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    00 19/02/2007 22:19

    PERSONALITA' MULTIPLA

    Sicuramente si tratta di una delle sindromi cliniche meno spiegate, per cui occorre una grande cautela sia nel definirla che nel diagnosticarla.

    La personalità si forma dal patrimonio neurobiologico ereditario e dall’adattamento di questo patrimonio personale alle esigenze socioculturali dell’ambiente: da questa integrazione dinamica si determina la ‘singolarità’ della persona nei suoi aspetti intellettivi, emotivi, volitivi, così come nel suo modo di rapportarsi agli altri.

    Si parla invece di ‘personalità multipla’ quando la personalità è scissa in due, tre (ma anche molte di più) tipologie di carattere, completamente indipendenti fra loro e a volte contrastanti, che convivono nella stessa persona.

    Descrizione della sindrome

    Una caratteristica fondamentale del disturbo di personalità multipla (DPM) è data dalla capacità delle diverse personalità di assumere alternativamente il controllo totale del comportamento senza che vi sia memoria di questo e in molti casi, tra di esse, non vi è consapevolezza reciproca.

    Le differenze fra le diverse personalità non riguarderebbero solamente gli aspetti intrapsichici, ma anche quelli somatici, relativamente alle malattie del corpo, ai comportamenti sessuali, attitudinali, culturali ecc.

    Il passaggio da una personalità all'altra è descritto come rapidissimo, da qualche secondo a qualche minuto, oppure graduale (giorni, mesi). In alcuni casi le differenti personalità coesistenti nella stessa persona sembrano conoscersi reciprocamente e rapportarsi come amiche, compagne o avversarie.

    Il passaggio da una personalità all'altra sembra favorito da uno stato di conflitto fra esse. Il disturbo insorgerebbe nell’infanzia e tenderebbe a durare nel tempo, tendendo gradualmente a diminuire nei cambiamenti ed a stabilizzarsi su una sola personalità.

    Cause della personalità multipla

    Secondo la psicoanalisi la persona mantiene, durante la sua vita,una piena consapevolezza solamente su alcune parti delle sue esperienze e conoscenze, mentre altri ricordi o rappresentazioni del Sé considerati ‘inaccettabili’ a livello intrapsichico vengono mantenuti in compartimenti separati, affinché non entrino in conflitto fra loro e non causino alla persona la perdita di controllo della propria vita.

    Il meccanismo che normalmente la persona utilizza per difendersi da questa conflittualità intrapsichica è la ‘rimozione’, ovvero il trasferimento nell’inconscio dei contenuti ‘indesiderabili’, come in un travaso verticale, dove ciò che non trova spazio in un contenitore cade in un vaso di raccolta sottostante.

    Un altro meccanismo di difesa è la dissociazione, che ha anch’esso lo scopo di creare una barriera fra quello che si vuole conservare e quello che si vuole escludere dalla propria coscienza: il trasferimento avviene in questo caso in senso orizzontale, con lo stesso principio dei vasi comunicanti, per cui si creano più coscienze parallele.

    La personalità multipla dunque potrebbe essere definita come la conseguenza di una dissociazione di una parte dei contenuti della mente, a scopo adattivo, per gestire situazioni particolarmente traumatiche e stressanti, (ad esempio un incidente, un abuso sessuale o fisico vissuto nell’infanzia, il fallimento delle relazioni familiari ecc), verso le quali il soggetto non sarebbe stato in grado di far fronte con i suoi consueti modi di affrontare la realtà, specie se avvenute nei primi anni di vita.

    La creazione di personalità multiple potrebbe essere la conseguenza di una forma elaborata di rifiuto di certi contenuti psichici, per consentire la salvaguardia di un nucleo sano del Sé, riferendo tutto il vissuto negativo ad altre persone diverse da sé.

    Non a caso il problema insorge in genere nell’infanzia, quando è abbastanza comune abbandonarsi a ricche produzioni fantastiche, che includono la presenza di amici o nemici immaginari.

    Storia psichiatrica del disturbo della personalità multipla

    Di personalità multipla si è cominciato a parlare all’inizio del 1800, quando la psicologia e la sociologia hanno cominciato ad interessarsi alla mente degli esseri umani ed al mistero del suo funzionamento, cosa che fino ad allora era stato argomento più attinente alla religione che alla scienza; da allora sono stati descritti in letteratura non più di 300 casi ‘certi e documentati’, ma ciò nonostante questa psicopatologia ha sempre avuto grande fascino, sia sugli ‘psic’ sia sugli autori di letteratura, cinema o fiction televisiva, perché argomento sicuramente ‘di confine’ fra scienza e fantascienza.

    Il primo caso descritto in letteratura di ‘personalità multipla’ è del 1816: è il caso di Mary Reinolds, una donna che, senza alcun tipo di preavviso, cadeva in un sonno profondo che si protraeva per diverse ore, dal quale si risvegliava mostrando una personalità completamente diversa da quella di base, come se due persone distinte si alternassero in lei, ognuna ignara dell'altra. Altri casi furono descritti nel 1830 e nel 1845.

    Nel 1901, attraverso il caso di Miss Beauchamp venne introdotto nella letteratura medica il concetto di ‘personalità multipla alternante’ (la paziente mostrava di essere in alcuni casi remissiva e moralista, in altri ambiziosa e aggressiva).

    Il medico che l’aveva in cura, Morton Prince, servendosi dell’ipnosi, evidenziò anche una terza personalità sotto il nome di Sally e spiegò queste alterazioni della personalità postulando l’esistenza di un meccanismo cerebrale responsabile.

    Nel 1911 fu introdotto nella medicina psichiatrica la diagnosi di ‘schizofrenia’ il cui sintomo principale era la ‘dissociazione’ dell’affettività del soggetto, dei suoi comportamenti, del suo stile di pensiero, del tutto insolito e scorretto da un punto di vista logico.

    Con l’individuazione di questa nuova sindrome, per circa 80 anni non si parlò più di ‘personalità multipla’, in quanto le sue manifestazioni venivano conglobate nel concetto di ‘schizofrenia’, nelle sue diverse forme.

    Essa ricomparve come categoria diagnostica negli anni ’80, nel DSM III R dell’American Psychiatric Association, , dopo una serie di pubblicazioni che avevano contribuito a risvegliare l’interesse su questa materia. Veniva elencata nei ‘disturbi dissociativi’ e descritta come ‘disturbo dissociativo di identità’ abbreviato anche come DMP : con questo atto, la psichiatria medica riconosceva ufficialmente la possibile presenza, in uno stesso individuo, di più identità o stati della personalità ben distinti, indipendenti dalla volontà del soggetto, aventi una propria modalità di percepire l'ambiente, di relazionarsi ed interagire con gli altri.

    Trattamento

    Il trattamento deve orientarsi verso l’integrazione graduale dei vissuti traumatici del soggetto, così che l’immagine di Sé precostituita possa lentamente assimilare il Sé traumatizzato, imparando a rievocare il proprio passato e a vivere la propria identità personale in maniera meno confusa.

    Per risolvere la dissociazione, il trauma deve essere guardato apertamente, anche nei suoi eventuali risvolti di colpa o di vergogna, avendo l’accortezza di non esporre troppo precocemente il paziente a ricordi per lui intollerabili. La terapia deve essere graduale e per questo l’ipnosi si presta molto bene, per le sue caratteristiche di accendere e spegnere i ricordi con una certa facilità.

    ..."rimaneva da vedere se io avevo perduto la mia identità senza possibile redenzione e se dovevo perciò fuggire prima del sorgere del sole da una casa che non era più la mia." da 'Dr.Jekyl e Mr.Hide' di R.L.Stevenson, 1886.

    [Modificato da Spupazzina 19/02/2007 22.34]

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    Nicolaievna -Ventrue-
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    00 19/02/2007 23:19

    IPNOSI

    Definizione.
    L'ipnosi è definita come uno stato di coscienza alterato, che comporta delle modificazioni fenomenologiche oggettive e soggettive distinguibili da quelle esperibili nello stato di veglia e durante il sonno. Più propriamente non può essere considerata uno stato stabile, ma un processo dinamico e mutevole dello stato di coscienza.
    Dal punto di vista psicoanalitico ortodosso è definita come una regressione adattativa al servizio dell'Io, in cui il soggettoipnotizzato sottoporrebbe un sottosistema del suo Io al temporaneo controllo dell'ipnotista per un interesse terapeutico, pur mantenendo la capacità di riassumere al bisogno lo stato di veglia.
    Come accennato nella definizione, l'ipnosi è uno stato di coscienza determinato da una particolare relazione che passa attraverso il corpo. IPNOSI = Stato / Relazione x corpo

    Applicazione clinica.
    Nella clinica l'ipnosi è una relazione circolare tra terapeuta e paziente tramite una tecnica, si parla anche di sincronia interattiva fra soggetto e ipnotista.
    Solitamente vengono identificati 3 stati di coscienza:

    1° Veglia

    2° Sonno profondo, Sonno REM

    3° Ipnoide (non sonno, non veglia)


    Il 3° stato di coscienza, definito ipnoide, ha una connotazione negativa: non sonno, non veglia. Una positiva: stato di coscienza modificato nel quale si ha un viraggio dell'orientamento mentale dall'esperienza oggettiva, vale a dire sensoriale al vissuto soggettivo, cioè individuale. Si realizza così una particolare modalità di pensiero, quella immaginativa.
    Secondo altri autori lo stato ipnoide rappresenterebbe un quarto stato di coscienza essendo il primo la veglia, il secondo il sonno NREM, il terzo il sonno REM, ma credo sia una distinzione accademica.

    La relazione ipnotica è un rapporto particolare che si realizza dall'incontro di una domanda d'aiuto rivolta da chi soffre e da una risposta dell'operatore.
    La domanda d'aiuto è spesso regressiva, come fatta da un bambino, il soggetto chiede di essere liberato dal "male", per mezzo dei poteri magici dell'operatore, contrariamente al mago l'operatore cercherà di far "crescere" la persona, di renderla libera e autonoma.
    La relazione è un contenitore dove si svolge qualsiasi atto professionale, in cui coesistono aspetti affettivi/emozionali ed elementi cognitivi.

    L'ipnosi viene utilizzata nel trattamento di numerose patologie comportamentali tra cui il DPM sovente associalta al trattamento farmacologico col Penthotal.

    Il fenomeno dell'autoipnosi.
    L'esperienza ipnotica sotto molteplici forme è riconducibile a quella della vita quotidiana. Stati ipnotici spontanei sono comuni, anche se spesso non sono interpretati come tali, si esplicano generalmente con una osservazione neutrale della realtà.
    Una situazione di questo tipo può manifestarsi ad esempio quando siamo apparentemente assorti ad osservare un paesaggio, anche attraverso una vetrata, mentre la nostra mente sembra vagare leggera e dopo poco ci ridestiamo con la sensazione di non aver visto nulla e senza ricordare a cosa stavamo pensando.
    Altri esempi ben documentati sono quelli della guida automatica: durante un lungo percorso, favorito dalla monotonia della strada, dalle vibrazioni, ecc., l'autista entra in uno stato simile ipnotico, dal quale si risveglia poco prima di raggiungere la destinazione, in realtà non ricorda nulla del percorso effettuato ed il tempo è come si fosse condensato, si può sentire stranamente riposato, o perplesso per quanto esperito. Altri eventi nella vita comune sono espressione dell'emergere di una attività mentale di tipo inconscio, spesso sono situazioni o stati favorevoli che ci permettono la risoluzione "inaspettata" di problemi o più semplicemente di ritrovare un oggetto smarrito.

    Messaggi subliminali.
    Il messaggio subliminale è una informazione che viene presentata in modo tale da non essere percepita a livello cosciente.
    Lo stimolo inviato raggiungerebbe direttamente la parte inconscia del nostro cervello senza che la persona possa diventarne consapevole.
    Possono essere suoni, parole, frasi, con intensità al di sotto della soglia percettiva cosciente o intercalati fra musica e altri suoni. Può trattarsi di immagini nascoste all'interno di altre immagini o rappresentazioni, ad esempio inserite come brevi sequenze fra i fotogrammi di una pellicola. L'esposizione all'informazione subliminale può essere quindi così breve da eludere la possibilità di elaborazione cosciente, ma anche se non percepite come tali le immagini o i messaggi subliminali sono in grado di evocare risposte emotive e comportamentali.

    Messaggio Subliminale deriva dal latino SUB LIMEN cioè al di sotto del livello di soglia.
    Quando usato deliberatamente fa parte delle strategie della persuasione, che hanno come paradigma sociale la pubblicità.

    Ho ritenuto utile integrare le informazioni accennando al subliminale, che condivide con l'ipnosi il livello inconscio di operatività. Sebbene possa essere impiegato come strumento di cura, il subliminale isolato e senza coinvolgimento della sfera razionale presenta una efficacia clinica temporanea. Il suo impiego in altri ambiti oltre che illecito, violando il libero arbitrio, spesso produce effetti non richiesti dal soggetto e soprattutto non desiderabili anche se non sempre chiaramente identificabili.

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    Nicolaievna -Ventrue-
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    00 20/02/2007 17:06
    Her Eddy
    OG: Innanzitutto in bocca al lupo per gli esami, che non fa mai male.. ^^

    IG: Her Eddy,
    per quanto possa stupirti mi sono accorta solo recentemente che appartieni al clan Gangrel.
    Le tue capacità, per altro affascinanti, sono di stretto contatto con la natura.
    Essendo un topo di biblioteca non so quanto mi possano interessare, ma per un scambio alla pari preferire apprendere il potere per cui, non so bene a quale livello, si assume la forma di nebbia o ci si fonde con la terra. Come vedi il mio intento è di tenermi, il più possibile, fuori dai guai.

    Se a te stà bene possiamo cominciare anche subito il reciproco addestramento, oppure fare, diciamo, a turno: posso benissimo cominciare con te come allievo e riservare ad un secondo momento il mio apprendistato.
    Cara Sorella,
    della nostra serata di giovedì sera ho dovuto riferire in parte al Reggente che mi ha chiesto se Lei avesse contattato dei sabbatici: io ho detto di no, ma Chase ha replicato di essere stato presente ad una Sua conversazione telefonica con Joseph.
    Ho replicato dicendo che poteva aver chiamato durante una mia momentanea assenza.
    A tutti gli effetti io non ho confermato la scambio di informazioni, e mi sembra che anche Joseph, per ovvi motivi, abbia tentato di tutelare la Sua persona, ciò nonostante ritengo la Sua posizione alquanto delicata.
    Sono del resto sicura che vista un Suo programmato incontro potrà agevolmente risolvere la questione, in tal caso spero mi faccia avere Sue notizie.

    Cordialmente,
    D.ssa S.Spielrein
    Attendo tue notizie.
    A presto, Sabine.
    Fraulein Lidia,
    lei è nuova da queste parti, come benvenuto le racconterò una fiaba.

    C'era una volta una Gallinela Rossa che razzolava nell'aia.
    Insieme a lei c'erano tanti altri animali: il Gallo, il Cane, il Gatto, l'Asino, il Topo e la Gallinella Rossa...
    -'Chi mi acompagna sul limitare del bosco?' disse la Gallinella Nera.
    -'Io no!' disse il Cane.
    -'Io no!' disse il Gatto.
    -'Io no!' disse l'Asino.
    -'Benissimo, disse la Gallinella Rossa, 'lo farò io'.
    Ed accomagnò la Gallinella Nera sul limitare del bosco...
    Qui la Gallinella Rossa vide un buco nel muro di cinta e capì che da li entravano le Oche Selvagge.
    -'Non dire al Gallo del buco nel muro di cinta', disse la Gallinella Nera,' le Oche Selvagge non ruberanno le tue uova'.
    -'Come posso fidarmi delle Oche Selvagge?' rispose la Gallinella Rossa.
    -'Le conosco' replicò la Gallinella Nera, 'e se tu non dirai nulla al Gallo loro non mangeranno le tue uova, basta solo che tu non mangi le uova che trovi nel bosco..'
    Fu così un giorno la Gallinella Rossa incontrò 7 Oche Selvagge nell'aia.
    -'Chi sei? 'disse un'Oca, e beccò la Gallinella Rossa.
    -'Dove sono le tue uova?' disse un'Oca più grossa, e anche lei colpì la Gallinella Rossa.
    Una dopo l'altra tutte e 7 le Oche Selvagge beccarono la Gallinella Rossa e distrussero le sue uova.
    Tutto quel frastuono di penne e di piume attirò il Cane, il Gatto e l'Asino che morsero, graffiarono e calpestarono le Oche Selvagge mentre la Gallinella Rossa veniva messa al riparo dal Topo Nero.
    Ora la Gallinella Rossa non ha più le sue uova e si sente sola.

    Le piacciono le storie Fraulein Lidia?
    Cosa farebbe Lei nelle piume della Gallinella Rossa?

    [Modificato da Spupazzina 23/02/2007 16.11]

    Caro Max,
    mi accingo in un affaire forse più grande di me:
    se il Reggente fosse stato reperibile avrei seguito le sue direttive, ma in Sua mancanza mi trovo a fare di testa mia. Qualora non devessi tornare o contattarti entro l'alba apri questa busta.

    Affettuosamente,
    Sabine.

    Qualora leggiate queste mie parole io non sarò più tra voi.
    E' quindi senza indugio che lascio i miei averi a Massimo Michelangelo, alla condizione che provveda a distribuire ai singoli Fratelli ciò che è di loro appartenenza.
    -A Picasso, che pur non se lo merita perchè non è venuto a ripararlo, lascio il pc con l'unico suggerimento di farlo vedere ai Malkavian se vorrà riuscire ad usarlo...
    -A Roch lascio i risultati di un'analisi.
    -A Linda Ferrarini la mia biblioteca.
    -Ad Augusto Clemente Della Torre (leader indiscusso dello z-team ) un libro sulle fate.
    -A Murdok, qualora ritorni, la sua non rice ma solo trasmittente.

    Her Michelangelo sarà inoltre tenuto a prendersi cura del mio Ghul e ad avvertire il mio Sire della mia dipartita: il fatto che io non voglia saper nulla di Lui non significa che Lui non voglia saper nulla di me.

    E che a tutti voi resti un po' della mia follia...

    In fede
    Sabine Spielrein

    OG: lettera recapitata a mano

    Ciao Her Eddy,
    ho una cosuccia per te, ti va di incontrarci?

    Sabine.

    09-03-07 Her Fucile,
    desidero scusarmi con Lei per l'increscioso episodio avvenuto alla fine dello scontro di ieri notte:
    Her Chease mi ha informata di una mia crisi di cui per altro non ho memoria.
    Sono certa che prima o poi riuscirò a scoprire chi ha manipolato la mia mente per far avvenire queste spiacevoli crisi...
    Colgo tra altro l'occasione per chiederLe se ha la possibilità di indicarmi quale tra i Fratelli è in grado di insegnarmi ad acquisire una maggior resistenza fisica visto che, pur non essendo una combattente, per il bene comune (ma soprattutto della Camarilla) mi ritrovo a mettere a repentaglio la mia incolumità praticamente ogni notte...
    Da ciò ne consegue che ho già contratto numerosi debiti di vita che presto o tardi verranno reclamati impedendomi, di fatto, ogni mio contributo alla Camarilla.

    Certa della Sua collaborazione,
    Le rinnovo le mie scuse.

    Distinti saluti.
    D.ssa S.Spielrein

    23-03-07Her Rivalta,
    vorrei esprimerLe la mia solidarietà per quanto riguarda la posizione (per altro meritatissima) appena attribuitaLe all'interno del Principato.
    Mi sento di abbracciare a pieno il suo punto di vista: nemmeno io mi sento all'altezza dello Status graziosamente concessomi dal Principe.

    Purtroppo però, e mi riferisco soprattutto a me stessa, siamo creature guidate da una natura profondamente egoista, ed è questo sentimento che mi tenta nel rimanere attaccata al nuovo Status:
    non creda che sia interessata a ricevere i salamelecchi di eventuali nuovi arrivati, anzi, la situazione mi creerebbe un notevole imbarazzo.
    Nonostante ciò mi attira il fatto di non doverne fare a quello spocchiso di Domenico De Lupi (o come cavolo si chiama).

    Mi riservo la possibilità di riflettere sulla questione, accettando eventuali consigli.

    Cordialmente,
    Sabine Spielrein

    31-03-07Herr Von Krediz,
    mi rendo conto che la tensione di questi ultimi giorni faccia apparire alcuni accadimenti come dettagli irrilevanti, vorrei comunque ricordarlLe che per quello che riguarda il messaggio di cui sono stata delatrice occorrerà informare, se non direttamente il Principe, quanto meno l'Anziano del nostro clan, la Signorina M.A.Anderson, alla quale spero di poterLa presentare il prima possibile.

    Ritiene di sbrigare la questione di persona o preferisce che mi occupi di fare da tramite?

    Cordialmente,
    D.ssa S.Spielrein

    31-03-07Egregio Herr Principe,
    capisco che la situazione di questi giorni sia piuttosto calda, e che abbiate cose più importanti sulle quali riflettere, a questo proposito ritengo quasi superfluo ribadire il mio pieno appoggio alla Sua persona.
    In ogni modo gradirei sapere per quale motivo sono stati tolti gli Status 'di guerra': non che la cosa mi importi per questioni gerarchiche, ma la mia indole tende a rimanere concentrata su una questione fino a che non viene portata a fondo.

    Certa della Sua graziosa collaborazione,
    Le porgo i miei più distinti saluti.
    D.ssa S.Spielrein

    31-03-07Egregio Herr Serlupi,

    la caduta del velo mi ha gettato in un grave stato di prostrazione aggravando ulteriormente le mie condizioni di salute, non che questo debba interessarLa ovvio, ma credo serva come introduzione a quello che verrà dopo.
    I gravi probelmi che abbiamo in questo periodo fanno si che gli Anziani o le Ancille di questo Principato non abbiano tempo per occuparsi delle difficoltà di una Neonata quale io sono: di fatto mi trovo attualmente priva di una sistemazione sicura, e nell'impossibilità di trovarne una.

    Ho provato a rivolgermi ai Fratelli camarillici, ma il Principe in questo momento ha altro a cui pensare; il Maniscalco è impossibilitato; l'Anziano del mio clan non può perchè deve tutelare la sua praivasi; Herr Rivalta è un gangrel e come tale tende a farsi i fatti suoi e via discorrendo...

    Mi sono rimaste 2 opzioni: rivolgermi a Lei Herr Serlupi oppure al Nosferatu, ma immagino che non sia appetibile rifugiarsi nelle fogne...
    Non si preoccupi, non ho intenzione di disturbarLa, anche perchè, dopo aver comunicato le mie intenzioni al Maniscalco (nel chiedere ospitalità ad un Fratello non vedo cosa ci sia di male) questi mi ha ordinato di evitare frequentazioni con la Sua persona...

    Da alcune Sue frasi, mi era parso di capire che fosse disponibile ad indirizzare i Fratelli più inesperti ad un comportamento più consono alle leggi della Camarilla, ma è evidente che per me non sarà possibile usufruire del Suo esempio.

    Mi permetto invece di disturbarLa per avere una risposta alla semplice domanda: secondo un Fratello della sua esperienza come posso uscire da questa situazione?

    Distinti saluti,
    D.ssa S.Spielrein

    01-04-07Illustrissimo Herr Vescovo,

    con la presente mi riservo di chiederLe autorizzazione a transitare nel Suo Vescovato, nei modi e tempi che Lei vorrà concedermi, per i seguenti motivi:

    - tra i suoi sudditi (scusi se sbaglio i termini ma non sono pratica dei Vostri costumi) c'è una mia paziente con la quale non ho più contatti: o meglio mi giungono informazioni contrastanti sulla sua morte ultima. Vorrei avere maggiori notizie in merito alla sorte di questa Sorella.

    -potrei cogliere l'occasione per fare una innocente partita a poker con Herr Sottocolle che tanto scandalo provoca nel Pricipato.

    -avrei l'occasione per "giocare" un po' con le convinzioni di alcuni fratelli delle mie parti che mi sospettano come sabbatica: in quanto "cugino" Sua Eminenza il Vescovo potrà apprezzare questo mio ingenuo passatempo.
    Entrambi sappiamo benissimo che la cosa è del tutto infondata, ma in fin dei conti qualora la mia testa cadesse per questo motivo Voi non perdereste uno dei vostri, mentre i camarillici perderebbero uno dei loro. So che mi espongo ad un grave pericolo ma, visto che non mi occupo della politica delle Ampolle, in qualche modo devo pur passare il tempo...

    Nella speranza di una Vostra risporta affermativa,
    Vi porgo i miei più distinti saluti.

    In fede,
    D.ssa S.Spielrein

    18-04-07Illustrissimo Herr Principe,
    nell'attesa di definire con la sua persona cosa si intende per "uso della violenza all'interno dell'Elysium" chiedo formalmente di poter attivare un potere al suo interno:
    come lei ha ripetutamente notato il mio viso porta il segno di una vistosa cicatrice che preferirei poter nascondere occultandola, quella e solo quella, mantenendo per il resto il mio vero aspetto.

    Fiduciosa nella sua magnanimità le porgo i miei più distinti saluti,
    D.ssa S.Spielrein.

    12-05.07Illustrissimo Herr Principe,
    con questa Vi richiedo un incontro privato per informarVi di un gravoso, e credo urgente, problema che si è presentato.
    Riguarda, purtroppo, la violazione di una parte del "Trattato di non belligeranza".

    Mi auguro che, tra i Vostri numerosi impegni, abbiate la possibilità di concedermi l'incontro.

    Fiduciosa, attendo Vostre istruzioni.
    D.ssa S.Spielrein

    [Modificato da Spupazzina 12/05/2007 23.38]

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    Master Cronaca Nostra
    00 22/02/2007 14:29
    guarda che qui vedi solo te e noi master, mandagli quewsto messaggio con un ffz senno non puo vederl

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    00 10/03/2007 01:29
    “Fuori di una cella in questo spazio oscurato -
    la fine a venticinque anni!
    La mia lingua non riusciva a pronunciare ciò che si agitava dentro di me
    e il villaggio mi prese per matto.
    Eppure all´inizio c´era una visione chiara,
    un alto e urgente proposito nella mia anima
    che mi spingeva a cercare di imparare a memoria
    L´Enciclopedia Britannica!”

    -Frank Drummer(un matto), antologia di Spoon River di E. Lee Masters-
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    00 07/05/2007 15:26
    Herr Eracle
    07-05-07 Salve Herr Eracle,
    un'idea malsana frulla nella mia piccola testolina Malkava:
    vorrei mettere un post in "Word of Darkness" con l'immagine della biondina che fa ciaco ciao con la manina e ringraziarla pubblicamente per aver fornito informazioni a noi Fratelli...
    Tecnicamente è andata così: io non sapevo i "cacciatori", o almeno alcuni di loro, potessero rintracciare tanto facilmente i Fratelli nascosti nelle ombre.

    Il tutto ovviamente a mio rischio e pericolo, giusto per smuover un po' le acque.
    Ma visto che ci siamo adeguatamente spartiti alcuni compiti vorrei avere il Suo parere.

    Distinti saluti.
    D.ssa S.Spielrein

    PS: se ha ancora qualcosa appartenuto al cacciatore ormai passato tra le schiere dei più potrebbe farlo analizzare da Herr Siniscalco per avere informazioni.
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    00 12/05/2007 22:40
    Oggetto: PSICO-TERAPIA R.T.

    Il soggeto si presenta tranquillo e rilassato al primo incontro col terapeuta. Visti i rapporti colloquiali intrattenuti in precedenza col soggetto il terapeuta ritiene opportuno mantenerli anche in seduta.
    Specifico che la seduta viene abitualmente registrata e incontro il favore del soggetto.

    D: Cos'è che ti ha spinto a chiedere l'aiuto di un terapeuta?
    R: Il soggeto ha notato ripetutamente il fatto che gli altri non si ricordino il suo clan d'appartenenza.
    (quest'oggi si riconosce in un lunatico)

    D: Dato il punto di vista del soggetto il terapeuta si sofferma sulla definizione di psicoterapia come modalità di conoscenza del prorpio io e di conseguenza delle prorpie motivazioni, sotolineando non l'aspetto auto-critico ma quello di relazione prima con se stessi poi con l'altro.

    D: Quali figure di riferimento, legate quindi alla sfera affettiva ed a quella collaborativa, mi puoi descrivere?
    R: Il soggetto sottolinea l'attaccamento affettivo con la famiglia d'origine mentre nega l'esistenza di rapporti significativi con i Fratelli. Viene sottolineato che solo con questi trova delle difficoltà (che per brevità definiremo "scollamento").

    D: Puoi descrivere alcuni episoldi relativi allo scollamento tra il tuo comportamento e quello dei Fratelli?
    R: -Il fu P.N. (OG: Nosferatu Picasso) gli chiedeva, ogni volta che si incontravano, di presentarsi adeguatamente (OG:presentazione camarillica), il tutto con un fare sardonico che se non infastidiva, quanto meno lasciava interdetto il soggetto.
    - L.S. (OG: Lasombra Serlupi) ha dichiarato al soggetto di conoscere la sua famiglia d'appartenenza (OG: leggi Giovanni)
    - V.F. (OG: Ventrue Fucile) vedi sopra.

    D: Puoi dare a me, o a te stesso, una spiegazione di questi fatti?
    R: Il soggetto si presenta spiegazioni logiche e plausibili relative al comportamento dei suddetti e dei fratelli in generale.

    D: Puoi riferirmi le attitudini tipiche dei cugini?
    R: Risposte coerenti e specifiche.

    D: Puoi mettere in atto queste tue capacità?
    R: -Il soggetto è in grado di descrivere lo stato d'animo del terapeuta (OG: lettura dell'aura), alla condizione però di adoperare per questo una macchina fotografica: motiva la cosa come un suo limite.
    - Si rifiuta di tentare di irritare il terapeuta: motiva il rifiuto come un suo personale fastidio nel'irritare gli altri.
    -Dichiara di non essere in grado di nascondersi accuratamente.

    D: Solitamente si dice che i tuoi consanguinei siano affetti da una qualche problematica di tipo mentale: tu pensi di avere questa caratteristica e se si, sei in grado di dirmi quale?
    R: Il soggetto risponde sicuro di se: ritiene di essere vincolato, nello svolgimento delle sue normali attività, ad oggetti di varia natura.
    D: Feticismo.

    Il terapeuta ritiene prematura la formulazione di qualsiasi diagnosi. Attualmente ritiene opportuno proseguire con la psico-terapia con incontri a scadenza settimanale.

    OG: La registrazione viene conservata nel rifugio della dottoressa nell'involucro di una videocassetta (Pirandello; Uno, nessuno e centomila; opera teatrale)

    [Modificato da Spupazzina 12/05/2007 22.45]

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    00 25/05/2007 16:32
    25-05-07
    Egregio Herr Siniscalco,
    mi permetto di disturbarLa per avere qella che viene chiamata "Lista Rossa".
    Come camarillica ritengo opportuno cominciare ad approfondire i vari aspetti della nostra struttura e della nostra storia.

    Necessito altresì di inviare una lettera nel Principato di Milano: può farla pervenire nei modi consoni alla situazione?

    Certa della Sua collaborazione,
    Le porgo i miei più distinti saluti.
    D.ssa S.Spierlrein
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    00 25/05/2007 18:33
    Spettri Informativi
    Oggetto: Conte Hermann Ludovici
    Natura: Sopravvissuto
    Umanità: 5
    Forma Mentis: la psiche del soggetto presenta evidenti tracce di una "Diablerie", ma non sono stata in grado di definire esattamente se nella persona del Conte risieda la vittima o il carnefice.
    Appare comunque evidente un forte conflitto interiore sulla definizione, uso, conseguimento ed utilizzo del potere.
    Il soggetto non riflette la proprio immagni negli specchi.
    Data l'età del Conte, dichiara oltre 200 anni di non-vita, risulta piuttosto difficile determinare se appartiene realmente al clan Ventrue o se è un Lasombra.

    Note personali:si sospetta che dietro l'ideantità del conte si celi l'incorporeo Maestro. Soggetto pericoloso. Attenzione.
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    00 30/04/2008 02:53
    MARY ANN ANDERSON

    29-04-08
    Cara e Stimata Signorina Anderson,
    vista la Sua assenza di giovedì scorso con la presente la informo che il Principe ha annullato la punizione che mi aveva data due settimane or sono: non sono più affidata alla Sua persona, indi non ha da temere mie eventuali intemperanze.

    Per quello che riguarda la Sua persona invece le comunico che sono vivamente dispiaciuta che non ricopra più la carica di Siniscalco.
    Sull'attribuzione delle nuove cariche avrei, in tutta sincerità, qualcosa da opinare, ma visto il lungo periodo di "vacanza" che mi prenderò da codesto Principato lascierò che gli eventi seguano liberemante il loro corso.
    Al mio ritorno, se ci sarà un ritorno, vedremo.

    Come "cugina" le suggerisco di fare attenzione al "nuovo" Siniscalco: io non mi fiderei di chi incarna in se tanta brama di potere.
    Spero c non se ne abbia a male di questo suggerimento, dettato non da alterigia, ma da una sincera preoccupazione per la mia Primogenita cui sono senza ombra di dubbio grata.

    Nel porgerLe i miei più distinti saluti Le ricordo che per qualsiasi cosa non ha che da contattarmi.
    Gitana Gentile
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