fosse accessibile ai profani.
    E questo è un errore che oggi stiamo pagando, purtroppo anche a causa dell’attuale Papa e delle sue posizioni poco permissive in materia di ricerca sugli zigoti.

    Messe in chiaro queste cose, se noti, le posizioni che hai sostenuto circa i motivi per cui uno zigote è una persona/individuo cosciente, perdono una parte del loro significato. Comunque hai contraddetto tu stesso le tue tesi; se ci fai caso, hai detto:

    La mia unghia non ha la medesima dignità scientifica della mia persona...
    Anche se possiede in TOTO il mio patrimonio genetico.

    Il che è assolutamente vero. Il problema è che in effetti, il pezzettino della tua unghia (anzi, non dell’unghia, per correttezza scientifica nel nostro esempio diciamo piuttosto della pelle) se stimolato con le opportune tecniche, potrebbe comportarsi ESATTAMENTE come uno zigote. Costruire un nuovo individuo, pensante e intelligente, che certamente avrebbe una dignità pari a quella della sua matrice genetica, ovvero te.
    E’ già stato fatto con altri tipi di cellule, e al giorno d’oggi le moderne tecniche di clonazione lavorano proprio su questo principio. Neanche a dirlo, si è visto che la pelle è proprio uno dei tessuti più adatti allo scopo, essendo dotata di una programmazione genica che la predispone a rigenerarsi in fretta; la clonazione del resto è possibile proprio perché, come hai detto tu, quelle cellule hanno in sé tutto il tuo patrimonio genetico.
    Da questo si evince che l’unico elemento che restava alla tesi della “persona cosciente fin dal concepimento”, ovvero la sua identità genetica umana, decade: da un lato, avere il genoma di un individuo umano è una condizione sicuramente necessaria, ma non sufficiente per essere considerati un “individuo umano animato/pensante” che merita diritti di inviolabilità; dall’altro lato, l’esistenza di forme di vita dotate di genoma umano ma prive di qualsiasi coscienza (come ad esempio i globuli bianchi che ti mettono in coltura ogni volta che vai a fare un prelievo del sangue) smentisce l’idea che sia logico dare dei diritti di inviolabilità a tutto ciò che è umano ma non pensante: altrimenti, il laboratorio che ti fa le analisi del sangue dovrebbe essere processato alla stregua di un covo di nazisti.

    Lo spermatozoo e l'ovulo, separatamente, sono due cellule gametiche appartenenti ai genitori.
    Quando si uniscono significa invece TUTTO...questa unione prende il nome di "fecondazione".
    E' scontato che tale unione generi una PERSONA...aspetta circa 9 mesi e ne avrai la piena consapevolezza.

    Abbiamo di fronte un processo, complicato e lungo, come quello della fecondazione; è un continuum di eventi che non dà nessuna garanzia di successo. Devo infatti smentire anche un’altra tua affermazione, quella dell’ovvietà della nascita del bambino nove mesi dopo il concepimento. In linea generale tu conosci senz’altro i rischi di aborto spontaneo; ma forse non sai quanto sono consistenti nella realtà. Nei primi sei giorni dalla fecondazione, per cause particolari, muore l’80% degli zigoti; ad essi si aggiungono ulteriori percenutali consistenti nelle prime fasi dell’embriogenesi. Infatti il corpo materno non è consapevole a livello chimico e ormonale della gravidanza, fino al momento in cui questa fase critica (i primi sei giorni) non è stata superata. E il numero di aborti spontanei nel primissimo mese di gravidanza è anch’esso significativamente alto, sebbene spesso la madre non possa ancora accorgersene coscientemente, non avendo realizzato la propria condizione di maternità che tuttavia, dal settimo giorno, esiste già a livello ormonale. In definitiva quindi, la presunta linearità del processo di embriogenesi non esiste: solo una minuscola porzione di queste cellule che tu già chiami persone, sopravvive per svilupparsi.

    Vedi bene che a questo punto ci troviamo di fronte a qualcosa di molto scabroso. Non ci sono confini netti; abbiamo una catena di eventi che se con sommi sforzi riuscirà a completarsi, allora forse porterà alla nascita di un nuovo bambino. Il miracolo della vita.
    Il problema è che noi dobbiamo, in un modo o nell’altro, tradurre tutto questo in leggi. E non possiamo farlo appellandoci ad un gradino fondamentale, perché non c’è; sarebbe bello, ma non possiamo prendere l’attimo della fecondazione, o quello della nascita, o quello di inizio di una qualsiasi settimana, e dire “Ecco! Qui abbiamo di fronte una nuova coscienza, un nuovo individuo umano meritevole di protezione, qui tutto diventa inviolabile”.
    Non c’è modo di dirlo; se per essere autorizzati a parlare di “coscienza” tutto dipende dal graduale sviluppo di un sistema nervoso umano, allora ci accorgiamo che non c’è verità SCIENTIFICA che ci autorizzi a dire che questo o quel punto della catena è sacro.
    I dogmi, nella scienza, non esistono.

    Qui si conclude il ragionamento scientifico, e ti ringrazio per avermi ascoltato. Anche il post potrebbe concludersi.
    Ma per chi fosse interessato, adesso, voglio andare brevemente sul personale.
    Di mio infatti, voglio sottolineare una cosa.
    Riflettiamo, siamo in questa situazione spinosa. Saremo forzati necessariamente, inevitabilmente a prendere delle decisioni basate su convenzioni, non su fatti indisputabili a favore dell’esistenza di un individuo, dato che abbiamo visto che non ce ne sono; se la mente è un metabolismo elettrochimico di spaventosa complicatezza e bellezza, sostenuto fisicamente dal cervello, occorrendo nove mesi di graduale sviluppo del sistema nervoso per arrivare a quella che vediamo come una mente pensante, tutto diventa molto complicato. Ed è spiacevole, parlando di un argomento così importante. Un feto di sei mesi ha già un considerevole cervello, basterà quello? E per quanto riguarda un feto di cinque? E uno di otto?
    So che ci sono dei dati scientifici rilevanti in proposito, circa l’attività cerebrale, eccetera; ma nulla di schiacciante, nulla che ci permetta un verdetto inoppugnabile; sono concesse soltanto delle ragionevoli supposizioni.
    Se legiferassimo sulla base di questo, come è accaduto nel caso dell’aborto, potremmo avere ragionevoli certezze di fare la cosa giusta. Potremmo dire che ci sono dei margini di errore accettabili, ma non sarà mai possibile avere una garanzia assoluta. Sarebbe bello avere delle certezze positive, oltre che delle certezze negative.
    Chi interviene qui, allora? Le religioni, ovviamente.
    Quando si usa un concetto non scientifico come quello di “anima”, che non bisogna mai per nessun motivo confondere con quello scientifico di “coscienza”, dato che la coscienza è parte integrante della mente (e sappiamo che mente e anima NON sono la stessa cosa, anche se la teologia a volte cerca indebitamente di sovrapporle), abbiamo una grande facilità di giudizio. Qual è il problema, in fondo? Prendiamo un anello qualsiasi della nostra catena; diciamo che in quel momento la divinità onnipotente deposita l’anima; e a quel punto, ecco che abbiamo una situazione che si presta all’emanazione di leggi, legali e morali, a prova di bomba. Dall’anima in poi, tutto è creatura di Dio, tutto è pensante, e tutto diventa sacro.
    Questa è un’opzione molto valida, per chi è credente. Risolve molti problemi. C’è un solo problema: non è scientifica. Si basa sulla fede, non su una certezza sperimentale, su un’osservazione o su una teoria empirica. Soltanto sulla fede. Per molti questo può anche bastare; è così che, ragionando in modo perfettamente logico, si può affermare che l’aborto diventa un crimine, che la contraccezione post-fecondazione è omicidio, che il preservativo stesso diventa immorale.
    Col senno di poi, chi lo sa: tutto questo potrebbe anche risultare in una reale difesa della vita; potrebbe diventare un grande caposaldo dei nostri valori spirituali interiori, che porti ad una visione di maggior amore fra le persone. Se ci si crede, perché non sceglierlo? Siamo in un paese democratico.
    Ma bisogna sempre ricordarsi PERCHE’ lo si è scelto.
    Non per la scienza, che ha smentito i presupposti di questa tesi, dimostrando (sia pur indirettamente) che non può esistere coscienza nello zigote.
    Non per la logica, che ci dice che simili ragionamenti pongono curiosi paradossi, come la donazione del sangue, il trapianto di organi, la clonazione, la gemellarità monovulare (due anime al prezzo di una?) e così via.
    Bensì per fede. Solo ed esclusivamente, sulla base della fede.
    Questo è quanto. Nessun credente a mio giudizio dovrebbe scordarselo, o finirà per vedere fatti empirici dove esistono soltanto idee.

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    Re:

    Scritto da: Pius Augustus 10/06/2007 11.33
    lux ma la tua posizione qualìè allora?



    su cosa esattamente? Io considero l'embrione dotato di una sua dignità umana sin dal momento del concepimento perchè non mi pongo il problema del momento in cui abbia una coscienza o inizi a provare dolore o altro, dal momento del concepimento l'embrione inizia a muoversi subito in quella direzione e fermarlo prima sostenendo che non è ancora arrivato dal mio punto di vista è ipocrita. (e questo dovrebbe rispondere anche a upuat)
    Riguardo all'aborto io sono favorevole nei casi in cui il parto possa mettere a repentaglio la vita (sia in senso fisico che psicologico) della madre (ovvero gravi complicazioni oppure il figlio è frutto di una violenza e in questo caso un parto può essere veramente distruttivo.) in ogni caso la scelta è esclusivamente della madre e di chi le è a fianco (certo a parti casi limite in cui la podestà è attribuita a qualcun'altro.)
    Riguardo alla fecondazione assistita non sono in linea di principio contrario, quello che mi lascia contrito è la creazione di embrioni che poi verranno distrutti o addirittura selezionati in base alla "qualità" tuttavia questo apre grandi problemi perchè, per esempio, fare un impianto con un embrione solo da grandi rischi di fallimento e questo porterebbe ad un nuovo impianto. (e che cavolo, mica ho una posizione su ogni cosa. Io sono l'uomo delle contraddizioni: il socialista che odia i socialisti e il leghista che odia i leghisti [SM=x278632] ) Riguardo alla ricerca creare embrioni dovrebbe essere vietato a mio parere anche perchè ti fanno credere che ormai hanno trovato la soluzione a tutto ma l'oscurantismo clericale impedisca l'ultimo passo, cosa assolutamente falsa e mentre si prosegue su questa strada se ne ignorano molte altre.




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    00 11/06/2007 11:11
    ma scusami prima consideri l'embrione dotato di dignità umana (in pratica è una persona) sin dall'inizio e poi lasci alla madre di disporne? [SM=x278642]

    che esistano altre strade implica che non bisogni seguire questa?

    [Modificato da Pius Augustus 11/06/2007 11.11]



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    00 11/06/2007 12:46
    Re:

    Scritto da: Pius Augustus 11/06/2007 11.11
    ma scusami prima consideri l'embrione dotato di dignità umana (in pratica è una persona) sin dall'inizio e poi lasci alla madre di disporne? [SM=x278642]

    che esistano altre strade implica che non bisogni seguire questa?

    [Modificato da Pius Augustus 11/06/2007 11.11]




    nel senso che se siamo nella situazione che uno dei due rischia la morte o gravi problemi fisici (o la deriva psicologica) ovviamente l'aborto deve essere consentito e qui la scelta tocca ai genitori o a chi la podestà.

    che esistano altre strade significa che bisognerebbe iniziare a puntare su quelle che danno meno problemi etici...




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    00 11/06/2007 14:12
    Re: Re:

    Scritto da: Lux-86 11/06/2007 12.46


    nel senso che se siamo nella situazione che uno dei due rischia la morte o gravi problemi fisici (o la deriva psicologica) ovviamente l'aborto deve essere consentito e qui la scelta tocca ai genitori o a chi la podestà.

    che esistano altre strade significa che bisognerebbe iniziare a puntare su quelle che danno meno problemi etici...



    1:e con quale diritto tu scegli la vita di una persona a prezzo di quella di un altra? forse che se la madre sta morendo il figliolo di 10 anni DEVE donare i suoi organi per salvarla?

    2:ma i problemi etici non sono tali per tutti,per esempio io non sono minimamente toccato dalla sorte di un embrione,e come me un infinità di persone.Tu blocchi una delle possibili strade per salvare delle vite,per salvare quelle che solo una parte della popolazione considera vite...


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    00 11/06/2007 14:30
    1: vorresti costringere la madre a partorire anche se questo potrebbe ucciderla? [SM=x278647] se decide di partorire lo stesso avrà, immagino, le lodi di tutti ma non puoi costringerla. sarebbe, davvero, come costringere x a donare i propri organi per un altro. Come se tu vedessi due persone che stanno per morire e ne potessi salvare una sola, è brutto dirlo ma bisogna pur scegliere.

    2: è una tua convinzione contro un'altra, per me bisognerebbe comunque usare un principio cautelativo come si usa sempre in situazioni del genere. è notizia di qualche tempo fa (c'è anche in questo forum) che si è riusciti a produrre delle staminali da cellule adulte, mi sembra già un grande passo avanti.
    poi scusa: se io, tanto per fare un esempio, considero l'embrione come vita e altri due no non è che mi convinco anch'io o vi lascio fare. IN etica non vale la democrazia per questo siamo destinati a litigare in eterno [SM=x278666]




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    00 11/06/2007 14:38
    Re:

    Scritto da: Lux-86 11/06/2007 14.30
    1: vorresti costringere la madre a partorire anche se questo potrebbe ucciderla? [SM=x278647] se decide di partorire lo stesso avrà, immagino, le lodi di tutti ma non puoi costringerla. sarebbe, davvero, come costringere x a donare i propri organi per un altro. Come se tu vedessi due persone che stanno per morire e ne potessi salvare una sola, è brutto dirlo ma bisogna pur scegliere.

    2: è una tua convinzione contro un'altra, per me bisognerebbe comunque usare un principio cautelativo come si usa sempre in situazioni del genere. è notizia di qualche tempo fa (c'è anche in questo forum) che si è riusciti a produrre delle staminali da cellule adulte, mi sembra già un grande passo avanti.
    poi scusa: se io, tanto per fare un esempio, considero l'embrione come vita e altri due no non è che mi convinco anch'io o vi lascio fare. IN etica non vale la democrazia per questo siamo destinati a litigare in eterno [SM=x278666]



    1:ti sbagli,è il bambino che muore per salvare la vita alla madre in questo caso (e lo costringi a rinunciare alla vita per salvare quella della madre,quindi come a donare gli organi per farlo),come la madre muore per salvare la vita al figlio facendolo nascere.In pratica non c'è soluzione.Se uno muore violi un diritto che non puoi violare data la tua morale,se muore l'altro idem.

    2:allora non sarebbe meglio lasciare fuori l'etica e permettere ad ognuno di comportarsi secondo coscienza?


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    00 11/06/2007 15:25
    1)LA LBERTà DI COSCIENZA QUANDO SI TRATTA DI STABILIRE DELLA VITA DI UN NASCITURO NON è SUFFICENTE.
    2)L'ABORTO è UNA PIAGA CHE Và RIDOTTA IL PIù POSSIBILE MA NON LOS I PUò PROIBIRE PER LEGGGE TOUT COURT PERCHè L'ALTERNATIVA SONO LE MAMMMANE
    3 LA SCIENZA DEV FORNIRE ALL'OPINIONE PUBBLICA GLI STRUMENTI CONOSCITIVI PER DECIDERE SULLA MATERIA NELLA MANIERA PIù CONSAPEVOLE POSSIBILE
    4) QUANDO LA SCIENZA NON è IN GRADO DI DARE RISPOSTE CERTE DEVE SUBENTRARE UN PRINCIPIO GIURIDICO DI TUTELA PRECAUZIUONALE ( O CAUTELARE) DEL SOGGETTO PIù DEBOLE. PER QUESTO OCCORRE RICONOSCERE UNA PERSONALITà GIURIDICA ALL'EMBRIONE SIA PURE PIùSFUMATA RISPETTO A QUELLA RICONOSCIUTA AL FETO
    5)LA RICERCA HA SINORA PRODOTTO RISULTATI SOLO SULLE CELLULE STAMINALI ADULTE NON SU QUELLE EMBRIONALI. ED IN OGNI CASO NON è ACCETABBILE FABBRICARE EMBRIONI PER TRATTARLI COME PEZZI DI RICAMBIO

    [Modificato da lupog 11/06/2007 15.26]

    [Modificato da lupog 11/06/2007 15.27]

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    Pius Augustus
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    00 11/06/2007 15:38
    Re:

    Scritto da: lupog 11/06/2007 15.25
    1)LA LBERTà DI COSCIENZA QUANDO SI TRATTA DI STABILIRE DELLA VITA DI UN NASCITURO NON è SUFFICENTE.
    2)L'ABORTO è UNA PIAGA CHE Và RIDOTTA IL PIù POSSIBILE MA NON LOS I PUò PROIBIRE PER LEGGGE TOUT COURT PERCHè L'ALTERNATIVA SONO LE MAMMMANE
    3 LA SCIENZA DEV FORNIRE ALL'OPINIONE PUBBLICA GLI STRUMENTI CONOSCITIVI PER DECIDERE SULLA MATERIA NELLA MANIERA PIù CONSAPEVOLE POSSIBILE
    4) QUANDO LA SCIENZA NON è IN GRADO DI DARE RISPOSTE CERTE DEVE SUBENTRARE UN PRINCIPIO GIURIDICO DI TUTELA PRECAUZIUONALE ( O CAUTELARE) DEL SOGGETTO PIù DEBOLE. PER QUESTO OCCORRE RICONOSCERE UNA PERSONALITà GIURIDICA ALL'EMBRIONE SIA PURE PIùSFUMATA RISPETTO A QUELLA RICONOSCIUTA AL FETO
    5)LA RICERCA HA SINORA PRODOTTO RISULTATI SOLO SULLE CELLULE STAMINALI ADULTE NON SU QUELLE EMBRIONALI. ED IN OGNI CASO NON è ACCETABBILE FABBRICARE EMBRIONI PER TRATTARLI COME PEZZI DI RICAMBIO

    [Modificato da lupog 11/06/2007 15.26]

    [Modificato da lupog 11/06/2007 15.27]




    1:secondo la tua opinione.

    2:sono daccordo;io sono più che altro per gli incentivi all'adozione.

    3:certo.

    4:Che sia una persona lo sostieni tu.Per me non lo è a prescindere dalla scienza.

    5:non sono per niente daccordo.


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